Ambiente: Fedriga, accordo su torrente Chiave modello riqualificazione

Trieste, 29 mar – “La firma di questo accordo rappresenta un modello per tutto il Friuli Venezia Giulia. Grazie al coordinamento e alla collaborazione stretta fra tutti i soggetti coinvolti e a una regia unica possiamo spendere rapidamente le risorse, a partire dai 2 milioni di euro già disponibili, superando a Trieste tutte le criticità causate da molto tempo dal torrente Chiave”.

Lo ha affermato oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso della presentazione del Piano coordinato di interventi finalizzato alla prevenzione del rischio idraulico nel bacino idrografico del torrente Chiave e dei suoi affluenti. Un accordo di programma siglato oggi dalla Regione, dal Comune di Trieste, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, dell’Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti (Ausir) e dall’AcegasAspAgmga.

“In passato – ha ricordato Fedriga – ci sono state numerose strumentalizzazioni che di certo non hanno garantito crescita e sviluppo. Da qualche anno, invece, stiamo dimostrando concretamente che gli accordi fra enti istituzionali possono cambiare il futuro di una comunità. Questa Amministrazione, infatti, continua a operare per trovare soluzioni condivise, lavorando insieme alle altre istituzioni presenti sul territorio”.

“Siamo di fronte a un cambio di passo decisivo – ha sottolineato il governatore -. Con questa progettualità finalmente andiamo a risolvere tutti i problemi di drenaggio e di allagamenti che si sono verificati nel capoluogo regionale”.

“Oltre ad attraversare il centro, il torrente Chiave – ha puntualizzato Fedriga – sfocia in un’area del Porto vecchio dove Regione, Comune e Authority stanno portando avanti un fondamentale percorso di riqualificazione urbana in grado di attrarre importanti investimenti privati”.

Il Piano coordinato di interventi firmato oggi prevede un modello idraulico del sistema idrografico del torrente Chiave, la mappatura e l’aggiornamento della pericolosità, la valutazione della vulnerabilità del territorio, la realizzazione degli interventi pianificati e l’implementazione del Sistema informativo regionale per la difesa del suolo. ARC/RT/gg

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