Turismo: Bolzonello, Borgo dei Borghi esalta turismo culturale

Sgarbi a Venzone, qui si festeggia doppia Resurrezione

Venzone, 27 ago – “La rete dei Borghi belli del Friuli Venezia
Giulia interpreta la chiave di successo del nostro Paese che è il
turismo culturale, inteso come capacità di coniugare la bellezza
con la modernità, la storia e la cultura con un nuovo modo di
fare accoglienza”.

Con queste parole il vicepresidente della Regione Friuli Venezia
Giulia, Sergio Bolzonello, ha aperto l’incontro con il critico
d’arte Vittorio Sgarbi che oggi è stato ospite a Venzone
dell’evento “Il Borgo dei Borghi”. La manifestazione ha voluto
celebrare il titolo nazionale riconosciuto a Venzone dalla
trasmissione Rai “Alle Falde del Kilimangiaro”, coinvolgendo
anche gli altri nove borghi belli del Friuli Venezia Giulia:
Clauiano, Cordovado, Fagagna, Gradisca d’Isonzo, Poffabro,
Polcenigo, Sesto al Reghena, Toppo e Valvasone.

Al critico d’arte, Bolzonello ha riconosciuto il ruolo di
promotore di alcuni luoghi e città della regione esortandolo a
“continuare a valorizzare l’Italia minore, quella che si vede
meno ma che per ricchezza culturale e territoriale costituisce la
spina dorsale del nostro Paese”.

Il vicepresidente ha anche sottolineato il forte legame tra il
Friuli e le altre zone terremotate d’Italia, “non saremmo qui a
parlare di borghi belli – ha dichiarato – se nel dopo terremoto
non fossimo stati aiutati dalle altre amministrazioni comunali
del resto d’Italia”. La cifra della solidarietà fra terre
terremotate ha trovato riscontro nella raccolta fondi organizzata
durante la manifestazione per aiutare Preci, uno dei Borghi più
belli d’Italia colpito dal sisma dello scorso anno.

Il vicesindaco del comune umbro, Paolo Masciotti, in collegamento
telefonico con la sala municipale di Venzone, ha ringraziato la
rete dei borghi friulani per questa donazione che sarà destinata
alla ricostruzione della scuola.

Parole di encomio alla rete friulana dei borghi belli sono giunte
anche da Fiorello Primi, presidente del Club nazionale dei borghi
più belli d’Italia, che ha elogiato il lavoro di valorizzazione
svolto.

Nel suo lungo e animato discorso, Vittorio Sgarbi, ha toccato i
temi su cui da anni interviene, con i toni sarcastici e
provocatori che hanno caratterizzato anche l’intervento odierno,
a tutela del patrimonio culturale e a favore di una
valorizzazione turistica sostenibile, lontana dal “turismo
umiliante” di massa.

“Venzone celebra una doppia Resurrezione” ha spiegato Sgarbi,
“quella della ricostruzione e quella del miglioramento di sé e
della propria identità di bellezza, che oggi le consente di
essere Borgo dei borghi”.

Un riconoscimento che per Sgarbi travalica il significato
turistico per abbracciare il più ampio tema della ricostruzione
post terremoto in un Paese fragile. “Venzone e Gemona – ha
affermato Sgarbi – sono i modelli giusti di ricostruzione che
vanno esportati nelle altre regioni, perché qui si è saputo
tenere il collante tra edifici e persone, tra patrimonio pubblico
e privato, con le stesse pietre, gli stessi spazi, la stessa
possibilità di riconoscersi in un luogo e addirittura
migliorarlo”. Tanto che in Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato
il critico, il terremoto del 1976 è “ricordato a rovescio, come
un’occasione per rinascere meglio di prima” con un ricordo
rispettoso alla memoria delle vittime.

Non sono mancate poi le sferzate polemiche del critico d’arte
all’organizzazione Unesco, che ha definito “ente pericoloso,
benché efficace dal punto di vista pubblicitario”. Per Sgarbi
l’ente è carente di oggettività “dal momento che ha escluso dalla
lista del patrimonio mondiale Lecce e il Salento”, al punto da
indurlo a proporre un comitato “Unentro” tra i siti aspiranti a
diventare patrimonio dell’umanità.

Alla rete dei borghi più belli d’Italia Sgarbi ha invece
riconosciuto un “significato politico interessante, poiché fa
emergere un’economia parallela che già esiste, l’economia della
bellezza che l’Italia deve solo valorizzare”.

Infine, un appello alla politica affinché adotti senza indugio
l’inversione di marcia nel consumo di suolo; Sgarbi ha ricordato
come in Italia su 25 milioni di edifici, più della metà, ovvero
13 milioni, siano stati costruiti dagli anni ’60 ad oggi e di
questi 7 milioni siano disabitati. “Alla luce di dati simili – ha
ribadito Sgarbi – non si deve più costruire nulla, ma riabilitare
alla vita ciò che c’è”, indicando in Tonino Guerra, Carlo
Petrini, Oscar Farinetti alcuni dei protagonisti italiani che
hanno saputo intraprendere strade nuove per la promozione e la
salvaguardia del patrimonio italiano, anche attraverso la grande
risorsa dell’enogastronomia.

Al termine dell’intervento di Vittorio Sgarbi, i sindaci dei
dieci borghi belli della Regione hanno inaugurato ufficialmente
la giornata di festa con il taglio del nastro sotto il palazzo
municipale, cui sono seguite manifestazioni musicali, animazioni
e spettacoli tra le vie imbandite dagli stand delle dieci
località.
ARC/SSA/ep

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