Udine: compositrice di musica leggera sbaraglia il “Festival del Piave”

Barbara Sabbadini Nei giorni scorsi, a San Stino di Livenza, per il secondo anno consecutivo e come unica donna fra i premiati, Barbara Sabbadini ha ritirato il premio come miglior autrice di musica leggera al ‘Festival del Piave’ di San Donà di Piave  [link ? https://www.youtube.com/watch?v=amhuJAyRsNo)].

 

Lei si chiama Barbara Sabbadini, è nata a Martignacco alla fine degli anni ’60 e di mestiere fa l’insegnante di sostegno all’I.S.I.S Stringher di viale Monsignor Nogara.

Da giovane Barbara aveva conseguito a Castelfranco Veneto il diploma in organo e composizione, seguendo parallelamente gli studi magistrali e in Scienze della formazione a Udine. Allo Stringher, riuscendo ad unire lavoro e passione, dal 2003 coordina il Laboratorio di Creatività Musicale ‘StringherUp’ per ragazzi. Ed è proprio grazie alla sua caparbietà e all’attiva partecipazione dei suoi studenti, che l’insegnante è riuscita ad ottenere le sue prime soddisfazioni. Il nome dell’istituto e quello della città di Udine negli ultimi 10 anni, infatti, hanno fatto il giro dell’Italia, grazie alla conquista di numerosi premi nazionali e regionali (a Roma i concorsi ‘Donne per donne diciamo basta!’, ‘Legalità e Cittadinanza Economica’ e il ‘Progetto Icaro’; a Milano, il premio ‘Radio Italia’).

 

Il brano con cui Barbara ha vinto il Festival di San Donà si intitola ‘l’Essere Speciale’ di cui è sia autrice del testo che della musica (in basso troverete il brano gentilmente concessoci dalla compositrice) ed è dedicato a suo figlio Edoardo e ai bambini nati dopo il 2000 “portatori di gioia e messaggeri di una luce nuova“, ci spiega .

Tutte queste gratificazioni, ora, la spingono a provare a scommettere ancora di più su se stessa, a non arrendersi e ad aspirare che un giorno, prima o poi, arrivi la voce di qualche grande interprete a dare voce alle sue strofe e note. “Ora che i miei figli sono un po’ più grandi, posso dedicarmi alla mia grande passione con più frequenza. Non sono più una giovanissima ma la mia speranza, non la nascondo, è che qualche cantante nazionale, un giorno, possa ascoltare le mie canzoni e interpretare i miei brani. Pensi, che ogni pezzo che scrivo, e ne ho già composti una cinquantina, in genere lo compongo avendo in mente già la voce di chi mi piacerebbe lo interpretasse”.