Udine: riaperta la A4 dopo i lavori notturni del 29 giugno 2013

Riaperta alle sei di questa mattina, quattro ore prima del previsto, la carreggiata Ovest della A4, chiusa dalle ore 20,00 di sabato 29 per consentire di spostare il traffico in direzione Venezia, sul nuovo viadotto sul Piave. Al termine di questa prima fase (la seconda è in programma entro la prima metà del mese di luglio), questo tratto autostradale si presenta con tre diverse corsie: quella più vicina alle barriere di sicurezza è percorsa dai mezzi diretti a Venezia, quella centrale è vuota, quella a sinistra è percorsa dai mezzi che viaggiano in direzione Trieste. Lo spostamento del traffico della carreggiata Est (direzione Trieste) è in programma per le prossime settimane e andrà ad occupare la corsia attualmente vuota. A quel punto potranno essere pianificate le operazioni di demolizione del vecchio ponte e successivamente potranno partire i lavori per la costruzione del secondo viadotto. Una modalità solo apparentemente semplice, ma che in realtà presuppone perfetta pianificazione, coordinamento preciso e accurata organizzazione, oltre – naturalmente – a tempi contingentati al massimo per ridurre quanto più possibile i disagi al traffico. Disagi inevitabili peraltro, sia che la chiusura notturna dell’autostrada avvenga durante la settimana (penalizzati i camionisti), sia che avvenga nel fine settimana quando a essere penalizzati maggiormente sono i turisti. D’altra parte non è possibile fermare i lavori, né effettuare gli interventi (spostamento barriere di sicurezza, modifica della segnaletica verticale e orizzontale, rifinitura del manto stradale) a traffico aperto. Collaudato pochi giorni fa, utilizzando 24 mezzi pesanti caricati con ghiaia, per complessive mille tonnellate, il viadotto è stato realizzato utilizzando le più moderne tecniche costruttive. Fra la “spalla” del ponte le la trave che lo compone, per esempio, sono stati inseriti speciali “ritegni sismici” un congegno in acciaio-teflon in grado di gestire il movimento ondulatorio e sussultorio di un evento sismico. Il viadotto è una delle opere più impegnative fra quelle del primo lotto, lotto che si sviluppa su una ventina di chilometri e insiste in un’area fortemente urbanizzata. Modificati, rispetto al resto della rete autostradale, i limiti di velocità da rispettare all’interno del cantiere: 60 chilometri all’ora per i mezzi pesanti e 70 per i leggeri, una misura indispensabile per garantire la sicurezza di chi transita ma anche di chi lavora. 

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