Udine: premio Terzani 2019 a Foer

“I nuovi poteri forti. Come Google Apple Facebook e Amazon pensano per noi”, lucida analisi della grande sfida cui siamo chiamati dalle Big Tech del giornalista e scrittore statunitense Franklin Foer – edito Longanesi – vince la XV edizione del Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani. Lo ha annunciato a Milano questa mattina, mercoledì 3 aprile, nel refettorio del Laboratorio Formentini per l’editoria, la presidente della Giuria Angela Terzani. Franklin Foer sarà premiato sabato 18 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (ore 21) nel corso di una serata-evento, da
sempre il momento più atteso del Festival vicino/lontano, che nel 2005, in collaborazione con la
famiglia Terzani, ha istituito il Premio. Il festival, quest’anno alla sua XV edizione, è in programma a
Udine dal 16 al 19 maggio. La Giuria che ha assegnato il prestigioso riconoscimento è composta da
Giulio Anselmi, Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti,
Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Peter
Popham, Marino Sinibaldi. Info www.vicinolontano.it
«Franklin Foer – ha affermato Angela Terzani a nome della Giuria del Premio – mette al centro del
suo ultimo saggio-denuncia la questione del monopolio che i giganti della Silicon Valley, padroni della
rete, esercitano sul sistema della comunicazione globale e del mercato. Abbiamo ceduto senza
accorgercene i nostri dati a quei poteri, che li hanno trasformati in merce da vendere sul mercato degli
inserzionisti. Così la pubblicità può indirizzare in modo mirato le nostre scelte di consumo e la
propaganda può minare il nostro libero arbitrio, condizionando scientificamente il nostro voto. Ed è qui
che Foer, in un linguaggio accessibile a tutti, ci mette in guardia sui pericoli di un’informazione
manipolatoria, che minaccia di trasformare il volto della democrazia in una forma inedita di
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autoritarismo. E intanto, il tradizionale contropotere di una stampa professionalmente ed eticamente
responsabile, indispensabile pilastro della democrazia, continua a indebolirsi, reso economicamente
vulnerabile di fronte ai grandi monopolisti della conoscenza, che danno ai lettori ciò che si aspettano,
sfruttandone demagogicamente tendenze inconsce e pregiudizi. Ma Foer ci invita a non rassegnarci
e a organizzare una sia pur minima forma di ribellione individuale per dissociarci ogni tanto
dalla macchina e concederci qualche momento di lettura su carta, solitaria e silenziosa, lontano
dal rumore totalizzante della rete e dalla sorveglianza digitale. Per questo appello, per questo atto di
resistenza dal basso, che potrebbe contribuire anche a far sopravvivere una tecnologia
alternativa, la cultura stampata sulla carta, la giuria assegna a Franklin Foer il Premio letterario
internazionale Tiziano Terzani 2019».
«È con un sentimento di onore e di umiltà – ha dichiarato Franklin Foer – che ricevo questo Premio.
Onorato di far parte della grande tradizione di scrittori che lo hanno ricevuto nel passato. Onorato di
essere parte dell’eredità di Tiziano Terzani. Il mio libro è una polemica. Riguarda quattro aziende che
si sono radicate profondamente nelle nostre vite. Sono ovunque. E noi tutti diamo per scontato che non
ci sia niente in nostro potere per fermarne l’ascesa. Spero invece che il momento sia arrivato in cui noi
tutti ci rendiamo conto della minaccia che esse rappresentano per la nostra società e per noi come
singoli individui. Perché ciò che queste aziende ci stanno togliendo è proprio ciò che primariamente
dobbiamo preservare e proteggere: la nostra individualità. Le Big Tech sono insensibili non solo alla
questione della privacy ma affermano, col loro operato, un’idea del capitalismo basata sul monopolio.
Hanno dato l’assalto all’idea di paternità di un’opera, hanno intrapreso una guerra subdola contro la
proprietà intellettuale e ci hanno privati di una delle cose più importanti: la nostra libertà di scelta.
Quindi non solo vi ringrazio per il Premio che oggi mi conferite, ma vi ringrazio dell’attenzione che la
Giuria ha dimostrato di avere nei confronti delle tematiche affrontate nel libro, tematiche che io credo
siano strettamente legate all’eredità intellettuale di Tiziano Terzani, un uomo che dava valore al
confronto, dava importanza alla dimensione lenta e profonda dell’impegno ed è questa
dimensione che le quattro aziende minacciano. Sono onorato del fatto che Longanesi abbia visto
nel mio libro una causa da sostenere e che vi abbia trovato quegli stessi principi che il loro lavoro
incarna. E di nuovo, voglio esprimere tutto l’onore, ma anche il sentimento di umiltà, che sento in
questo momento».
«La giuria del Premio – ha commentato Angela Terzani – ha voluto premiare il libro di Franklin Foer
perché evidenzia il pericolo che noi cittadini corriamo affidando i nostri dati, le nostre abitudini, le nostre
debolezze e inclinazioni agli algoritmi di queste aziende. Simili agli stati tirannici e dittatoriali
storicamente noti, questi “nuovi poteri forti” saranno in grado di manipolare ogni nostro pensiero, gusto
nel leggere, viaggiare o vestire, ogni nostra scelta politica, religiosa, culturale, sessuale o altro, fino ad
esercitare un potere totale su di noi e a rendere la nostra vita ancor meno libera di quella, già
agghiacciante, intravista da Orwell nel suo profetico “1984”. Per il campanello d’allarme che suona, la
giuria ritiene che l’indagine di Franklin Foer sia indispensabile all’informazione del cittadino e meriti per
questo il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani».
Alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2019 del Premio Terzani è intervenuto anche Giuseppe
Stazzeri, direttore editoriale di Longanesi. «“I nuovi poteri forti” – ha dichiarato – è uno di quei libri
che hanno il raro dono di sistematizzare, ordinare, rendere coerenti intuizioni, pensieri e timori che oggi
albergano in tutti noi ma a cui facciamo fatica a dare una forma chiara e organica. Il libro di Franklin
Foer ci spiega come attraverso i device che usiamo, gli acquisti che facciamo, le notizie che leggiamo,
le amicizie che abbiamo, un giorno di non molti anni fa abbiamo deciso di scambiare il nostro bene più
prezioso, ossia la libertà, in cambio di accesso, beni di consumo, divertimento, servizi. Foer lo racconta
in maniera tanto limpida quanto accorata, nella certezza, più ancora che nella speranza, che esistano
in realtà ancora schegge preziose di libertà individuale da difendere. Una di queste è certamente il
libro, inteso come oggetto fisico, irraggiungibile dalla pervasività digitale proprio grazie alla sua
materialità, spazio di conoscenza e comunicazione che preserva il nostro diritto ad allontanarci di tanto
in tanto dal mondo, per ritornarvi più forti, più consapevoli, quindi più liberi»
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FRANKLIN FOER Giornalista e scrittore statunitense, è nato nel 1974 ed è fratello dello scrittore Jonathan
Safran Foer e di Joshua Foer, giornalista come Franklin e autore per Longanesi di “L’arte di ricordare tutto”
(2011).
È uno dei redattori di punta della prestigiosa rivista di cultura, scienza e attualità “The Atlantic”. In passato è
stato editor di “The New Republic” (2006-2016) e collaboratore delle riviste “New York” e “Slate”. È autore di
diversi libri, tra i quali Come il calcio spiega il mondo: uscito in Italia nel 2007 da Baldini & Castoldi Dalai, è
un’appassionata analisi di questo sport nell’era della sua (problematica) globalizzazione e un pretesto per far
luce, da un inedito punto di vista, sulle nuove oligarchie del mondo contemporaneo. Nel 2017 ha pubblicato il
saggio World Without Mind. The Existential Threat of Big Tech, inserito fra i migliori dell’anno dal New York
Times e dal Los Angeles Times. Tradotto in Italia da Longanesi nel 2018 col titolo I nuovi poteri forti. Come
Google Apple Facebook e Amazon pensano per noi (traduzione di Matteo Camporesi), vince il Premio
Terzani 2019.