Shoah, un ricco calendario di eventi per la Giornata della Memoria

shoah“La lezione di civiltà da trarre dalla Shoah è quella di trovare sempre il coraggio di avere torto apparentemente, cioè rispetto a quello che è il pensiero di una maggioranza passiva, di non lasciarsi omologare nella facilità semplicistica del giudizio superficiale, anche se amplificato dalla propaganda o dai social, come avviene oggi”. Con questo messaggio il sindaco di Udine, Furio Honsell, apre anche quest’anno il ricco calendario di iniziative organizzate dal Comune di Udine per la Giornata della Memoria, che dal 2000, ogni 27 gennaio, il mondo intero dedica al ricordo dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, per commemorare tutte le vittime della persecuzione fascista e nazista, come ebrei, rom, omosessuali, disabili, malati di mente e testimoni di Geova. A partire dal 18 gennaio l’amministrazione comunale proporrà, in collaborazione Aned, associazione Italia-Israele, Cec, cooperativa Varianti, fondazione Teatro Nuovo, parrocchia di San Pio X e Teatro Club Udine, un ampio programma di incontri, conferenze, film, spettacoli teatrali e mostre.

“Il Giorno della Memoria – commenta il sindaco Furio Honsell – è interpretato dall’amministrazione comunale di Udine come la giornata da dedicare alla commemorazione dei milioni di vittime innocenti di quella barbarie che fu l’Olocausto degli Ebrei e dei diversi, perpetrato dai nazifascisti nel XX secolo, e alla sua condanna, come fondamento di ogni futura civiltà. Ma riteniamo che sia possibile fare ciò in modo autentico solamente offrendo una pluralità di momenti culturali e formativi, di occasioni di profonda riflessione e dibattito per tutta la cittadinanza, dagli alunni delle scuole al pubblico più eterogeneo. Per questo, come ogni anno, promuoviamo attività artistiche e momenti culturali d’intesa con numerose organizzazioni culturali, alle quali va la nostra riconoscenza”.

La rassegna, come sempre coordinata dall’assessorato alla Cultura del Comune, partirà ufficialmente il 18 gennaio e si concluderà il 18 febbraio. “La nostra amministrazione – sottolinea l’assessore alla Cultura, Federico Pirone –, sceglie senza indugi la via del ricordo e della memoria come responsabilità piena nei confronti del proprio passato, sostanziando questo atto con una serie di iniziative che vogliono evidenziare anche la speranza che in questo buio si generò e che rappresenta una lezione formidabile per il nostro presente, per diversi motivi troppo spesso fragile, insicuro, impaurito, impoverito”.

Programma. Ad aprire la rassegna sarà, mercoledì 18 gennaio alle 18, nella sala Paolo Diacono del centro culturale Paolino d’Aquileia, la conferenza “70 anni fa: il Nordest e i sopravvissuti alla Shoah: una bella storia umana dimenticata (1945-1948)”, con la partecipazione di Yehoshua Amishav, direttore del Keren Ha Yesed – Appello unificato per Israele-Gerusalemme. Giovedì 19 alle 21 lo Spazio Venezia ospiterà lo spettacolo teatrale “Il coraggio di dire no”, prodotto dall’associazione culturale Overlord di Verona. Curato da Michela Ottolini e interpretato da Alessandro Albertin, lo spettacolo racconta la storia di Giorgio Perlasca, figura straordinaria che a Budapest riuscì a salvare dalla deportazione oltre 5 mila persone. Il programma prosegue poi il 25 gennaio alle 17.30 in sala Ajace con un incontro dedicato al libro di don Guglielmo Biasutti “Ebrei e cattolici in Italia”, edito a Udine nel 1937, in pieno ventennio fascista. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con il Cec, non manca una proposta cinematografica. Nel pomeriggio e la sera di giovedì 26 e venerdì 27 gennaio, infatti, il Visionario ospiterà la proiezione de “Il viaggio di Fanny”, film di Lola Doillon che racconta, nella Francia occupata, la storia di una ragazzina ebrea tredicenne, costretta alla fuga verso la Svizzera senza i propri genitori. La mattina di venerdì 27, alle 9.30, è in programma uno spettacolo riservato alle scuole (per info e prenotazioni: [email protected]). Giovedì 26 alle 20.30 nella parrocchia di San Pio X si parlerà di “Luoghi e storie fra deportazioni e campi di concentramento”, con interventi di Giorgio Ganis, Elio Varutti e Tiziana Menotti. Sempre giovedì 26 alle 20.45 al teatro Nuovo andrà in scena “Bucefalo il pugilatore”, spettacolo teatrale scritto, diretto e interpretato da Alessio De Caprio con Fabio Raspa alla fisarmonica. Il pubblico rivivrà le vicende di Lazzaro Anticoli detto Bucefalo, ebreo romano, venditore ambulante, pugile per passione il cui destinò si infrangerà nel 1944 alle Fosse Ardeatine.

Per la Giornata della memoria, venerdì 27 gennaio, nelle Gallerie del Progetto di via Savorgnana è in programma l’inaugurazione della mostra “Disegna ciò che vedi. Helga Weissova: da Terezin i disegni di una bambina”, dedicata alla memoria della giovane ragazza nata a Praga nel 1929 da genitori di origine ebraica e internata all’età di 12 anni nel ghetto di Terezin, poi deportata ad Auschwitz e liberata, assieme alla madre, nel 1945. Dotata sin da bambina di uno straordinario talento per il disegno, Helga ritrasse con grande efficacia la tragica realtà del ghetto. I suoi disegni rappresentano ancora oggi una insostituibile testimonianza documentaria. L’esposizione resterà aperta con ingresso libero dal 28 gennaio al 26 febbraio il venerdì e sabato dalle 16 alle 19, la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Sabato 28 gennaio alle 17.30 in sala Ajace la docente di Storia dell’Università di Bolzano, Antonella Tiburzi, terrà una conferenza dedicata al tema “Lo sfruttamento del lavoro forzato nei campi nazisti”. Chiuderà il programma 2017 della Shoah la conferenza “Dove ci portate? Wohin bringt ihr uns? Kam nam peljete?”, ospitata sabato 18 febbraio alle 17 nella sede del museo Etnografico, a palazzo Giacomelli. L’incontro, che approfondirà il tema delle deportazioni dei pazienti degli ospedali del Friuli, in Trentino e del Sudtirolo in Germania, vedrà intervenire il docente dell’Università di Udine Paolo Ferrari, lo storico Stefan Lechner, la responsabile del museo Etnografico di Malborghetto, Lara Magri, la sociologa Kirsten Duesberg, l’antropologo Gian Paolo Gri, con la partecipazione del coro multietnico e femminile dell’associazione La Tela diretto da Claudia Grimaz.

 

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shoah“La lezione di civiltà da trarre dalla Shoah è quella di trovare sempre il coraggio di avere torto apparentemente, cioè rispetto a quello che è il pensiero di una maggioranza passiva, di non lasciarsi omologare nella facilità semplicistica del giudizio superficiale, anche se amplificato dalla propaganda o dai social, come avviene oggi”. Con questo messaggio il sindaco di Udine, Furio Honsell, apre anche quest’anno il ricco calendario di iniziative organizzate dal Comune di Udine per la Giornata della Memoria, che dal 2000, ogni 27 gennaio, il mondo intero dedica al ricordo dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, per commemorare tutte le vittime della persecuzione fascista e nazista, come ebrei, rom, omosessuali, disabili, malati di mente e testimoni di Geova. A partire dal 18 gennaio l’amministrazione comunale proporrà, in collaborazione Aned, associazione Italia-Israele, Cec, cooperativa Varianti, fondazione Teatro Nuovo, parrocchia di San Pio X e Teatro Club Udine, un ampio programma di incontri, conferenze, film, spettacoli teatrali e mostre.

“Il Giorno della Memoria – commenta il sindaco Furio Honsell – è interpretato dall’amministrazione comunale di Udine come la giornata da dedicare alla commemorazione dei milioni di vittime innocenti di quella barbarie che fu l’Olocausto degli Ebrei e dei diversi, perpetrato dai nazifascisti nel XX secolo, e alla sua condanna, come fondamento di ogni futura civiltà. Ma riteniamo che sia possibile fare ciò in modo autentico solamente offrendo una pluralità di momenti culturali e formativi, di occasioni di profonda riflessione e dibattito per tutta la cittadinanza, dagli alunni delle scuole al pubblico più eterogeneo. Per questo, come ogni anno, promuoviamo attività artistiche e momenti culturali d’intesa con numerose organizzazioni culturali, alle quali va la nostra riconoscenza”.

La rassegna, come sempre coordinata dall’assessorato alla Cultura del Comune, partirà ufficialmente il 18 gennaio e si concluderà il 18 febbraio. “La nostra amministrazione – sottolinea l’assessore alla Cultura, Federico Pirone –, sceglie senza indugi la via del ricordo e della memoria come responsabilità piena nei confronti del proprio passato, sostanziando questo atto con una serie di iniziative che vogliono evidenziare anche la speranza che in questo buio si generò e che rappresenta una lezione formidabile per il nostro presente, per diversi motivi troppo spesso fragile, insicuro, impaurito, impoverito”.

Programma. Ad aprire la rassegna sarà, mercoledì 18 gennaio alle 18, nella sala Paolo Diacono del centro culturale Paolino d’Aquileia, la conferenza “70 anni fa: il Nordest e i sopravvissuti alla Shoah: una bella storia umana dimenticata (1945-1948)”, con la partecipazione di Yehoshua Amishav, direttore del Keren Ha Yesed – Appello unificato per Israele-Gerusalemme. Giovedì 19 alle 21 lo Spazio Venezia ospiterà lo spettacolo teatrale “Il coraggio di dire no”, prodotto dall’associazione culturale Overlord di Verona. Curato da Michela Ottolini e interpretato da Alessandro Albertin, lo spettacolo racconta la storia di Giorgio Perlasca, figura straordinaria che a Budapest riuscì a salvare dalla deportazione oltre 5 mila persone. Il programma prosegue poi il 25 gennaio alle 17.30 in sala Ajace con un incontro dedicato al libro di don Guglielmo Biasutti “Ebrei e cattolici in Italia”, edito a Udine nel 1937, in pieno ventennio fascista. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con il Cec, non manca una proposta cinematografica. Nel pomeriggio e la sera di giovedì 26 e venerdì 27 gennaio, infatti, il Visionario ospiterà la proiezione de “Il viaggio di Fanny”, film di Lola Doillon che racconta, nella Francia occupata, la storia di una ragazzina ebrea tredicenne, costretta alla fuga verso la Svizzera senza i propri genitori. La mattina di venerdì 27, alle 9.30, è in programma uno spettacolo riservato alle scuole (per info e prenotazioni: [email protected]). Giovedì 26 alle 20.30 nella parrocchia di San Pio X si parlerà di “Luoghi e storie fra deportazioni e campi di concentramento”, con interventi di Giorgio Ganis, Elio Varutti e Tiziana Menotti. Sempre giovedì 26 alle 20.45 al teatro Nuovo andrà in scena “Bucefalo il pugilatore”, spettacolo teatrale scritto, diretto e interpretato da Alessio De Caprio con Fabio Raspa alla fisarmonica. Il pubblico rivivrà le vicende di Lazzaro Anticoli detto Bucefalo, ebreo romano, venditore ambulante, pugile per passione il cui destinò si infrangerà nel 1944 alle Fosse Ardeatine.

Per la Giornata della memoria, venerdì 27 gennaio, nelle Gallerie del Progetto di via Savorgnana è in programma l’inaugurazione della mostra “Disegna ciò che vedi. Helga Weissova: da Terezin i disegni di una bambina”, dedicata alla memoria della giovane ragazza nata a Praga nel 1929 da genitori di origine ebraica e internata all’età di 12 anni nel ghetto di Terezin, poi deportata ad Auschwitz e liberata, assieme alla madre, nel 1945. Dotata sin da bambina di uno straordinario talento per il disegno, Helga ritrasse con grande efficacia la tragica realtà del ghetto. I suoi disegni rappresentano ancora oggi una insostituibile testimonianza documentaria. L’esposizione resterà aperta con ingresso libero dal 28 gennaio al 26 febbraio il venerdì e sabato dalle 16 alle 19, la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Sabato 28 gennaio alle 17.30 in sala Ajace la docente di Storia dell’Università di Bolzano, Antonella Tiburzi, terrà una conferenza dedicata al tema “Lo sfruttamento del lavoro forzato nei campi nazisti”. Chiuderà il programma 2017 della Shoah la conferenza “Dove ci portate? Wohin bringt ihr uns? Kam nam peljete?”, ospitata sabato 18 febbraio alle 17 nella sede del museo Etnografico, a palazzo Giacomelli. L’incontro, che approfondirà il tema delle deportazioni dei pazienti degli ospedali del Friuli, in Trentino e del Sudtirolo in Germania, vedrà intervenire il docente dell’Università di Udine Paolo Ferrari, lo storico Stefan Lechner, la responsabile del museo Etnografico di Malborghetto, Lara Magri, la sociologa Kirsten Duesberg, l’antropologo Gian Paolo Gri, con la partecipazione del coro multietnico e femminile dell’associazione La Tela diretto da Claudia Grimaz.

 

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