Ambiente: Vito-Iacop, ex cortina ferro da svantaggio a risorsa

Trieste, 24 ott – Trasformare una storia di grande chiusura in
opportunità di sviluppo comune per 24 Paesi dell’Unione europea
che si affacciano su quella che era l’ex cortina di ferro, una
linea confinaria di 12.500 chilometri che ha separato Occidente
da Oriente per decenni e che, lungo 200.000 metri, coinvolge
anche il Friuli Venezia Giulia.

È questo l’obiettivo del progetto European Green Belt (Egb) che,
oggi a Trieste, ha richiamato rappresentanti italiani, sloveni e
tedeschi per una tavola rotonda a cui hanno preso parte anche
l’assessore regionale ad Ambiente ed Energia, Sara Vito, e il
presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop.

“Laddove mai sono stati sviluppati progetti urbanistici e la
natura è rimasta incontaminata – ha evidenziato Vito – si può ora
lavorare insieme in funzione di un turismo sostenibile che
mantenga l’ambiente al primo posto. A questo proposito – ha
concluso l’assessore – l’incontro di Trieste è un passo
importante affinché si possa definire un piano d’azione solido,
concreto e credibile”.

“Da svantaggio a risorsa – ha invece sottolineato Iacop – il
passo è davvero epocale grazie a un nuovo approccio condiviso.
Stiamo mettendo in campo una serie di attività in grado di
valorizzare aree finora abbandonate a sé stesse e, al contempo,
garantirne il mantenimento ambientale. In questo modo – ha
sottolineato il presidente del Consiglio regionale – potremo dare
vita ad una nuova fascia di turismo sostenibile in ambiente
preservato e proprio al centro dell’Europa”.

ARC/FC

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