Udine: Bandus, negli spazi dell’ex caserma Osoppo conferenze, workshop, arte, musica – 17/19 dic 2015

ex caserma osoppo

Un luogo militare pronto a tradursi in luogo d’arte, di pensiero, di convivio. Una festa per ricordare la tregua di Natale di cent’anni fa, quando i soldati deposero le armi e, per una notte, provarono a non avere paura… Ecco Bandus, quarto avamposto di Udine 1915-2018 Storie in corso, che dal 17 al 19 dicembre offrirà al pubblico tre giorni di conferenze, workshop, incontri, installazioni, spettacoli, aperitivi e musica live nell’area abbandonata dell’ex caserma Osoppo.
Promosso dal Comune di Udine – Ufficio Attività Culturali sotto la direzione scientifica di Luca Giuliani, in collaborazione con Puntozero, Etrarte, MGML Mestni Muzej Ljubljana, CEC, Emergency, Homepage Festival, il cartellone potrà contare su vari ospiti, tra cui il filosofo Gianni Vattimo, il giornalista Tommaso Cerno e la star internazionale dell’arte contemporanea Filippo Minelli, in residenza per Bandus, che lavorerà con tre artisti friulani – Lara Trevisan, Davide Bevilacqua e Carne – sul progetto Cose che hai fatto mentre non c’era la guerra.
Dopo aver raccolto, nel corso delle ultime settimane, i contributi (immagini, parole, racconti) dei cittadini udinesi, Minelli sta ora mettendo a punto un allestimento che si nutrirà di quel prezioso “carosello di ricordi” per delineare una riflessione in perfetto equilibrio tra memoria personale e memoria collettiva. Parallelamente, Trevisan, Bevilacqua e Carne, che hanno accolto la provocazione artistica di Minelli, stanno sviluppato ulteriori suggestioni visive e sensoriali. Cosa ci aspetta? Uno scrigno dove passato e presente sfumano l’uno dentro l’altro, un gruppo di artisti (coordinati da Elena Tammaro per ETRARTE) che leggono la Storia, le storie e la realtà attraverso un filtro insolito e spiazzante.
«Riappropriarsi di un’ex caserma attraverso la cultura e, perché no?, il fare festa – spiega Luca Giuliani – aiuta a porre i conflitti, tutti i conflitti, in una prospettiva più ampia e più duratura di pace e di convivenza civile, vincendo l’inevitabile apprensione che giorni come questi si portano dietro. Bandus non significa chiamarsi fuori dal gioco, infatti, ma uscire da un certo modo di pensare e di vedere le cose. Una chiave che ci ha spinti a condividere le nostre traiettorie con chi, oggi, non ha paura.
L’area utilizzata per Bandus, ricordiamo, non ha nulla a che vedere con la palazzina di comando già restaurata in via Brigata Re, ma riguarda una zona in disuso da quando la caserma è stata abbandonata: uno degli hangar verrà riscaldato e allestito con scenografie, arredi e zona conviviale. Nei giorni antecedenti all’evento un gruppo di illustratrici, architetti e designer di Puntozero si dedicherà alla parte di allestimento, costruendo gli arredi e creando un’illustrazione lunga 30 metri, su tutto il lato della rimessa. L’accesso è collocato su via Adige, dove vi sarà anche la possibilità di parcheggio.