Alla riscoperta di Zardini, l’eredità immortale di un musicista friulano

12_12_17-zardini-arturo-lightCirca cento anni fa, il poeta e musicista Arturo Zardini scrisse i versi e la musica di Stelutis alpinis. Non poteva certo immaginare che questo sarebbe diventato uno dei canti in lingua friulana più noti, eseguiti e incisi nel mondo, quasi un simbolo e una bandiera musicale del Friuli stesso.

Proprio per approfondire la sua preziosa eredità a lui è dedicato, giovedì 14 alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca comunale “Joppi” di Udine, il prossimo appuntamento di “Alla scoperta della Joppi”, il ciclo di conferenze per far conoscere, grazie alla sezione Manoscritti e Rari della biblioteca cittadina in collaborazione con la sezione regionale dell’Unione società corali italiane, testi e documenti poco o scarsamente conosciuti ma di grande valore ed importanza, conservati nelle antiche raccolte.

A parlare della figura e dell’opera di Zardini (Pontebba 1869 – Udine 1923), straordinario interprete dello spirito musicale popolare, saranno Franco Colussi, presidente Usci Fvg, e Giuliano Rui, nipote di Arturo Zardini e autore del volume dedicato al nonno “Zardini Arturo: soldato, musicista, poeta” edito nel 2003 anche nella traduzione in friulano “Turo Zardini: soldat, musicist, poete” (tradotto da Mario Faleschini).

Per approfondire la preziosa eredità lasciata dal poeta, nel corso della serata verranno ripercorsi i momenti salienti della sua esistenza, sarà indagata la produzione musicale e poetica giunta a noi principalmente grazie alle edizioni a stampa postume e a pochi manoscritti (alcuni suoi autografi sono conservati nelle raccolte della Joppi), ricordato il suo appassionato proselitismo musicale che lo spinse, particolarmente negli ultimi anni di vita, a diffondere in diversi centri del Friuli, insieme al ricostituito Coro di Pontebba, anziché il lamento per le distruzioni provocate dalla guerra, come pure sarebbe stato lecito attendersi, un messaggio di fiducia e di speranza. Non mancherà naturalmente una riflessione sulla multiforme ricezione nel tempo delle sue composizioni musicali.

Nell’atrio di Palazzo Bartolini, sede della Biblioteca in piazza Marconi 8, lo ricordiamo, è stata allestita una mostra proprio su Arturo Zardini che rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2018.

 

#news

12_12_17-zardini-arturo-lightCirca cento anni fa, il poeta e musicista Arturo Zardini scrisse i versi e la musica di Stelutis alpinis. Non poteva certo immaginare che questo sarebbe diventato uno dei canti in lingua friulana più noti, eseguiti e incisi nel mondo, quasi un simbolo e una bandiera musicale del Friuli stesso.

Proprio per approfondire la sua preziosa eredità a lui è dedicato, giovedì 14 alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca comunale “Joppi” di Udine, il prossimo appuntamento di “Alla scoperta della Joppi”, il ciclo di conferenze per far conoscere, grazie alla sezione Manoscritti e Rari della biblioteca cittadina in collaborazione con la sezione regionale dell’Unione società corali italiane, testi e documenti poco o scarsamente conosciuti ma di grande valore ed importanza, conservati nelle antiche raccolte.

A parlare della figura e dell’opera di Zardini (Pontebba 1869 – Udine 1923), straordinario interprete dello spirito musicale popolare, saranno Franco Colussi, presidente Usci Fvg, e Giuliano Rui, nipote di Arturo Zardini e autore del volume dedicato al nonno “Zardini Arturo: soldato, musicista, poeta” edito nel 2003 anche nella traduzione in friulano “Turo Zardini: soldat, musicist, poete” (tradotto da Mario Faleschini).

Per approfondire la preziosa eredità lasciata dal poeta, nel corso della serata verranno ripercorsi i momenti salienti della sua esistenza, sarà indagata la produzione musicale e poetica giunta a noi principalmente grazie alle edizioni a stampa postume e a pochi manoscritti (alcuni suoi autografi sono conservati nelle raccolte della Joppi), ricordato il suo appassionato proselitismo musicale che lo spinse, particolarmente negli ultimi anni di vita, a diffondere in diversi centri del Friuli, insieme al ricostituito Coro di Pontebba, anziché il lamento per le distruzioni provocate dalla guerra, come pure sarebbe stato lecito attendersi, un messaggio di fiducia e di speranza. Non mancherà naturalmente una riflessione sulla multiforme ricezione nel tempo delle sue composizioni musicali.

Nell’atrio di Palazzo Bartolini, sede della Biblioteca in piazza Marconi 8, lo ricordiamo, è stata allestita una mostra proprio su Arturo Zardini che rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2018.

 

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Alla riscoperta di Zardini, l’eredità immortale di un musicista friulano

12_12_17-zardini-arturo-lightCirca cento anni fa, il poeta e musicista Arturo Zardini scrisse i versi e la musica di Stelutis alpinis. Non poteva certo immaginare che questo sarebbe diventato uno dei canti in lingua friulana più noti, eseguiti e incisi nel mondo, quasi un simbolo e una bandiera musicale del Friuli stesso.

Proprio per approfondire la sua preziosa eredità a lui è dedicato, giovedì 14 alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca comunale “Joppi” di Udine, il prossimo appuntamento di “Alla scoperta della Joppi”, il ciclo di conferenze per far conoscere, grazie alla sezione Manoscritti e Rari della biblioteca cittadina in collaborazione con la sezione regionale dell’Unione società corali italiane, testi e documenti poco o scarsamente conosciuti ma di grande valore ed importanza, conservati nelle antiche raccolte.

A parlare della figura e dell’opera di Zardini (Pontebba 1869 – Udine 1923), straordinario interprete dello spirito musicale popolare, saranno Franco Colussi, presidente Usci Fvg, e Giuliano Rui, nipote di Arturo Zardini e autore del volume dedicato al nonno “Zardini Arturo: soldato, musicista, poeta” edito nel 2003 anche nella traduzione in friulano “Turo Zardini: soldat, musicist, poete” (tradotto da Mario Faleschini).

Per approfondire la preziosa eredità lasciata dal poeta, nel corso della serata verranno ripercorsi i momenti salienti della sua esistenza, sarà indagata la produzione musicale e poetica giunta a noi principalmente grazie alle edizioni a stampa postume e a pochi manoscritti (alcuni suoi autografi sono conservati nelle raccolte della Joppi), ricordato il suo appassionato proselitismo musicale che lo spinse, particolarmente negli ultimi anni di vita, a diffondere in diversi centri del Friuli, insieme al ricostituito Coro di Pontebba, anziché il lamento per le distruzioni provocate dalla guerra, come pure sarebbe stato lecito attendersi, un messaggio di fiducia e di speranza. Non mancherà naturalmente una riflessione sulla multiforme ricezione nel tempo delle sue composizioni musicali.

Nell’atrio di Palazzo Bartolini, sede della Biblioteca in piazza Marconi 8, lo ricordiamo, è stata allestita una mostra proprio su Arturo Zardini che rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2018.

 

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Proprio per approfondire la sua preziosa eredità a lui è dedicato, giovedì 14 alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca comunale “Joppi” di Udine, il prossimo appuntamento di “Alla scoperta della Joppi”, il ciclo di conferenze per far conoscere, grazie alla sezione Manoscritti e Rari della biblioteca cittadina in collaborazione con la sezione regionale dell’Unione società corali italiane, testi e documenti poco o scarsamente conosciuti ma di grande valore ed importanza, conservati nelle antiche raccolte.

A parlare della figura e dell’opera di Zardini (Pontebba 1869 – Udine 1923), straordinario interprete dello spirito musicale popolare, saranno Franco Colussi, presidente Usci Fvg, e Giuliano Rui, nipote di Arturo Zardini e autore del volume dedicato al nonno “Zardini Arturo: soldato, musicista, poeta” edito nel 2003 anche nella traduzione in friulano “Turo Zardini: soldat, musicist, poete” (tradotto da Mario Faleschini).

Per approfondire la preziosa eredità lasciata dal poeta, nel corso della serata verranno ripercorsi i momenti salienti della sua esistenza, sarà indagata la produzione musicale e poetica giunta a noi principalmente grazie alle edizioni a stampa postume e a pochi manoscritti (alcuni suoi autografi sono conservati nelle raccolte della Joppi), ricordato il suo appassionato proselitismo musicale che lo spinse, particolarmente negli ultimi anni di vita, a diffondere in diversi centri del Friuli, insieme al ricostituito Coro di Pontebba, anziché il lamento per le distruzioni provocate dalla guerra, come pure sarebbe stato lecito attendersi, un messaggio di fiducia e di speranza. Non mancherà naturalmente una riflessione sulla multiforme ricezione nel tempo delle sue composizioni musicali.

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