Udine: unità d’Italia, Honsell “Chiamatevi l’un l’altro cittadini”

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Piazza Libertà gremita per le celebrazioni dei 150 anni. “Chiamatevi l’un l’altro cittadini e auguratevi buona Unità d’Italia”. È l’appello lanciato oggi, 17 marzo, dal sindaco di Udine Furio Honsell in una gremita piazza Libertà dove si sono tenute le celebrazioni ufficiali per i 150 anni dell’Unità d’Italia. “Questo lungo percorso che ha portato il nostro Paese fino ad oggi – ha spiegato Honsell – ha comportato la trasformazione dal concetto di suddito a quello di cittadino e l’Unità d’Italia e il Risorgimento hanno rappresentato la presa di coscienza di questo processo. Oggi siamo tutti cittadini, e non sudditi, proprio grazie a questo processo di emancipazione”.
Gremita la centralissima piazza del capoluogo friulano e molte le autorità presenti alla cerimonia ufficiale, con la banda di Cividale, che ha suonato l’inno nazionale, e il picchetto d’onore interforze tra cui gli alpini della “Julia”, che hanno accompagnato l’alzabandiera. Sotto il tricolore che oggi sventola dalla specola del castello, infatti, erano presenti oltre al sindaco, alla giunta, a molti consiglieri comunali e altre autorità, anche il prefetto di Udine, Ivo Salemme, il vicepresidente della Provincia, Fabio Marchetti e il rettore dell’ateneo friulano, Cristiana Compagno.
“Se oggi ci possiamo chiamare tutti cittadini, ed è così che mi appello a voi – ha proseguito Honsell, unico a prendere la parola per i saluti della città – ,è perché ci sono stati il Risorgimento, l’Unità d’Italia e la lotta di Liberazione, che ci hanno trasformato da sudditi a cittadini. Questa dignità di cittadini – ha spiegato – ci è sancita dalla Carta costituzionale, che è una legge diversa da tutte le altre perché parte dal basso e va verso l’altro, mentre le leggi ordinarie vanno dall’alto verso il basso. La costituzione – ha spiegato – limita il potere dell’autorità ed è fondata dalla Rivoluzione francese sui diritti dell’uomo e la separazione dei poteri”.
Nel discorso del sindaco anche un cenno ad altre parti del pianeta. “Oggi – ha dichiarato – il mio pensiero va anche ad altre aree del mondo, come al Giappone, dove le popolazioni stanno soffrendo per il terribile terremoto e tsunami che hanno colpito quel Paese, o negli Stati dal Bahrein al Libano, dove si sta attraversando adesso quel passaggio da sudditi a cittadini e si sta vivendo un nuovo Risorgimento”.
Dopo la cerimonia in piazza Libertà, l’attenzione si è spostata sul castello di Udine dove è stata inaugurata la mostra “Il Risorgimento: celebrazione e memoria nelle medaglie delle collezioni numismatiche (1848-1870)”. L’esposizione, a cura di Silvia Della Mora e Martina Lorenzoni, infatti, rientra nel ricco programma di iniziative messe a punto dal Comune di Udine e dal comitato scientifico appositamente costituito per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità.
“Questa mostra, seppur piccola, – ha raccontato l’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani – è particolarmente significativa perché è dedicata alle icone del Risorgimento. Un periodo storico che è entrato a far parte della vita delle persone attraverso oggetti d’uso quotidiani come monete e medaglie presenti nelle collezioni dei Civici Musei. Quando lo Stato italiano diede in concessione di 99 anni il castello di Udine – ha spiegato – lo fece proprio perché diventasse il simbolo del Risorgimento e l’Unità d’Italia grazie alle molte opere del Risorgimento che vi sono conservate. Opere che entro la fine dell’anno – ha concluso insieme con il direttore dei Civici Musei, Marco Biscione – verranno esposte al pubblico nel nuovo Museo del Risorgimento per raccontare i valori, le aspirazioni, le lotte, i sacrifici e i lutti che hanno portato all’Unità d’Italia”.

La mostra
Il percorso espositivo si articola attorno ad una selezione di 43 medaglie, tutte provenienti dalle ricchissime collezioni numismatiche dei Civici Musei. Un percorso che permette di ripercorrere la storia del Risorgimento italiano a partire dalla prima guerra d’Indipendenza (1848-1849) fino alla presa di Roma del 1870, e offre al pubblico la possibilità di guardare alla storia nazionale attraverso un punto di vista inusuale, offerto da un materiale forse ancora poco conosciuto, ma molto rappresentativo. Le medaglie diventano nel Risorgimento, come in altre epoche storiche, veicolo di un particolare punto di vista da cui viene raccontata e commentata la storia, o attraverso cui si esprime la celebrazione, a volte idealizzata, dei suoi protagonisti – Cavour, Vittorio Emanuele II, Napoleone III – e degli avvenimenti a cui essi presero parte. A queste medaglie ne sono state affiancate altre prodotte in occasione delle commemorazioni post-unitarie dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento, che permettono non solo di analizzare l’interpretazione che fu offerta dai posteri a quegli stessi eventi, ma anche di creare un filo conduttore che unisce direttamente gli avvenimenti risorgimentali a noi che celebriamo oggi l’anniversario dell’Unità nazionale. Farà da sfondo al pregevole materiale medaglistico esposto in mostra – che riveste, oltre al valore storico, anche un importante valore estetico – una serie di dipinti e di opere grafiche appartenenti alle collezioni dei Civici Musei che ripropongono sotto altra veste la narrazione dell’epopea risorgimentale. L’esposizione sarà aperta fino al 26 giugno dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 17 (fino al 30 aprile) e dalle 10.30 alle 19 (fino al 26 giugno). Info: 0432 271591

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