Venzone borgo dei borghi: Serracchiani, orgoglio per Regione FVG

Trieste, 17 apr – “Il Friuli Venezia Giulia e’ orgoglioso per
questa vittoria di Venzone, che si è aggiudicata la sfida tra i
borghi più belli d’Italia. Anch’io ne sono personalmente felice”.
Questo il commento della presidente del Friuli Venezia giulia,
Debora Serracchiani, alla notizia che la cittadina medievale
friulana, ricostruita “pietra su pietra” dopo il terremoto del
1976, è stata proclamata il borgo più bello d’Italia del 2017.

L’annuncio ieri sera nel corso della trasmissione televisiva di
Rai3 ‘Kilimangiaro’. Venti i borghi che hanno partecipato a
questa sfida. Venzone ha prevalso su Arquà Petrarca (Veneto),
seconda, e Conca dei Marini (Campania).

“Questo riconoscimento – ricorda la presidente – giunge proprio a
ridosso della cerimonia del 6 maggio, anniversario del terremoto,
nel corso della quale saranno collocate sul coronamento del tetto
duomo di Sant’Andrea le copie delle state abbattute dal sisma, i
cui originali, perfettamente restaurati, sono ospitati nel
lapidario per preservale dalle intemperie”.

Ma Venzone, che con questo riconoscimento avrà ancora maggiori
opportunità di farsi conoscere ed essere valorizzata, “non è solo
arte, cultura e turismo”, evidenzia la presidente.

“E’ anche luogo di studio della sanità in montagna”, ricorda.
“Qui infatti è in corso il progetto sperimentale “La nuova età”
che prevede di testare modalità organizzative e gestionali in
grado di rispondere all’accoglienza continuativa di persone
adulte con disabilità dalla nascita che presentano uno stato di
invecchiamento precoce. Inoltre è stata anche recentemente sede
di momenti formativi per professionisti della salute sulla
riorganizzazione dell’attività chirurgica per intensità di cure e
sulla riorganizzazione dei presidi ospedalieri e il rafforzamento
degli aspetti territoriali, per dare risposte di salute a chi
vive nelle aree più marginali”.

“E’ la dimostrazione – conclude – della grande attenzione che la
Regione dedica a questa cittadina medievale. E’ anche un simbolo
di come la nostra montagna sia una riserva di tesori che la
Regione vuole sempre di più tutelare e valorizzare”.
ARC/PPD

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