AMBIENTE: VITO, INDAGINE SU MONFALCONESE CON COLLABORAZIONE COMUNI

Gorizia 7 apr – “Un risultato importante, una collaborazione
fra enti a supporto delle politiche regionali con la presenza
attiva dei Comuni coinvolti nello studio, a cui va il mio
ringraziamento”.

Lo ha riferito l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Sara
Vito riferendosi all’indagine epidemiologica ambientale nell’area
monfalconese che ha illustrato, oggi, nella sede della Regione a
Gorizia, agli amministratori dei 14 comuni invitati, a cui si
riferisce l’indagine. Accanto all’assessore anche Diego Serraino
responsabile scientifico dello studio, Fabio Barbone
dell’Università di Udine e di Trieste con i rappresentanti di
Arpa FVG.

“Quello di oggi – ha spiegato Vito – è un passaggio importante
che ritenevo doveroso attuare sia per manifestare il mio
ringraziamento alle amministrazioni coinvolte per il sostegno
dimostrato sia per dare loro la possibilità di approfondire lo
studio”.

L’assessore ha evidenziato come la ricerca rappresenti una novità
assoluta per la Regione in cui per la prima volta vengono
incrociati dati sanitari e ambientali attraverso la stretta
collaborazione fra tecnici dell’Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente (Arpa) e della Sanità. A coordinarla
l’Osservatorio ambiente salute del Friuli Venezia Giulia che è
incardinato nell’Arpa “ed è – ha sottolineato l’assessore – un
punto di orgoglio, fortemente voluto da questa amministrazione
regionale e che rappresenta una scelta lungimirante”.

L’obiettivo principale della ricerca, in sintesi, è stato quello
di valutare la diffusione dei tumori nei cittadini residenti
nell’area del Monfalconese in base alle esposizioni residenziali
agli inquinanti ambientali dispersi nell’atmosfera (benzene,
biossidi di azoto, particolato e biossidi di zolfo).

Vito ha, poi, ricordato che ci sarà un secondo step:
“l’Osservatorio Ambiente e Salute – ha riferito – proseguirà con
una seconda fase, coordinata dal professor Fabio Barbone, in cui
sarà valutata l’eventuale relazione tra insorgenza di infarto
miocardico acuto o aborti spontanei ed esposizione ai quattro
principali macroinquinanti”.

Sarà inoltre sviluppata, entro l’anno, un’importante campagna di
biomonitoraggio per valutare la presenza di metalli nelle urine
dei residenti, anche in relazione a picchi di inquinamento
atmosferico, per valutare l’effettiva ricaduta degli inquinanti
in termini di assorbimento da parte della popolazione.
ARC/LP/EP

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