14 artisti in mostra a Udine. Il Filo Capovolto

Alice Gregori

Quattordici artisti d’arte contemporanea espongono opere ispirate alle collezioni del museo
Al Museo Etnografico del Friuli di Udine inaugura la mostra IL FILO CAPOVOLTO
sabato 18 giugno ore 11.00 via Grazzano 1

Inaugura il 18 giugno, visibile fino al 18 settembre al Museo Etnografico di Udine la mostra curata dall’Associazione culturale Noi…dell’arte di Gorizia, da sempre attenta a mettere in luce ricerche e sperimentazioni tra arte ed artigianato che sfociano nell’arte contemporanea.
Quattordici artisti prevalentemente friul – giuliani: Giuliana Balbi (Trieste), Loretta Cappanera (Udine),Rosanna Colloricchio (Cividale), Maria Elisa D’Andrea (Udine), Liviana Di Giusto (Udine), Alice Gregori (Monfalcone), Roberta Franchetto (Fusine – Ud), Miriam Montani (Cascia – PG), Niccolò Maddalin Chiaffoi (Belluno), Antonella Palomba (Cividale), Laura Piovesan (Udine), Antonella Pizzolongo (Cividale), Flavia Turel (Gorizia), Caterina Vallini (Udine) espongono opere originali realizzate per l’occasione e ispirate all’arte del tessere e alla tradizione del “saper fare”, con particolare riferimento agli oggetti presenti nelle collezioni museali. La particolare esposizione nasce dalla collaborazione tra l’assessorato alla cultura del Comune di Udine con le associazioni udinesi ILSEGNOZERO e ALTREFORME che si occuperanno dei laboratori didattici e visite guidate.
L’idea del progetto espositivo prende spunto da una delle leggende della tradizione popolare friulana legata alle “AGANIS” in cui si narra di una donna che aiutò una salamandra a partorire. La salamandra era in realtà un’ Agana, la quale, per ricompensare la donna del suo aiuto, le regalò una matassa di lana il cui filo non finiva mai. Lavorando la matassa la donna potè allevare i suoi figli. Si dice che quella matassa passi di mano in mano, e continui ancora a girare. Il filo è un’immagine archetipica potente, ed è stato protagonista del fare lungo tutta la storia dell’umanità.
Questo filo che lega l’umanità nel suo processo storico, lega anche la ricerca degli artisti invitati.
Introduce la mostra Melania Lunazzi.