Udine: teatro, Giuliana Musso racconta “la fabbrica dei preti” 24 ottobre 2013

Smartheater, la rassegna teatrale promossa al Teatro Luigi Bon dall’omonima fondazione e dall’ERT, apre il 2013/2014 con una delle attrici e autrici più apprezzate dell’intero panorama nazionale. Giuliana Musso sarà in scena domani, giovedì 24 ottobre, alle 20.45 con La fabbrica dei preti, spettacolo prodotto dalla Corte Ospitale che affronta la dimensione umana dei sacerdoti. “Si tratta – spiega Giuliana Musso – di un piccolo tabù della nostra società sul quale vale la pena di alzare il velo, non per alimentare morbose curiosità ma per rimettere l’essere umano e i suoi bisogni al centro o, meglio, al di sopra di ogni norma e ogni dottrina”. I seminari degli anni ‘50 e ‘60 hanno formato una generazione di preti che sono stati ordinati negli anni in cui si chiudeva il Concilio Vaticano II e si apriva l’era delle speranze post-conciliari. Una generazione che fa il bilancio di una vita. Una vita che ha attraversato la storia contemporanea e sta assistendo al crollo dello stesso mondo che li ha generati. I seminari di qualche decennio fa hanno operato per dissociare il mondo affettivo dei futuri preti dalla loro dimensione spirituale e devozionale. Molti di quei preti hanno trascorso la vita cercando coraggiosamente uno spazio in cui ciò che era stato separato e represso durante la loro formazione si potesse riunire e liberare.  A questi preti innamorati della vita lo spettacolo dà voce intrecciando tre diverse forme di racconto: un reportage della realtà dei seminari declamato dal “pulpito” (ispirato al racconto di Don Bellina), la proiezione di tre album fotografici e la testimonianza vibrante di tre personaggi (un timido ex-prete, un ironico prete anticlericale e un prete poeta\operaio). Dopo le esperienze nella Commedia dell’Arte e l’interpretazione di Bigatis (testo di Paolo Patui, regia di Gigi Dall’Aglio), Giuliana Musso approda al monologo nel 2001 con Nati in casa, testo scritto a quattro mani con Massimo Somaglino che si rivela uno spettacolo culto tanto da superare abbondantemente le 250 repliche e approdare in televisione nazionale (Report). Quattro anni più tardi è la volta di Sexmachine – che rivedremo quest’anno nel circuito ERT – monologo con musiche sulla domanda di prostituzione in Italia, poi arriva la parentesi unicamente drammaturgica di Indemoniate (scritto assieme a Carlo Tolazzi). Nel 2008, invece, l’attrice vicentina dà vita ad uno spettacolo dove riscopre le maschere, questa volta da clown, per raccontare il non dicibile, il momento del trapasso: Tanti Saluti – interpretato anche da Beatrice Schiros e Igi Meggiorin – replicherà i successi dei precedenti lavori. Maggiori informazioni e prenotazioni chiamando la Fondazione Bon di Colugna (0432 543049) e ai siti www.fondazionebon.com e www.ertfvg.it .

Biglietti: Interi € 18,00 | Ridotti € 15,00