Premio Nonino 2011: parola ai vincitori

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I premi Nonino 2011, assegnati allo scrittore spagnolo Javier Marias, alla saggista e ambientalista americana Frances Moore Lappè, all’architetto Renzo Piano e all’etologo Irenaeus Eibl-Eibesfeldt. Queste che seguono alcune dichiarazioni alla consegna del premio. Qui potete vedere le foto della giornata

RENZO PIANO, PAESE SI STA ASSUEFACENDO A IMPUNITA’ “L’impunità è una cosa orribile a cui, temo, questo Paese si stia assuefacendo”. Renzo Piano, insignito oggi del Premio Nonino ‘a un maestro del nostro tempo’, non ha risparmiato critiche al sistema politico italiano. “La politica ha paura del talento”, ha accusato Piano affrontando i temi pi? scottanti del panorama italiano, “ed Ë per questo che per i nostri giovani in Italia non c’È lavoro”. Ma per Renzo Piano c’È anche un’altra cosa per la quale l’Italia Ë decisamente arretrata: la mancanza della politica del confronto e del dibattito. “Negli altri Paesi – ha spiegato l’architetto – quando si tratta di realizzare opere sul territorio si Ë abituati a discutere e ad ascoltare le voci della comunit‡ locali, i loro problemi, mentre in Italia ciÚ non accade perchÈ manca la politica dell’ascoltare”.

MARIAS, IMPUNITA’ POLITICI E’ DILAGANTE “La giustizia appare sempre pi? impotente e le scappatoie per ingannarla si moltiplicano”. Dal palco del Premio Nonino, dove ha ricevuto oggi il riconoscimento ‘internazionale’, lo scrittore spagnolo Javier Marias ha affrontato il problema dell’impunit‡ che costituisce il tema portante del suo nuovo romanzo ‘Gli innamoramenti’. “Il carattere pi? scuro di questo romanzo – ha spiegato Marias – credo abbia a che fare con l’impunit‡, che sempre pi? impera nel mondo; ci sono politici e imprenditori, nel mio Paese per non parlare dell’Italia, che festeggiano come una vittoria il fatto che il reato di cui li si accusa sia stato prescritto”.

STRALI AL MONDO POLITICO. MARIAS E RENZO PIANO, REGNA IMPUNITA’ Individui e comunità hanno strumenti, talenti ed energie per rendere il mondo più vivibile, giusto, ospitale e concorde. Ma dalla politica non sempre i segnali sono quelli giusti, anzi si moltiplicano impunit‡ e mancanza di rispetto per le regole. E’ questo il messaggio lanciato oggi da Percoto (Udine), in occasione della cerimonia di consegna dei Premi Nonino 2011 allo scrittore spagnolo Javier MarÌas, alla saggista e ambientalista americana Frances Moore LappÈ, all’architetto italiano Renzo Piano e all’etologo austriaco Iren‰us Eibl-Eibesfeldt. Un evento che ha richiamato 650 persone nella distilleria della famiglia Nonino, che ha inventato il riconoscimento 36 anni fa, con l’obiettivo di celebrare nel segno della cultura i valori dell’agricoltura e del territorio. A dare il via alla cerimonia Ë stata l’esibizione di un coro giovanile composto da diverse voci, tra cui i ragazzi della formazione ‘Mani bianche’ del Friuli, voluta da Giannola Nonino sulle orme dell’esperienza avviata in Sud America da JosÈ Abreu e sostenuta da Claudio Abbado. Applausi per l’esecuzione di ‘Va pensiero’ e di una canzone dedicata al Tricolore italiano. “Vogliamo un’Italia cosÏ, in cui stiamo tutti insieme”, ha detto Giannola, in sedia a rotelle a causa di un lieve infortunio. Poi la consegna dei riconoscimenti da parte dei componenti della giuria presieduta dal Nobel per la Letteratura Vidiadhar Surajprasad Naipaul. “Accolgo questo premio con grande piacere e molto onore”, ha detto Marias ricevendo il ‘Premio Internazionale Nonino’. Un’occasione per annunciare l’imminente uscita del suo nuovo romanzo ‘Gli innamoramenti’ e per lanciare i primi strali. “Il carattere pi? scuro di questo romanzo – ha spiegato – credo abbia a che fare con l’impunit‡, che sempre pi? impera nel mondo. La giustizia appare sempre pi? impotente e le scappatoie per ingannarla si moltiplicano – ha proseguito – ci sono politici e imprenditori, nel mio Paese per non parlare dell’Italia, che festeggiano come una vittoria il fatto che il reato di cui li si accusa sia stato prescritto”. Preoccupato dell’impunit‡ si Ë detto anche l’architetto Renzo Piano, Premio Nonino ‘a un maestro del nostro tempo’. “L’impunit‡ Ë una cosa orribile – ha affermato – a cui temo questo Paese si stia assuefacendo”. Ma Piano non ha mancato di affrontare anche temi pi? ampi che segnano la crisi italiana. “La politica ha paura del talento – ha accusato Piano – ed Ë per questo che per i nostri giovani in Italia non c’È lavoro”. Altro tema negativo per il territorio, secondo Piano, Ë poi la mancanza di confronto. “Negli altri Paesi – ha affermato – quando si tratta di realizzare opere sul territorio si Ë abituati a discutere e ad ascoltare le voci delle comunit‡ locali, i loro problemi, mentre in Italia ciÚ non accade perchÈ manca la politica dell’ascoltare” Secondo Frances Moore LappÈ, Premio Nonino Risit d’aur, “siamo dotati delle capacit‡ di cui abbiamo bisogno per creare il mondo che vogliamo. Acquisendo una ‘eco-mente’ – ha aggiunto – possiamo crescere come cittadini, per creare e far rispettare regole che portino alla luce il meglio”. Un invito a liberarsi dall’ideologia della ‘crescita economica illimitata’ e a misurare ‘le compatibilita’ ecologichÈ Ë arrivato infine dall’etologo , Premio Nonino 2011. “Possiamo risolvere i conflitti con le parole, senza violenza fisica”, ha detto Eibl-Eibesfeldt secondo il quale “dobbiamo colmare i nostri caratteri ereditari con indispensabili emozioni: tra amore o odio, pace o guerra, la scelta Ë nostra”.

NAIPAUL, PER SCRIVERE HO DOVUTO VIAGGIARE “Ho cominciato a viaggiare per continuare ad essere uno scrittore: se non l’avessi fatto, avrei dovuto smettere”. A raccontare la fonte della sua ispirazione Ë stato questa sera a Udine il premio Nobel per la letteratura 2001 Vidiadhar Surajprasad Naipaul, nel corso del primo dei ‘Dialoghi del Premio Nonino’. Naipaul ha conversato con lo scrittore triestino Claudio Magris in particolare sul tema del rapporto tra viaggio e scrittura. “Sin da ragazzo – ha detto Naipaul – non volevo essere altro che uno scrittore di romanzi, ma ho subito capito che per la mia esperienza limitata sarei arrivato abbastanza in fretta alla fine di quel che dovevo dire”. CosÏ, ha spiegato, “per mantenermi vivo come romanziere ho cominciato a viaggiare”. Secondo Naipaul, perÚ, “la scrittura di viaggio non puÚ essere solo mera descrizione dei luoghi che si vedono: per essere bella e interessante deve sempre avere uno scopo, un obiettivo che va oltre ciÚ che semplicemente osserviamo”. Per Magris, che ha sottolineando la complessit‡ del rapporto tra viaggio e narrazione, ha commentato: “Naipaul ha saputo uscire da se stesso, per acquisire una nuova visione della realt‡: non solo quella di mondi diversi e lontani, ma anche del proprio mondo, nella consapevolezza – ha concluso – che cambiando lo sguardo, anche il mondo cambia”.

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