Udine: Confindustria, “Crescita poco stabile, avanti con le riforme”

cu_conferenza-stampa_170110_1Pragmatismo e impegno rinnovato che guarda al futuro: il riferimento non può essere più il picco economico pre-crisi del 2008, che si sta rivelando qualitativamente irraggiungibile, ma più realisticamente va individuato un nuovo parametro di riferimento che identifichi il punto di ripartenza.

Al riguardo, il presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon, in apertura della tradizionale conferenza stampa di ‘inizio anno’ svoltasi questa mattina a Palazzo Torriani, ha identificato con settembre 2014, il punto più basso della seconda recessione (quando i tassi euribor a tre mesi erano scesi allo zero per diventare, successivamente, negativi ndr.), l’inizio di una nuova serie storica dalla quale valutare l’inizio del rilancio.

Cambiano dunque i parametri a confronto. Diventa così un dato oggettivo il fatto che il Pil nazionale dal settembre 2014 ad oggi abbia registrato un incremento del +4,0%. “Questo nuovo punto di riferimento –  ha evidenziato Tonon – non significa però l’accettazione di un gioco al ribasso. Gli imprenditori vogliono cambiare modello. Sappiamo che non sarà un percorso veloce, né breve, né esente da rischi, ma continueremo ad impegnarci fortemente per individuare una strategia ragionevole che possa permettere quel cambio di paradigma necessario a produrre nuova ricchezza e per la ripresa effettiva della nostra economia”.

Economia internazionale – Negli ultimi tre anni – ha osservato il presidente Tonon – gli indicatori dello scenario internazionale non delineano componenti di crescita stabile: “Incertezza dei mercati, crisi geopolitiche, situazioni afferenti al terrorismo internazionale non aiutano di certo e sappiamo come il Friuli, con la sua spinta vocazione all’export, sia fortemente influenzato dal commercio mondiale”. Ci sono anche economie che si stanno riposizionando o semplicemente diventando più mature, come ad esempio quella cinese che sta sempre più sviluppando soluzioni di produzione interna di beni e servizi. E poi non vanno sottaciuti gli eventi internazionali inattesi, come la brexit inglese e la vittoria di Trump negli Usa, “che non hanno però – ha aggiunto il presidente di Confindustria Udine – portato le scosse temute all’equilibrio economico internazionale: anzi, la borsa di New York ha raggiunto in queste ultime settimane il suo massimo e l’economia inglese mostra di tenere”. 

Economia italiana – La previsione di crescita del PIL in Italia nel 2017 è dello 0,8%. “Dal settembre 2014 – ha commentato Tonon – c’è un saldo positivo, ma servirebbe ora un vero e proprio scatto d’orgoglio per far evolvere il modello di rilancio. Coerente, in tal senso, è la legge di bilancio 2017 predisposta dal Governo e approvata dal Parlamento, che non ha stravolto la correttezza di impostazione della manovra complessiva che, in tema di quarta rivoluzione industriale, ha varato un significativo pacchetto di norme fondamentali in linea con la neutralità settoriale – la conferma del superammortamento per l’acquisto dei beni strumentali e il nuovo iperammortamento per l’acquisizione dei beni funzionali all’industria 4.0 – per supportare l’industria nell’evoluzione in chiave digitale”.

La spinta alle riforme e il sostegno alla produttività devono proseguire. In questo senso, il risultato negativo del referendum istituzionale – ha sottolineato Tonon – è per noi un’occasione sprecata per assicurare la stabilità decisionale. Non c’è stato il disastro post-voto, ma continuiamo a sostenere la necessità di mettere mano alle riforme complessive della nostra macchina istituzionale”.

Economia regionale e provinciale – La crescita del PIL regionale (+0,8%) ricalca il dato nazionale. Tonon, nel ricordare la peculiarità del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia, rappresentato da tutte le componenti dell’economia (produzione di beni, produzione di servizi, turismo), ha rimarcato come “la questione industriale e la centralità del manifatturiero siano state confermate dalla Regione. In questi in questi anni, l’articolazione dei provvedimenti di politica industriale ha inteso rafforzare la dotazione delle risorse a supporto degli investimenti a favore delle imprese dell’industria, del commercio e dell’artigianato” mentre sono state approntate e rispettate le tempistiche promesse per le infrastrutture tra cui la consegna puntuale dei dragaggi a Porto Nogaro e l’avvio dei cantieri della terza corsia.

Per quanto attiene alla revisione dei consorzi industriali, “l’auspicio – ha detto Tonon – in linea con quanto è già stato realizzato – è che si possa traguardare nel 2017 quel progetto del Consorzio unico delle zone industriali, da nord a sud, comprendendo l’unificazione tra i Consorzi Cipaf, Ziu e il vecchio Aussa Corno”.  

Il panorama complessivo vede poi una diminuzione dell’indice di disoccupazione (7,5%, “se confermato, il trend – ha commentato Tonon – potrebbe darci maggiori soddisfazioni nel 2017”), un calo del 25% del ricorso agli ammortizzatori sociali (“Dovrebbero però calare di ulteriori 20-25 punti percentuali per la ripresa di nuove assunzioni”) e un cambio del mix tra cassa integrazione ordinaria (in crescita) e straordinaria (in calo).    

Gli effetti dello Jobs act? “Vanno verificati nell’arco del medio termine. Il cambio di riferimento normativo – ha spiegato Tonon – era necessario per la competitività del nostro sistema delle imprese. L’augurio è che non venga modificato questo sistema di regole”.

SOS edilizia – Ampio spazio della conferenza stampa è stato dedicato a quello “che è il settore più colpito dell’economia nazionale e regionale: ovvero l’edilizia. Le piccole variazioni positive previste per questo comparto non traggano in inganno – ha ammonito Tonon – perché vanno contestualizzate in un sistema che ha perso in pochi anni metà dei suoi indicatori. E’ un patrimonio che non va disperso”. Ha confermato Roberto Contessi, presidente dell’Ance: “basti pensare al drastico ridimensionamento della struttura produttiva che ha portato alla quasi scomparsa delle medio-grandi imprese. Il problema – ha commentato Contessi – resta quello della dimensione aziendale che, in mancanza di sbocchi nel mercato locale (calo delle opere pubbliche e crollo del mercato immobiliare), non permette di aggredire i mercati esteri. Nuotiamo in un mare chiuso dove l’acqua cala sempre di più. La Regione sta facendo uno sforzo per chi vuole acquistare la prima casa, ma si tratta di una fascia di clientela ristretta. Occorrono misure di più ampio respiro. In questo senso valutiamo positivamente un impegno della Regione a stanziare delle risorse per il recupero energetico degli edifici degli anni ’50. Se riparte l’edilizia si genera un vantaggio notevole per l’intero sistema”.

Le domande – Tonon ha poi risposto alle domande dei tanti giornalisti presenti alla conferenza stampa. Tra l’altro, a scanso di interpretazioni, rispondendo ad una domanda, è ritornato sul concetto della ‘decrescita felice’ che non è stata mai condivisa dagli industriali, neanche come possibilità: “La decrescita resta decrescita ed è una perdita di valore”. “Il nostro sistema industriale è pronto a riposizionarsi come dimostra la dinamicità dimostrata in occasione dei bandi regionali per l’innovazione e la ricerca, dove le aziende, in una prospettiva di investimenti a medio-lungo termine, hanno presentato progetti per un valore quasi doppio di quanto stanziato dalla Regione”. 

Non è poi mancata la domanda sulla Confindustria regionale unica. “Per noi la dimensione ottimale è quella regionale, lo abbiamo sottolineato per quanto riguarda le categorie e quando siamo intervenuti nel dibattito sul sistema delle fiere e delle Camere di Commercio. La nostra spinta verso la regionalizzazione permane – ha ribadito Tonon – certo è che, quando si parla di intervenire sulla riorganizzazione dei corpi intermedi, a livello ragionale non è facile individuare una strategia complessiva univoca. Non abbiamo la presunzione di avere un pensiero più giusto di altri, crediamo fermamente che questa possa essere una soluzione ottimale”.

Sollecitato, infine, riguardo al contesto internazionale, con particolare riferimento al cambio di presidenza degli Stati Uniti, Tonon si è riservato di riaffrontare la questione di fronte all’oggettività dei provvedimenti che verranno adottati, visto che la politica statunitense è spesso fatta di annunci, cui seguono posizioni anche diametralmente opposte e questo fa parte del gioco. Tonon sottolinea poi – per quanto attiene all’imposizione di dazi – che se da un lato è necessario escludere effetti legati al dumping, dall’altro è necessario garantire un sistema aperto per tutti gli stati facenti parte del WTO. Ha ricordato anche il prezzo pagato dal nostro sistema produttivo per quanto attiene alle sanzioni verso la Russia, auspicando per il 2017 un mutamento del contesto in positivo.

Da ultimo, l’inevitabile domanda sulla scadenza statutaria del mandato quadriennale di presidente. “I presidenti dell’Associazione – ha risposto Tonon – sono in primis degli imprenditori e io non ho mai smesso, in questi anni, di esserlo”. Quindi, ha definito il suo mandato con altrettanti aggettivi: “impegnativo, gratificante, incredibile dal punto di vista umano e faticoso” per poi assicurare: “Il dovere del presidente è quello di arrivare all’ultimo giorno del suo mandato impegnandosi nella tutela degli associati e a consegnare, in una continuità ideale, l’Associazione al suo successore”.

Presenti alla conferenza stampa anche per Confindustria Udine il vicepresidente vicario dell’associazione e presidente di Confidi Friuli Michele Bortolussi, il vice-presidente delegato alla Piccola Industria Alessandra Sangoi e il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Davide Boeri.