Udine: al Teatro Bon “Di jerbas e di suns” – 24 nov 2015

Di JerbasDi jerbas e di suns è uno spettacolo di teatro-canzone che ripropone le canzoni di Cjamp dai pierduts amôrs, il secondo album, datato 1983, del Povolâr Ensemble di Giorgio Ferigo. Sarà il Teatro Luigi Bon di Colugna a ospitare questa produzione firmata Euritmica martedì 24 novembre alle 20.45 nella stagione Smartheater, promossa dalla Fondazione Bon e dall’ERT. A intrecciare musica e narrazione sono le voci recitanti, che accompagnano gli spettatori a scoprire i motivi ispiratori di quell’album, i rimandi letterari, i materiali e le fonti a cui Giorgio Ferigo aveva fatto riferimento per ideare questa sua delicata ed intensa Spoon River cjargnela, andando a rintracciare tra le vecchie lapidi del cimitero di San Giorgio di Comeglians storie di vita quotidiana e ordinarie vicende di oppressione e lacerazione esistenziale. Sul palco suoneranno Mauro Costantini (piano), Federico Luciani (percussioni), Mirko Cisilino (tromba), Emanuel Donadelli (batteria), Massimiliano D’osualdo (fisarmonica) e Simone Serafini (contrabbasso); canteranno Maria Fernanda Pardini e Flaviano Miani; mentre le voci recitanti saranno di Riccardo Maranzana e Francesca Casaccia.

Di jerbas e di suns mette in scena la Carnia e il Friuli capovolgendo la cifra rassegnata e malinconica con cui quella terra veniva rappresentata: c’era – allora come adesso – una tradizione culturale da sovvertire, una parola “eretica” da pronunciare, e in questo caso la parola è quella forte e poetica della migliore canzone d’autore.
Come sulla collina dello Spoon River raccontata da Edgar Lee Masters, anche il cimitero di San Giorgio – lassù a dominare la valle del Degano – diventa spazio di memoria e di racconto per una vecchia e la sua accorata protesta antifamilista, quando la famiglia era sacra; per un soldatino diciassettenne, fucilato per diserzione nel 1917, quando basta un fraterno gesto natalizio a mettere in discussione tutto il meccanismo del gran macello; per un suicida e per la sua dolorosa amante; per un emigrato-rimpatriato-ubriacato-internato in un ospizio. Insomma, a fronte della Grande Storia, c’è una Piccola Storia da indagare e raccontare.
Tutto accade sotto un cielo blu fatto di carta e appena rischiarato dalle lune, sempre diverse e anch’esse fatte di carta, inventate da Riccardo Losito.
Quelle lune ci invitano ad ascoltare, con la bellezza della musica e con la poesia delle parole, questa Spoon River carnica che – oggi come allora – si è di nuovo vestita di erbe e di suoni.

Maggiori informazioni ai siti www.fondazionebon.com e www.ertfvg.it oppure chiamando la Fondazione Bon di Colugna (0432 543049).