Udine: il programma di Calendidonna 2016 – 1/14 marzo

25_02 calendidonnaIl progetto “Svelamenti” è ideato dall’Associazione culturale C.O.R.E, capofila, assieme al Teatro Club e alle associazioni La Tela, Artura Factory, Ilsegnozero, le Donne resistenti, associazioni che hanno maturato nel tempo e sul campo una ricca esperienza nell’indagine della condizione femminile e delle difficoltà e disparità che le donne si trovano ad affrontare nella vita sia pubblica che privata. La ricerca negli anni si è occupata degli aspetti multiculturali e multietnici, anche con costante attenzione al confronto e alla valorizzazione delle differenze culturali, sociali, generazionali e di genere.

Il titolo del progetto complessivo rinvia a un termine pregno di significati e di suggestioni che introducono a proficui spazi di approfondimento. Non solo la parola contiene l’allusione al velo, con tutte le implicazioni e possibili letture a cui la contemporaneità ci ha abituato, ma soprattutto rimanda a un percorso di conoscenza, a un metaforico allontanamento di schermi opachi che impediscono di ‘vedere’. E’ il caso degli stereotipi delle relazioni tra i generi che perciò il progetto si prefigge di contrastare e superare, grazie a proposte originali, innovative nella formula e presentate attraverso una molteplicità di azioni. Ogni iniziativa, pur nella sua peculiarità e autonomia, è organicamente connessa all’insieme del programma. L’approccio intergenerazionale e interculturale che caratterizza l’intera manifestazione è infatti comune a ogni singolo evento: la sintonia si conferma nell’utilizzo di codici comunicativi multidisciplinari.

Programma
Casa Cavazzini
martedì 1 marzo, ore 18.00

Work in progress
conversazione
con Vanna Vannuccini, Renata Pisu, Leila Karami
modera Antonella Lanfrit
a cura di C.O.R.E. e La Tela

Il primo tassello rappresenta la continuità con la storia di Calendidonna aperta all’internazionalità, un’impostazione che ha consentito negli anni di entrare in contatto con realtà coinvolgenti e in buona parte inaspettate. Attraverso la presenza di Vanna Vannuccini e Renata Pisu è ripreso qui il filo di un discorso che si era interrotto nell’edizione 2014, il quale a sua volta si rifaceva ai temi delle edizioni 2007 e 2009. Ora, nel 2016 pare particolarmente rilevante tornare, grazie a chi conosce l’argomento per esperienza diretta, sull’Iran e sulla Cina. Nel primo caso, per approfondire le implicazioni della ripresa dei rapporti politici ed economici con l’Occidente, e dell’apertura al nucleare; nel secondo, per valutare le conseguenze sociali che la caduta della politica del figlio unico comporta, per riflettere sugli effetti del rallentamento della crescita economica. Oltre a Pisu e Vannuccini, testimoni ‘storiche’, sarà ospite di Calendidonna Leila Karami, giovane studiosa di origine iraniana, curatrice insieme a Biancamaria Scarcia Amoretti del libro Il protagonismo delle donne in terra d’Islam (2015), testo che pone al centro del discorso la non omogeneità dei movimenti di emancipazione delle donne musulmane. A coordinare l’incontro sarà la giornalista Antonella Lanfrit, già presente nel ruolo di moderatrice nel 2014.
Sala Ajace
venerdì 4 marzo, ore 17.00

Quando la parola si fa immagine
conversazioni fra la scrittura e il ciak
interventi di Valeria Baldan, Elisabetta Minen, Teresa Terranova
a cura di Artura Factory

Direttamente collegato allo storytelling, è l’incontro che si propone di ‘svelare’ il passaggio dalla scrittura al ciak. Ospiti provenienti dal Friuli Venezia Giulia converseranno intorno alla fiction e al feature film, indagando come nella specificità di una case history la scrittura del soggetto si trasformi in sceneggiatura e quindi diventi “immagine in movimento”. L’autrice di volta in volta chiamata in causa sceglierà un proprio film che illustri sia il personale modo di rappresentare e descrivere, sia il proprio ‘sguardo’ cinematografico: a potenziare la sua conversazione, accompagnandola, sarà la proiezione del trailer. Saranno presenti alcune sceneggiatrici e autrici/registe come Valeria Baldan, Elisabetta Minen, Marcella Piccinini, Teresa Terranova.

Casa della Contadinanza
domenica 6 marzo, ore 17.00

Donne in dialogo
tavola rotonda
conversazione tra le ragazze di ieri e di oggi
da un’idea di Angela Felice
tutor Nicoletta Oscuro
a cura di Teatro Club e Palio Teatrale Studentesco di Udine

Ci si propone di riflettere sulla condizione della donna nel passato e nel presente, mettendo a confronto diversi punti di vista femminili, differenziati ora per specifiche esperienze e storie di vita, formazione e lavoro, ora per ragioni strettamente generazionali e anagrafiche. Un incontro originale anche per la sua modalità di attuazione: in una tavola rotonda pubblica si confrontano donne di diverse generazioni, in cui siano le più giovani – studentesse, lavoratrici alle prime esperienze – a “intervistare” esponenti di età adulta, rappresentative di esperienze positive in ambito lavorativo e sociale, e disponibili a illustrare tappe, risultati e difficoltà del proprio percorso professionale – imprenditoriale, giornalistico o artistico. Angela Felice e Nicoletta Oscuro prepareranno le “intervistatrici”, individuate tra le ragazze del Palio Teatrale Studentesco, a focalizzare obiettivi e temi, e a definire modalità innovative nel condurre la conversazione.

Casa della Contadinanza
giovedì 10 marzo, ore 18.00

Storie positive
reading
da un’idea di Marisa Sestito
con giovani lettrici
tutor Serena Di Blasio
a cura di C.O.R.E.

Traendo ispirazione dalle tecniche dello storytelling e in forma di reading, una serie di microracconti propongono materiali tratti dall’esperienza reale e riconoscibile: storie di donne che in situazioni più o meno cruciali abbiano superato difficoltà e disagi, pervenendo a esiti positivi. Accanto alle esperienze di vita, verranno proposte altre storie disancorate dal reale, appartenenti alla tradizione folklorica e al mondo della fiaba: racconti delle donne e sulle donne che smentiscono gli stereotipi della fragilità emotiva e intellettuale, e rovesciano il ruolo protagonistico maschile, non di rado proponendo situazioni comiche a “lieto fine”. Su materiali reperiti e selezionati da Marisa Sestito e Margherita Piva, Serena di Blasio preparerà le giovani “lettrici” a interpretare efficacemente i racconti.
Museo Etnografico _ aula didattica
venerdì 11 marzo, ore 15.00 > 17.00

Riannodare i fili
workshop a numero chiuso _ massimo 27 posti
momenti di lettura con Andrea Zuccolo da scritti di Louise Bourgeois
a cura di Ilsegnozero

In un workshop aperto a tutti,chiunque desideri partecipare è invitato a portare un centrino, un ricamo, un pezzo di stoffa appartenuto a un’antenata, così che chi prende parte possa cimentarsi con una modalità di lavoro da sempre legata al mondo femminile, dai significati universali e archetipici; il filo si riannoda a tradizioni ancestrali, e contemporaneamente al proprio vissuto come elemento componente di una trama più vasta. Filare, tessere, cucire sono pratiche tradizionalmente considerate di genere ed alcuni artisti hanno dedicato la loro riflessione a questo aspetto, utilizzando come medium filo e tessuto. Riannodare il filo può anche significare una riconciliazione con il passato, collettivo o privato, con il proprio femminile, per le generazioni figlie dei mutamenti epocali del Femminismo (e che delle sue conquiste hanno goduto), che in alcune declinazioni ha comportato una rottura con la tradizione e le sue ritualità, in una riflessione utile alla costruzione di una propria identità. L’intento è quello di costruire una grande tenda come simbolo di passaggio e di svelamento. Nello svolgersi del laboratorio l’attore Andrea Zuccolo leggerà alcuni brani tratti dagli scritti di Louise Bourgeois.

Sala Ajace
sabato 12 marzo, ore 11.00 >12.30

Cucire l’immagine: riflessioni su un mezzo di ricerca artistica
conversazione
con Vania Gransinigh e gli artisti Aldo Grazzi, Cristina Treppo, Loretta Cappanera
modera Melania Lunazzi
a cura di Ilsegnozero

La conversazione prende spunto da tre artiste contemporanee e dalla loro opera e poetica: ovvero Louise Bourgeois (Parigi 1911 – New York 2010), Marisa Merz (Torino 1931), Maria Lai (Ulassai 1919 – Cardedu 2013). Grazie anche alle immagini proiettate sullo sfondo, si desidera offrire un occasione di conoscenza di artiste, che hanno utilizzato nella loro ricerca creativa strumenti e materiali propri del femminile sia rispetto alla tradizione, sia per quanto riguarda l’archetipo: il filo e gli strumenti necessari per lavorarlo (telai, ferri, aghi). La conversazione prevede la presenza degli artisti Aldo Grazzi, Cristina Treppo e Loretta Cappanera, invitati a raccontare il significato che questo mezzo ha nella loro ricerca e nel loro percorso.

Teatro San Giorgio
sabato 12 marzo, ore 21.00

Liberata
spettacolo
con Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Andrea Gadda, Frida Zerbinati
regia Nicola Bonazzi
produzione Teatro dell’Argine (Bologna)
a cura di Teatro Club

Tre attrici e un attore, diretti dal regista-autore Nicola Bonazzi. mettono in scena un fortunato spettacolo, corredato da lusinghiere recensioni sulla stampa nazionale: una sorta di felliniana favola noir sul destino di soggezione cui la condizione femminile è stata spesso relegata nel passato, quando il passaggio di testimone accomunava madri e figlie in uno stesso destino di sudditanza. In una provincia degradata e in un tempo indefinibile, in bilico tra passato e presente, i personaggi si presentano a noi quando tutto è già finito, costretti a narrare compulsivamente la loro storia, e a scontare in tal modo ognuno la propria pena. Raccontano della solitudine di Liberata, e della sua giostra in riva al mare; raccontano dell’arrivo, dalla pianura fumosa di nebbia, di uno squattrinato perdigiorno che si chiama Italo, “come l’Italia”, e delle sue due figlie, bambine costrette a diventare grandi anzitempo; raccontano dell’amore tra Liberata e Italo, un amore che diventa presto sopraffazione. Alla moderna Liberata associano la leggenda medievale di Santa Liberata, che, promessa in matrimonio a un re, decide di essere solo sposa di Cristo e invoca un miracolo per evitare le nozze.

Teatro Palamostre
lunedì 14 marzo, ore 21.00

Women in Music
concerto
a cura di le Donne resistenti

Una serata interamente dedicata alla donna e all’interculturalità, con particolare coinvolgimento delle donne musiciste. Un appuntamento di contaminazioni creatiche che incrociano il linguaggio universale della musica (da quella etnica a quella classica, dal jazz al rock, proposto in chiave femminile) e la valorizzazione di giovani artiste del territorio, di cui “svelare” il talento musicale. Il programma prevede un concerto, durante il quale si proporrà la musica originale, sia edita che inedita, di una dozzina di artiste di ottimo livello. I generi musicali toccati saranno variegati, scelti in base alle artiste partecipanti, e comprenderanno anche brani in diverse lingue. Verrà messa a disposizione delle artiste una house band, costituita da quattro musiciste che potranno, se necessario, accompagnarle durante l’esibizione.
Organizzazione e team progettuale
Marisa Sestito e Maria D’Aronco (Associazione C.O.R.E.)
Ivana Bonelli (La Tela); Daniela Rosa e Tiziana Bortoluzzi (Donne resistenti); Angela Felice (Teatro Club); Alessandra Santanera (Artura Factory); Caterina Vallini (Ilsegnozero)