Trasporti: Serracchiani, Porto vecchio progetto internazionale

Trieste, 13 gen – “Le realizzazioni delle opere legate al riuso
del Porto vecchio di Trieste rappresentano un progetto di respiro
internazionale. Per questo motivo, dopo i 50 milioni stanziati
dal ministero della Cultura, abbiamo contattato la Banca europea
per gli investimenti al fine di reperire altre importanti
risorse”.

Con queste parole la presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia, Debora Serracchiani, è intervenuta oggi a Trieste alla
presentazione dei risultati dell’indagine commissionata da
Confindustria Venezia Giulia alla Swg sull’opinione dei triestini
in ordine al recupero del Porto vecchio. Sondaggio in base al
quale l’88 per cento degli intervistati ritiene che l’operazione
possa essere un trampolino di lancio per la città. Un altro dato
emerso è quello della corruzione, il cui rischio viene valutato
molto probabile quasi dal 50 per cento del campione.

A tal riguardo la presidente ha voluto rassicurare la platea
ricordando quanto fatto per un’altra grande opera del Friuli
Venezia Giulia: la realizzazione della Terza corsia autostradale,
per la quale è stato sottoscritto un protocollo di legalità tre
anni fa tra le Prefetture di Treviso, Udine e Venezia, la stessa
presidente Serracchiani in veste di commissario, il
concessionario Autovie Venete e il contraente generale. Un
documento concretamente finalizzato ad una più incisiva
prevenzione dei tentativi di infiltrazioni criminose negli
appalti, i cui contenuti potrebbero essere declinati anche per
lavori del Porto Vecchio.

Ma il parallelismo con la Terza corsia si estende anche alla
parte economica, individuando proprio nel cambio di strategia
adottato rispetto alla precedente legislatura, ovvero nel
reperimento di risorse esterne al bilancio regionale, un modus
operandi applicabile anche per il Porto vecchio ricercando fondi
nazionali ed europei.

Per qual che riguarda i tempi dell’iter, Serracchiani ha
evidenziato l’accelerazione impressa in questi ultimi due anni:
dall’emendamento per la sdemanializzazione deliberato all’interno
della legge di Stabilità, allo spostamento dei punti franchi,
fino alla consegna dell’area al Comune e passando per i 50
milioni ottenuti dalla Regione dal Governo Renzi finalizzati
all’inizio delle prime opere.

La prossima tappa “entro un paio di settimane”, come ha
annunciato la presidente, sarà quella della firma del protocollo
operativo per definire i ruoli attuatori fra Autorità portuale,
Comune e Regione.

Infine la presidente, illustrando gli interventi legati ai 50
milioni, si è soffermata sulla ristrutturazione del pontone
galleggiante Ursus “destinato a diventare, non solo il simbolo
del Porto vecchio, ma la foto della città”.
ARC/GG/EP

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