Udine: terza corsia, pronto il primo viadotto sul Tagliamento

28 novembre 2017
Varo concio nuovo ponte sul Tagliamento. Con il presidente Maurizio Castagna, la presidente della regione FVG Debora Serracchiani e Sergio Bolzonello.
Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

La rapidità dei lavori della terza corsia è sempre stata un obiettivo fortemente perseguito dal Commissario straordinario per l’emergenza in A4 e presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga e da Autovie Venete. E i frutti si cominciano a vedere. Detto e fatto, in soli 10 mesi gli oltre 550 conci (manufatti a forma trapezoidale del peso di circa 80/110 tonnellate) che compongono il viadotto lungo 1.520 metri, sono stati costruiti e varati. L’infrastruttura in calcestruzzo, larga 20 metri e 30 centimetri, è costituita da 20 campate con 19 pile, ciascuna con un diametro esterno di 5 metri e mezzo. Ogni pila è formata da 8 pali trivellati, ciascuno di diametro pari a 1 metro e mezzo infissi a una profondità di 75 metri. Un’opera all’avanguardia che andrà a sostituire l’attuale attraversamento del fiume Tagliamento sulla A4 risalente al 1964, privo di corsie di emergenza e soprattutto non più in grado di sopportare il passaggio frequente di mezzi pesanti in transito soprattutto durante gli esodi stagionali. I controlli accurati e frequenti, per verificarne la staticità, hanno comportato la progressiva diminuzione dei limiti di carico, proprio per garantire la sicurezza della circolazione. Attualmente, infatti, possono transitare carichi non superiori a 56 tonnellate.

Collaudo superato

Varata l’opera si è proceduto in questi ultimi due mesi (ottobre – novembre) al collaudo con test statici e dinamici. In fasi diverse sono stati fatti stazionare su ciascuno dei tre tronconi dell’impalcato, lunghi 500 metri, ben 24 camion pieni di ghiaia per un peso complessivo di 42 tonnellate l’uno. Il peso trasportato dai camion era maggiore rispetto alla media di ciò che andrà a sopportare l’intero manufatto una volta aperto al traffico. Gli autocarri sono stati disposti su quattro file, mentre i topografi dal basso misuravano gli abbassamenti eventuali del viadotto, in corrispondenza dei sostegni, ottenuti per effetto del carico posizionato sopra, confrontandoli con il valore teorico di calcolo dato dal progettista. Sofisticato anche il tipo di strumentazione adottato dai tecnici, dalle mire ottiche (quattro per ognuna delle tredici sezioni monitorate) ai comparatori, entrambi speciali sensori in grado di verificare le deformazioni teoriche attese dal progettista. Le operazioni sono proseguite per circa nove ore per giornata e sono state suddivise in due momenti: flettente (con i 24 camion), per verificare il movimento longitudinale del ponte, e torcente (con 10 camion posizionati su due file su un unico lato del viadotto) per testare il movimento trasversale. Ogni prova di carico è stata ripetuta due volte. Quindi sono stati eseguiti i “test dinamici” in modo da poter acquisire con specifiche strumentazioni (accelerometri) le vibrazioni per la totalità delle campate del manufatto. La sollecitazione è stata indotta facendo transitare lungo il ponte due autocarri carichi del peso complessivo pari a circa 30 tonnellate alla velocità di 60/70 chilometri orari. Gli esiti di tutte le prove eseguite sono risultati positivi.

Gli ultimi lavori

In questi ultimi mesi si è proceduto anche all’impermeabilizzazione del calcestruzzo di cui è composta la soletta (il piano d’appoggio), operazione che viene effettuata con una colata di bitume dello spessore di un centimetro (la definizione tecnica è cappa asfaltica), all’asfaltatura, al posizionamento del guardrail e delle barriere fonoassorbenti, e alla predisposizione della segnaletica di cantiere (gialla). La circolazione, nei prossimi mesi, sarà, infatti, ancora a doppio senso di marcia (a due corsie per ciascuna direttrice) e quindi, a tutti gli effetti, il manufatto sarà considerato ancora “cantiere”. Diventerà a tre corsie quando anche l’altro viadotto (a sud), che già è in fase di costruzione, verrà completato (presumibilmente entro fine 2019).

Le chiusure e lo spostamento del traffico

Per consentire l’esecuzione degli ultimi lavori sul viadotto, a partire dalle ore 21,00 di sabato 8 dicembre fino alle ore 08,00 di domenica 9 l’autostrada verrà chiusa in entrambe le direzioni di marcia nel tratto compreso tra l’interconnessione A4/A28 (Nodo di Portogruaro) e lo svincolo di Latisana. Verrà interdetta al traffico – e quindi alla sosta di tutti i veicoli – anche l’area di servizio “Fratta Sud”, dalle ore 18,00 di sabato fino al termine delle attività. A partire dalle ore 08,00 il nuovo ponte verrà aperto al traffico, ma solamente lungo la direzione Venezia. Contemporaneamente i mezzi percorreranno il nuovo sedime di traffico, di collegamento al viadotto in entrata e in uscita, per un tratto di circa 6 chilometri tra le località Ronchis e Fossalta di Portogruaro. La circolazione, ricorda Autovie avverrà sempre su due corsie. Nelle giornate successive verranno completati i lavori sulla carreggiata opposta, compreso il posizionamento dei new jersey centrali. Una nuova chiusura dell’autostrada è prevista a partire dalle ore 21,00 di sabato 15 dicembre fino alle ore 08,00 di domenica 16. In quel caso verranno chiusi i tratti compresi tra l’allacciamento A4/A28 (Nodo di Portogruaro) e l’allacciamento A4/A23A (Nodo di Palmanova) in direzione Trieste e tra lo svincolo di Latisana e il Nodo di Portogruaro in direzione Venezia. Verranno chiusi al traffico dalle ore 18 del sabato anche le aree di servizio di Gonars Sud e Fratta Sud. A partire dalle ore 08,00 di domenica 16, quindi, si potrà viaggiare su entrambi i sensi di marcia sul nuovo viadotto.