Un patto per mantenere sul nostro territorio il patrimonio della Provincia

«Regione e presidenti delle Uti firmino un patto scritto e vincolante per garantire che il valore economico del patrimonio della Provincia (mobiliare, immobiliare e finanziario) rimanga sul nostro territorio».

È la proposta del sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, in merito alla partita della destinazione dei beni dell’ente provinciale, ora commissariato e morente.

«Togliamoci di dosso la campagna elettorale – afferma Ciriani tendendo la mano alla Regione –  sediamoci attorno a un tavolo con l’assessore Panotin e raggiungiamo un accordo ma – precisa subito – sulla base della condivisione delle decisioni e dell’assoluta pari dignità tra Regione e sindaci. No a piani imposti dall’alto della serie “decidiamo noi e vi facciamo sapere” – puntualizza – anche perché parliamo di un patrimonio nostro».

«Possiamo tranquillamente valutare – aggiunge – se conferire i beni ai Comuni o alle Uti, questo si vedrà. Ma deve essere chiaro che se si vendono immobili o quote, il valore corrispondente deve rimanere sul territorio, questo è imprescindibile».

Ciriani replica anche ai segretari regionale e provinciale del Pd, Antonella Grim e Giuliano Cescutti, che lo avevano “stoppato” sul ruolo, assegnatogli dalle categorie economiche, di rappresentante dell’area pordenonese e dei suoi interessi.

«Sono completamente fuori bersaglio – controbatte – questa è una partita che riguarda i diritti di un’area territoriale e ne discutono le istituzioni e i loro rappresentanti. I partiti e le loro segreterie non c’entrano niente, tanto meno la Grim che con Pordenone non ha nulla a che fare».

«Non esiste un unico garante regionale – conclude Ciriani riferendosi ancora al Pd che aveva assegnato questo ruolo al vicepresidente Bolzonello – esiste un patto istituzionale per un territorio, ed è appunto ciò che propongo».

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