AMBIENTE: VITO, A REGOLA D'ARTE NUOVI POZZI USO CIVILE

“Prossima settimana avvio confronto con sindaci aree interessate”

Trieste, 25 giu – “In questa fase vogliamo individuare le
migliori regole per la realizzazione dei nuovi pozzi, escludendo
qualsiasi riferimento ai pozzi esistenti o all’obbligo di
allacciamento all’acquedotto: questi ultimi due punti non sono
infatti contemplati nelle linee d’indirizzo politico della
Regione”. Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente del Friuli
Venezia Giulia Sara Vito commentando i primi contributi giunti
dal Tavolo tecnico, costituto a fine 2014 e previsto nell’ambito
del Piano regionale di tutela delle Acque.

“Il Tavolo tecnico è un organo meramente consultivo della Regione
– ha spiegato Vito – e ha preso in esame le migliori metodologie
per prelevare risorse idriche dal sottosuolo tramite pozzi ad uso
civile, proponendo alcune indicazioni per la realizzazione
(tecnicamente si parla di terebrazioni) di nuovi pozzi ad uso
civile potabile e no”.

Per l’assessore “questa proposta è una possibile ed utile base di
partenza, destinata però ad essere perfezionata in seguito,
quando, la prossima settimana, inizieremo con i primi cittadini
dei territori interessati un ragionamento ad ampio raggio sulle
modalità di realizzazione di nuovi pozzi ad utilizzo domestico,
in particolare della Pianura friulana”.

Un tema di indubbio rilievo per le comunità della Pianura
friulana, in cui sono già presenti circa 50 mila pozzi, mentre
“il ritmo medio attuale di realizzazione di nuovi pozzi si stima
pari a circa 400 ogni anno” e annualmente solo dai pozzi
artesiani presenti sul territorio vengono prelevati circa 1,5
miliardi di metri cubi d’acqua, è emerso dal Tavolo tecnico.

“Ora la parola passa necessariamente al livello
politico-istituzionale – ha sottolineato Sara Vito – con il
prossimo avvio di un confronto con i sindaci. Siamo infatti
consapevoli del valore sociale dei pozzi di proprietà privata e
anche dell’esigenza di tutelare e di mettere in campo azioni di
salvaguardia del nostro patrimonio idrico. Dunque le valutazioni
che faremo saranno svolte alla luce di una molteplicità di
fattori, non solo tecnici e ambientali”.

“Offrire nel prossimo futuro chiare prescrizioni tecniche per
realizzare nuovi pozzi a regola d’arte in Friuli rappresenta il
miglior percorso, da condividere con i Comuni, per preservare
dagli sprechi e da usi distorti la risorsa acqua: per questo
motivo sono molto fiduciosa che il dialogo con le Amministrazioni
comunali continuerà a svilupparsi in modo costruttivo. La
prossima settimana convocherò una riunione con i sindaci dei
Comuni interessati – ha concluso l’assessore regionale – per
illustrare con chiarezza, oltre ai contenuti del documento del
Tavolo, la posizione della Regione”.
ARC

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