Adriatico senza confini. In mostra a Udine

_Rhyta_ da Smilcic
Le popolazioni che abitarono l’area dell’Adriatico Orientale nel Neolitico, ora suddivisa tra Italia, Slovenia e Croazia, furono accomunate da un unico substrato culturale, che ora, grazie alla collaborazione tra studiosi, musei e università dei tre Stati, una mostra tenta di raccontare e ricostruire. S’intitola Adriatico senza confini. Via di comunicazione e crocevia di popoli nel 6000 a.C. l’esposizione che s’inaugura venerdì 10, con apertura al pubblico da sabato 11 ottobre, nelle sale espositive del Castello di Udine.
La mostra, che vuole essere un momento di riflessione sulle radici culturali del nostro territorio e sull’identità culturale e spirituale delle comunità neolitiche dell’Adriatico orientale, proporrà un percorso espositivo mirato, per far conoscere le più importanti acquisizioni di decenni d’indagini archeologiche nell’Adriatico orientale, compiute da parte degli archeologi di Italia, Slovenia e Croazia. L’esposizione, che si apre sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è organizzata dal Museo Archeologico dei Civici Musei di Udine in collaborazione con il Museo Friulano di Storia Naturale e sarà visitabile fino al 22 febbraio.

Il periodo che si intende trattare in “Adriatico senza confini” è marcato da cambiamenti economici cruciali, quali l’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento, che condussero alla creazione di un nuovo legame tra l’uomo e l’ambiente. L’uomo diviene un fattore ecologico determinante, capace di lasciare ovunque traccia del suo passaggio: i paesaggi naturali divengono lentamente spazi abitati e coltivati, le comunità umane si radicano nel territorio ed esprimono la loro identità culturale essenzialmente attraverso i materiali, in particolare nell’espressione decorativa dei manufatti ceramici. Ed è in base ai tratti decorativi di questi reperti che è possibile riconoscere ora i contatti tra le comunità e le loro differenze.

Il progresso delle ricerche, il rinnovato contatto e scambio tra gli studiosi e una distensione dei rapporti politici tra i Paesi, permette ora di disegnare un quadro più accurato, seppur non definitivo, del Neolitico dell’Adriatico orientale. Questo può contare su ricostruzioni paleombientali, paleoeconomiche, cronologiche e naturalmente su una migliore comprensione degli aspetti culturali frutto di recenti scavi. Con successive e sempre più approfondite revisioni si è giunti ad un panorama articolato del Neolitico di questa macro area, che mostra aspetti culturali comuni e tematiche interessanti ancora da sviluppare.

La mostra ha come denominatore comune il proposito di rileggere la storia collettiva delle comunità neolitiche affacciate sulla costa orientale dell’Adriatico, col fine di individuare una possibilità d’incontro e di reciproco arricchimento. Infatti questi siti geograficamente distanti sono, ad una attenta analisi, legati da rapporti intensi e ciò che complessivamente emerge è una comune radice culturale, che probabilmente è da ritenersi imprescindibile per aree costiere, più facilmente attraversate dal movimento costante di genti. Obiettivo dell’esposizione è evidenziare le analogie culturali riconoscibili in questa macro area in un periodo che si estende tra 6000 e 4000 anni prima di Cristo. Un periodo di grandi trasformazioni culturali ed economiche, che per la prima volta vengono tracciate in maniera puntuale sia nei tempi che nei modi, grazie alla collaborazione tra gli studiosi dei tre stati coinvolti. “Adriatico senza confini” è quindi un’occasione per mostrare le novità delle ultime ricerche svolte tra Italia, Slovenia e Croazia, creando un’importante rete transnazionale tra Musei e Università.
Il complesso sistema che racconta la Preistoria dell’Adriatico orientale sarà affidato, secondo gli indirizzi della moderna museologia, anche alle potenzialità dell’interattività, con prodotti multimediali che affrontano tematiche complesse traducendole in esempi visivi/sonori semplici, tipici della comunicazione attuale. Videoproiezioni offriranno contenuti multimediali di varia tipologia: audio, video, foto, testi.
Orario
Da martedì a domenica dalle 10.30 alle 17.00
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

Biglietto
Intero 5 euro
Ridotto 2,50 euro