Udine: Museo di Storia Naturale, approvato progetto preliminare

Udine-PiazzaLiberta
Un contenitore culturale innovativo, ma anche uno spazio aperto a disposizione di tutta la città. Al fine di completare un passaggio formale in funzione del finanziamento regionale di 5 milioni di euro, la giunta comunale ha approvato il progetto preliminare per la realizzazione del nuovo Museo friulano di storia naturale nell’ex caserma dei vigili del fuoco. L’intervento, per il quale è stato stimato un impegno economico complessivo di 18,5 milioni di euro, porterà a ridefinire un’area con una superficie pari a 5.500 metri quadri edificata per quasi 15 mila metri quadrati. Il museo vero e proprio sarà ospitato in un edificio a corte, formato da cinque aree funzionali, in primis quella espositiva, a cui si aggiungono l’area didattica, quella commerciale, gli uffici e un parcheggio interrato strutturato su due piani e in grado di ospitare circa 250 auto, destinato ai visitatori del museo ma anche a servizio di tutta la città. Gli spazi museali comprenderanno, oltre alle sale espositive disposte su due piani, anche una sala riunione, un ristorante, il bookshop e l’archivio. Il seminterrato ospiterà invece la biblioteca, la sala conferenze, l’archivio museale e una sala per mostre temporanee. “Un progetto – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici, Gianna Malisani – che valorizza in maniera adeguata tutta l’area. Si tratta infatti di un recupero che guarda oltre al semplice soluzione del museo di storia naturale ma dà una risposta all’intera città”. La nuova struttura potrà ospitare anche una nuova sezione di museo della scienza con spazi dedicati alla fisica e alla matematica. Per realizzare l’intervento si procederà con la demolizione delle strutture esistenti, ad eccezione dell’immobile che ospitava l’ambulatorio veterinario e le zone vincolate del muro di cinta e del portale di ingresso su via Cussignacco. Insieme al nuovo edificio principale, sul lato nord è prevista la realizzazione di una nuova palazzina da adibire ad uffici (primo piano) e servizi (piano terra). Nel progetto rientrano inoltre opere di arredo urbano nella parte ovest su piazzale Cadorna e interventi minori di raccordo con la viabilità esistente su via Ciconi.

Approvato il progetto per gli “orti urbani” in via Bariglaria. Come promesso anche Udine avrà, per la prima volta, il suo “orto urbano”. La giunta comunale, infatti, ha approvato i progetti preliminare, definitivo ed esecutivo per la realizzazione dell’area didattica ricreativa nell’area verde di via Bariglaria.
L’iniziativa, già sperimentata con grande successo a livello nazionale ed internazionale, riguarderà in particolare un’area di 1.200 metri quadri in corrispondenza della scuola primaria G. Mazzini, del campo sportivo della Fulgor e della limitrofa area verde attrezzata.
Gli “orti urbani” sono appezzamenti di terreno attrezzati e concessi in uso a cittadini e associazioni per la coltivazione di ortaggi e fiori a scopi didattici, terapeutici o di sostentamento. “Si tratta di una scelta motivata anche dalla forte vocazione dell’area e dalla richiesta nata da vari soggetti operanti nelle vicinanze – spiega l’assessore alla Pianificazione Territoriale e Agenda21, Mariagrazia Santoro– . Gli orti urbani si inseriranno così in un contesto agricolo e naturale, quale ideale anello di congiunzione e porta d’ingresso dell’adiacente parco del Torre, completando l’offerta di un ambito destinato a divenire sempre più luogo di aggregazione a servizio di un’ampia gamma di utenza”.
L’iter progettuale è stato seguito nei vari aspetti dagli uffici di Agenda21 e da quelli del Verde del Comune di Udine e prevede la partecipazione e il coinvolgimento dei futuri utenti al fine di condividere i criteri progettuali e gestionali.
Il progetto prevede la realizzazione di 17 aiuole da adibire ad orto delle dimensioni indicative di 6 metri e mezzo per 5, per un totale di 32,50 metri quadri per appezzamento. Ognuno di questi sarà servito da vialetti perimetrali in ghiaia di sarone e saranno dotati ognuno di un contenitore per gli attrezzi a pozzo, che avrà anche la funzione di seduta, di un pozzetto con attacco per l’irrigazione e di un composter.
L’area sarà anche dotata di due locali ad uso comune, oltre a un ulteriore deposito attrezzi. I locali ad uso comune saranno posti sotto una pergola in legno coperta da piante rampicanti per dare ombreggiatura nelle giornate assolate. Così, tutto il pergolato diventerà luogo di ritrovo e spazio per le attività comuni. I locali ad suo comune saranno realizzati in legno con strutture prefabbricate e nell’area saranno poste anche due fontane e un attacco ogni due appezzamenti per l’irrigazione.
“Gli orti che saranno così realizzati – conclude l’assessore Santoro – copriranno una parte delle richieste pervenute al Comune. A breve – precisa – sarà emanato un bando per la loro assegnazione e, contemporaneamente, sono allo studio nuove aree per dare risposte ad altre richieste provenienti dal diverse zone della città”.

Via libera ai lavori di adeguamento della caserma di viale XXIII Marzo. La giunta comunale, su proposta dell’assessore alla Gestione Urbana, Gianna Malisani, ha dato il via libera all’approvazione del quadro economico finalizzato all’acquisizione del contributo regionale per i lavori di adeguamento e straordinaria manutenzione della caserma di viale XXIII Marzo, sede destinata ad ospitare i nuclei operati del Nas e del Noe dell’Arma dei Carabinieri. Il primo lotto di lavori, per un importo complessivo di 1 milione di euro, prevede, tra l’altro, l’indagine sulla parte impiantistica dell’edificio, le verifiche relative alle norme antincendio, la carteggiatura e la verniciatura di tutti gli scuri e dei serramenti esistenti, il rifacimento della pavimentazione di alcune sale, la compartimentazione di alcune zone tramite porte di sicurezza, il rifacimento di due scale interne, la realizzazione di impiantistica tecnologica speciale per le attività dell’Arma e la sistemazione del cortile interno.

Finanziati nove progetti di lavoro di pubblica utilità. La giunta comunale, su proposta dell’assessore all’Efficacia organizzativa, Chiara Franceschini, ha approvato l’istituzione di nove progetti di lavoro di pubblica utilità finanziati dalla Regione, dal Fondo sociale europeo e dal Comune di Udine. Trentasei gli uomini e donne destinatari dei progetti. I lavoratori coinvolti sono quelli che hanno presentato domanda entro il 15 luglio scorso alla direzione provinciale del lavoro e che rispettavano a quella data i criteri del regolamento, ovvero essere in stato di disoccupazione da almeno 18 mesi, l’aver compiuto il 35° anno di età se donne e, se uomini, i 40 anni. La misura è destinata esclusivamente a coloro i quali non percepiscono nessun tipo di ammortizzatore sociale e non hanno maturato il diritto al trattamento pensionistico.
“Si tratta di un’iniziativa molto importante – spiega Franceschini – , perché fino ad ora gli interventi erano orientati solo alle persone che usufruivano degli ammortizzatori sociali, quali ad esempio la cassa guadagni straordinaria e l’indennità di mobilità. Oggi, invece – prosegue, con questo provvedimento diamo l’opportunità di un reddito a quelle persone che non percepiscono alcun reddito da lavoro dipendente da oltre 18 mesi.
I lavoratori saranno impiegati i diversi ambiti come i servizi di custodia e vigilanza finalizzati a migliorare la fruibilità degli impianti e attrezzature sportive, il riordino di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico e amministrativo, la valorizzazione di beni culturali e artistici anche mediante l’attività di salvaguardia, promozione, allestimento e custodia di mostre, nonché al riordino o recupero e valorizzazione di testi e documenti di interesse storico e culturale alla valorizzazione del patrimonio pubblico urbano e rurale.
Ma l’importanza di questa misura relativa ai lavori di pubblica utilità si accompagna anche a quella rappresentata dalle opportunità offerte dai lavori socialmente utili, che il Comune di Udine ha già realizzato a partire dallo scorso anno.
“Ci auguriamo che i finanziamenti regionali dedicati ai lavori socialmente utili – spiega l’assessore Franceschini –, vengano rifinanziati anche per il 2011, così che le tante famiglie interessate dalla cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) possano contare ancora su questa importante integrazione al reddito. L’importanza dei lavori socialmente utile è duplice. Da un lato, infatti, rappresenta un concreto sostegno al reddito – spiega – e dall’altro costituisce l’opportunità di acquisire anche nuove competenze e di rimanere, quindi, all’interno del mondo del lavoro. Un intervento molto importante soprattutto in un momento in cui la ripresa occupazionale tarda ad arrivare e le famiglie hanno sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese.”

No alla Solit’Udine, 57.500 euro di contributi per le associazioni. La giunta ha stanziato un finanziamento di 57 mila 500 euro a copertura dei contributi da assegnare alle associazioni di volontariato che aderiscono al progetto “No alla Solit’Udine”. Complessivamente sono 15 i soggetti che finora hanno inoltrato richiesta di finanziamento da parte dell’amministrazione comunale: Anmic, Anvolt, Apici, Avulss, Auser, Banca del Tempo, Comitato Parenti Ospiti I.G.A., Infohandicap, Parrocchia di San Giuseppe, Pro Senectute, Ranginsi, Società San Vincenzo de Paoli, Gruppi di Volontariato Vincenziano, Judinsi, e Pervinca. No alla Solit’Udine, che rappresenta un sistema integrato di servizi di prossimità con un numero verde attivo 24 ore su 24, registra ormai costantemente un aumento delle richieste di aiuto.
Tra maggio e luglio 2010 i tre sportelli di via Pradamano, largo delle Grazie e via Martignacco hanno registrato ben 1.628 richieste, quasi 300 in più rispetto nello stesso periodo del 2009, quando i contatti si erano attestati a quota 1.336. Un trend in continua crescita, che negli ultimi cinque anni ha fatto segnare incrementi medi del 50% in ciascun anno: il numero delle richieste è passato infatti dalle 1.841 del 2005 alle 2.710 del 2006, per poi toccare quota 3.435 nel 2007 e addirittura 5.513 nel 2009. “Puntiamo a potenziare ulteriormente questi servizi anche con l’apertura nei prossimi mesi di un ambulatorio in via Joppi – sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Antonio Corrias –. Provvederemo inoltre a stipulare nuove convenzioni con la Croce Rossa e con le altre associazioni”.
Nei primi sette mesi di quest’anno le prestazioni erogate hanno già sfiorato le 4 mila unità, attestandosi a quota 3.852 contatti. Insieme alla quantità delle richieste cresce anche il numero dei nuovi utenti: tra gennaio e luglio 2010 sono già 328 i cittadini che hanno contattato il servizio per la prima volta. Al primo posto delle esigenze segnalate dagli utenti ci sono le richieste di trasporto, con 766 richieste, seguita dalla spesa con 638 casi. Tra le richieste più frequenti ci sono inoltre quelle per informazioni (464 contatti) e per consulenze (193 casi). In molti casi, però, si tratta di persone che chiedono solo un po’ di tempo e di vicinanza, basti pensare che gli sportelli hanno ricevuto ben 350 richieste di compagnia in ospedale, a casa o per una semplice passeggiata all’aperto.
Le tipologie delle richieste inoltrate dagli utenti si riflettono anche sull’impegno delle tante associazioni impegnate nell’erogazione dei servizi. Tra le realtà volontaristiche più attive spiccano l’Apici e l’Anmic che garantiscono servizi di trasporto gratuito e accompagnamento. “Senza lo straordinario contributo di queste associazioni e di tutti i volontari che dedicano il loro tempo agli altri – sottolinea il sindaco di Udine Furio Honsell – sarebbe impossibile garantire questo livello di servizi”.
Analizzando la provenienza dei cittadini che si sono rivolti agli sportelli si scopre che i quartieri che hanno maggiormente utilizzato il servizio sono stati quelli della 3^ circoscrizione, con 883 richieste, della 2^ circoscrizione, con 773 richieste, e della 1^ circoscrizione, con 722 richieste. Fanalino di coda di questa “classifica” l’area della 5^ circoscrizione, che ha collezionato 177 contatti. Sono 36, invece, le richieste inoltrate da cittadini residenti al di fuori del Comune di Udine.
Attualmente sono 27 i soggetti che aderiscono al protocollo d’intesa per i servizi di prossimità “No alla solit’Udine”: accanto al Comune di Udine ci sono infatti la FederFarma, la questura e l’Ater di Udine, e le associazioni di volontariato Anmic, Anvolt, Apici, Asdo, Auser, Avulls, Caritas diocesana, Centro Solidarietà Giovani, Cericot, Comitato parenti Iga, Gruppo Vincenziano, Infohandicap, Ispettorato infermiere volontarie Cri, Judinsi, la Quiete, Libera…mente, parrocchia di San Giuseppe, Progetto Tempo, Pro Senectute, Fondo Bianca Piubello, Ranginsi, Società San Vincenzo De Paoli, Anteas e Cooperativa Pervinca. Imprescindibile è poi naturalmente la collaborazione con l’Ambito socio assistenziale e con l’Azienda Sanitaria e i medici di base.
Si ricorda che il servizio risponde tutti i giorni al numero verde gratuito 800 – 201911, attivo 24 ore su 24 , dalle 7 alle 23 con operatore (dal lunedì al sabato) e dalle 23 alle 7 con servizio di segreteria telefonica garantito dal Telesoccorso.

Il Ludobus a Verona al Festival internazionale dei giochi di strada. Ci sarà anche il Ludobus del Comune di Udine al Festival internazionale dei giochi di strada-Tocatì in programma a Verona dal 24 al 26 settembre. Il colorato furgone ricco di giochi per bambini sarà all’interno dello spazio riservato a GioNa (Associazione Nazionale delle Città in Gioco), di cui il Comune di Udine è socio e del quale il Sindaco di Udine è l’attuale presidente nazionale. Nella città scaligera il Ludobus proporrà diverse animazioni con giochi tradizionali, tra cui il “gioco dei cerchietti” raffigurato in un pittura murale di Afro Basaldella presente nel complesso edilizio di Casa Colombatti-Cavazzini, anche allo scopo di promuovere, presso il pubblico presente a Verona (stimato in decine di migliaia di persone), la prestigiosa sede recentemente ristrutturata che ospiterà la Galleria d’Arte Moderna.

La fiera di Santa Caterina in piazza Primo Maggio. La giunta ha individuato l’area che dal 25 al 28 novembre ospiterà le bancarelle della fiera di Santa Caterina. I 285 operatori commerciali che parteciperanno alla manifestazione si sistemeranno nella zona del parcheggio compreso via via Portanuova e piazza Primo Maggio (area ex Esso), lungo viale della Vittoria e, come accaduto per la prima volta nel 2008, in via Liruti. Per consentire lo svolgimento dell’evento l’area in questione sarà oggetto di limitazioni alla circolazione dal 18 al 30 novembre.

Lascia un commento