Siria: ONU e Papa Francesco “alleati” per frenare Obama

Altolà dell’Onu agli Stati Uniti sull’attacco in Siria. “L’uso della forza è legittimo quando si esercita l’autodifesa e quando il Consiglio di Sicurezza approva questo tipo di azioni“, mette in chiaro il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon.

Se l’utilizzo di armi chimiche in Siria verrà confermato, sarà considerato “una grave violazione del diritto internazionale ed un oltraggioso crimine di guerra”, ha aggiunto, precisando che ‘’il mandato della squadra” dell’Onu “è determinare se sono state utilizzate armi chimiche” e non di “determinare chi le ha usate e contro chi”.

L’incontro al G20, ha proseguito Ban Ki-Moon, “avrà come obiettivo principale questioni economiche”, ma si dovrà sfruttare l’occasione per parlare anche della situazione in Siria. “Ho preso nota delle dichiarazioni di Obama – ha aggiunto – apprezzo molto i suoi sforzi”.

Il presidente Barack Obama prevede che il Congresso darà il via libera all’intervento militare in Siria. “Lo sono”, ha risposto il presidente alla domanda se si sentiva fiducioso sull’esito del dibattito parlamentare. Obama, riferisce il sito Politico, ha parlato prima di un incontro alla Casa Bianca con alcuni membri chiave del Congresso, in vista del dibattito sull’intervento contro il regime di Damasco.

“Questo non è L’Iraq e non è l’Afghanistan – ha detto il presidente Usa – si tratta di un passo limitato e proporzionato che manderà un messaggio non solo al regime di Assad, ma anche agli altri Paesi che avessero intenzione di mettere alla prova le regole internazionali, su quali sarebbero le conseguenze”.

Lo speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, il repubblicano John Boehner, ha annunciato il suo sostegno alla richiesta del presidente Barack Obama al Congresso per l’autorizzazione all’intervento militare in Siria. Lo riferisce il sito Politico.

“E’ qualcosa che gli Stati Uniti devono fare – ha detto Boehner, al termine di un incontro alla Casa Bianca con Obama, riferendosi all’intervento militare contro il regime di Damasco – Sosterrò la richiesta del presidente per un’azione e credo che i miei colleghi dovrebbero farlo anche loro”. Secondo lo speaker della Camera, “si deve rispondere all’uso di queste armi (chimiche) e solo gli Stati Uniti hanno la capacità di fermare Assad e di avvertire gli altri nel mondo che questo tipo di comportamento non sarà tollerato”.

Il ministro della Difesa Mario Mauro sul proprio profilo Facebook ha ribadito che ”bisogna attendere i risultati dell’inchiesta delle Nazioni Unite prima di prendere qualsiasi decisione, e soprattutto ci vuole prudenza”.

Il presidente francese, Francois Hollande, da Parigi, nel corso di una conferenza stampa con il presidente tedesco, Joachim Gauck, ha affermato che di fronte alle “prove” di un “massacro chimico” la comunità internazionale ha la responsabilità di intervenire.

“Quando avviene un massacro chimico – ha detto Hollande – quando il mondo ne è informato, quando le prove sono fornite ed i responsabili noti, allora ci deve essere una risposta”. Allo stesso tempo, Hollande e Gauck hanno auspicato che sulla Siria “si possa raggiungere una soluzione politica”.

Hollande ha poi annunciato l’intenzione di rivolgersi ai francesi quando avrà in mano tutti gli elementi. Per mercoledì è previsto al Parlamento di Parigi il dibattito sull’ipotesi di un intervento militare in Siria cui potrebbe seguire un voto.

Der Spiegel Online citando una comunicazione riservata ai parlamentari del capo del BND, Bundesnachrichtendienst, Gerhard Schindler, riferisce che una telefonata intercettata da ufficiali di intelligence tedesca confermerebbe le responsabilità del regime di Assad nell’attacco con gas sarin del 21 agosto.

Papa Francesco, in un messaggio su Twitter, è tornato a ribadire le parole pronunciate domenica scorsa all’Angelus nel suo appello per la pace in Siria. ”Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche!”, si legge nel tweet.

Intanto, resta alta la tensione. Il ministero della Difesa russo ha rilevato il lancio di due missili balistici nel Mediterraneo in direzione est. Il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha informato dell’episodio il presidente Vladimir Putin.

Secondo l’agenzia Interfax il lancio è stato rilevato alle 10.16 ora di Mosca (le 8.16 in Italia) dalla stazione radar di Armavir, nel Mar Nero. Un portavoce del ministero della Difesa di Mosca ha riferito che “la traiettoria di questi oggetti andava dalla zona centrale del Mediterraneo verso la zona orientale della costa mediterranea”.

Ma l’ambasciata russa a Damasco, secondo quanto riportano i media russi, ha reso noto che nella capitale siriana non ci sono stati segnali di attacchi missilistici o allarmi.

Un ‘mistero’ forse risolto. Infatti il ministero della Difesa israeliano, riferisce YnetNews, in collaborazione con le forze Usa ha completato con successo un’esercitazione di lancio e intercettazione radar di un missile Sparrow. E’ quindi possibile, secondo la stampa israeliana, che l’avvistamento russo facesse riferimento a questa esercitazione.