Sindaco Udine: il documento politico redatto da Andrea Valcic

In questa campagna elettorale abbiamo avuto la presunzione di sottolineare come alla nostra città fosse mancata la Politica e quindi a noi fosse toccato il compito di ridare dignità strategica alla campagna elettorale stessa, riproponendo la Politica, la buona Politica, come strumento fondamentale della società civile.
Non possiamo quindi non usare un metro politico anche affrontando i temi più specifici, come abbiamo fatto or ora, della città inquadrandoli in una visione complessiva di quanto oggi sta accadendo in Friuli e in Regione.

Ridefinire il ruolo di Udine, capitale del Friuli, nel precario equilibrio regionale appare oggi perlomeno difficile e problematico, nel momento in cui la maggioranza uscita dal voto del 29 aprile, sin dalle sue prime dichiarazioni, si muove nella logica di subalternità al Veneto e l’opposizione ha, come unica aspirazione, divenire il retroporto di Trieste.

Dispiace quindi vedere forze politiche, nate all’insegna del federalismo democratico, volgere oggi il proprio pensiero ad uno statalismo centralista.

Preoccupa che tale orientamento porti ad una progressiva perdita del concetto di specialità in nome di aggregazioni territoriali più vaste, con le inevitabili perdite decisionali e di governo territoriale.
Con queste convinzioni riteniamo che Udine, il suo futuro, siano assicurati solo da ribadire la validità della nostra specialità, dalla forza del suo consiglio regionale, in cui la presenza del Patto per l’Autonomia rappresenta l’unica certezza per la difesa delle minoranze che compongono la Regione stessa, per il loro futuro in Europa, in un’Europa dei Popoli.

Pensiamo che fare anche un’analisi politica di quanto sta accadendo oggi nelle scelte che ogni singolo raggruppamento ha voluto compiere, sia nostro compito e sia anche questo il giudizio affidato ai nostri elettori ma in generale a tutti i cittadini udinesi.

Il Patto per Udine sottopone ai due candidati sindaci al ballottaggio, Pietro Fontanini e Vincenzo Martines, cinque argomenti che ritiene qualificanti ed irrinunciabili per il futuro della città di Udine ed il benessere dei suoi cittadini. Gli argomenti sono parte di un articolato programma predisposto dal Patto per Udine in occasione delle elezioni comunali 2018 e condiviso con molti cittadini e portatori di interesse.

Punto 1. Rigenerazione del centro cittadino.
Riteniamo assolutamente irrinunciabili:
– l’allargamento della zona pedonale a via Mercatovecchio, seppure con una soluzione per la pavimentazione diversa dalla pietra piacentina;
– l’avvio di un percorso progettuale verso la realizzazione di una prima linea di tram urbano, dalla stazione ferroviaria al polo universitario dei Rizzi, elemento fondante di una mobilità sostenibile per un processo di facilitazione della residenzialità in centro e di vitalità delle attività commerciali.

Punto 2. Uso della città.
Consideriamo necessaria una serie di forti azioni per favorire l’uso della bicicletta in città a cominciare dal completamento dell’anello ciclabile lungo la circonvallazione interna (ring).
Chiediamo un impegno immediato e politicamente forte per l’eliminazione a brevissimo termine dei cinque passaggi a livello dell’area est della città con successiva conversione del tratto ferroviario a parco cittadino e pista ciclabile da collegarsi alla rete Alpe Adria, quale porta di ingresso alla città per il cicloturismo.

Punto 3. Riuso della città.
L’individuazione di una sede idonea, in accordo con il competente ministero e la Regione Friuli-VG, per la realizzazione del “Museo nazionale della Protezione Civile” intitolato al generale degli alpini Rolando Parisotto, indicando prioritariamente la ex sede dei Vigili del Fuoco di via Cussignacco/piazzale Unità d’Italia, che dovrà essere riconvertita.
Chiediamo poi l’impegno dei candidati sindaco ad un cambio della destinazione d’uso della ex birreria Dormisch dall’uso commerciale a finalità sociali per la città, meglio se per i giovani.

Punto 4. Partecipazione.
Vogliamo una nuova relazione tra amministrazione e cittadini con una presenza di prossimità e supporto a cominciare dalla destinazione di adeguati spazi nei quartieri dove fornire una varietà di servizi al cittadino (anagrafe, servizi sociali, spazi di aggregazione).
Chiediamo inoltre nuovi strumenti di partecipazione: il referendum consultivo comunale, la progettazione dal basso attraverso un portale online, le consulte dei portatori di interesse, dai cittadini dei vari quartieri alle diverse attività produttive.

Punto 5. Una città per e nel Friuli e nell’Europa.
Si chiede l’impegno a far si che la sede RAI di Udine diventi una qualificata struttura per la produzione e diffusione di trasmissioni per le minoranze linguistiche regionali, ed in prospettiva il Centro di produzione europeo per le minoranze linguistiche.
Infine chiediamo l’impegno a dotare il Comune di Udine del piano linguistico per la lingua friulana in adempimento alla legge regionale 29/2007 e di incentivare la promozione e l’uso della lingua friulana in ogni ambito.
Dalle risposte che i due candidati riterranno di dare, gli elettori potranno meglio indirizzare la loro scelta verso il nuovo sindaco e di conseguenza verso un diverso futuro di città.