Bankitalia: ispezioni e sanzioni a Hypo Alpe Adria Bank

La Vigilanza della Banca d’Italia ha disposto negli ultimi anni all’istituto di credito Hypo Alpe Adria Bank delle ispezioni, sanzionato per due volte i vertici e ottenuto in alcuni casi la restituzione ai clienti delle somme percepite. E’ quanto si apprende in merito agli esposti presentati dalla clientela dell’istituto di credito che lamentavano errori nei conteggi sulle rate del leasing.

Sulla questione Hypo Alpe ha ricevuto da parte della clientela, 44 segnalazioni dal 2011 al 2013, che ha formato oggetto di specifica analisi. In alcuni casi, l’intermediario ha riconosciuto le ragioni della clientela provvedendo alla restituzione delle somme effettivamente dovute, anche in misura superiore a quanto richiesto dal cliente. In altri casi, l’intermediario ha ribadito la correttezza del proprio operato.

Dal 2009 ad oggi i ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario, istituzione indipendente alla quale la Banca d’Italia fornisce le strutture, nei confronti della “Hypo” sono stati 51 di cui 28 relativi a operazioni di leasing; alla data odierna, 15 ricorsi sono in istruttoria e dei 13 ricorsi decisi solo uno risulta accolto. In 6 casi è intervenuto un accordo transattivo tra le parti e in 6 casi il ricorso è stato invece respinto. In alcune occasioni, i Collegi ABF, pur avendo respinto il ricorso, hanno ritenuto opportuno fornire alla “Hypo” indicazioni volte al miglioramento delle relazioni con la clientela. La Banca d’Italia ha nel 2010 e nel 2011 sanzionato i vertici di Hypo per violazioni della disciplina di trasparenza emerse dopo le ispezioni.

Fonte: ANSA

Tassi di riferimento che non coincidono e piani di ammortamento “fantasma” hanno portato fino ad adesso una società veneta a pagare ben 42mila euro in più sul contratto di leasing stipulato con Hypo Alpe Adria Bank. Come riportato su Plus24 di sabato 16 marzo, sono questi alcuni degli aspetti “controversi” che emergono da un’attenta analisi di questi contratti finanziari abbastanza diffusi in Italia ma forse poco conosciuti nei meccanismi.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Plus24