Teatro: Tedeschi e Bassi in “Trappola Mortale” 17/9 marzo 2015

Trappola mortale 7_lightChiusura “thrilling” per due stagioni di prosa del circuito ERT. Mercoledì 18 marzo l’Auditorium Centro Civico di Cordenons e giovedì 19 marzo il Teatro Ristori di Cividale daranno l’arrivederci al pubblico al 2015/2016 con Trappola Mortale, pièce che vedrà impegnati sul palco Corrado Tedeschi ed Ettore Bassi, stelle di un cast composto anche da Miriam Mesturino (apprezzata nelle scorse stagioni nella commedia Se devi dire un bugia dilla ancora più grossa), Giovanni Argante e Silvana De Santis. La prima data nel circuito ERT di questo testo diretto da Ennio Coltorti sarà, però, martedì 17 marzo al Teatro Sociale di Gemona. Tutte e tre le repliche inizieranno alle ore 21.

Trappola mortale è il più noto testo teatrale di Ira Levin, scrittore e sceneggiatore newyorchese divenuto celebre per il romanzo horror Rosemary’s Baby che ebbe grande fortuna nella trasposizione cinematografica firmata nel 1968 da Roman Polanski. Levin scrisse Trappola mortale dieci anni più tardi e lo spettacolo restò a Broadway per quattro anni ininterrotti con oltre 1’800 rappresentazioni, grazie alla capacità del testo di descrivere l’avidità dell’uomo senza scrupoli alla continua ricerca del potere, della realizzazione personale e dei propri insaziabili istinti. Nel 1982 Sydney Lumet ne diresse una versione cinematografica con protagonisti Michael Caine e Christopher Reeve.

Sydney è un commediografo ormai finito, incapace di dare tensione e drammaticità ai testi che porta in scena. La prima del suo ultimo spettacolo, un giallo, è un incredibile fiasco. Forse solo un nuovo inatteso successo potrebbe salvare la sua reputazione di scrittore. L’occasione gli viene offerta dal giovane Clifford che ha appena terminato di scrivere un giallo veramente avvincente: Trappola mortale.
Il testo è un classico del giallo teatrale e si presenta come un perfetto gioco a incastri tra umorismo, suspense e forte tensione narrativa. In questa edizione italiana, aggiornata ai nostri giorni da Luigi Lunari, sostituendo computer e tecnologia alle vecchie macchine da scrivere, non si perde nulla dell’originale e avvincente testo definito dalla critica “due terzi thriller, un terzo commedia” perché i momenti di forte suspense sono perfettamente incastrati con altri molto spiritosi, a volte comici.