ARCIGAY FRIULI: il progetto “A scuola per conoscerci” va tutelato

Dieci anni di collaborazione con le scuole e le istituzioni
per affrontare il problema del bullismo omofobico e transfobico

“A scuola per conoscerci”, le Associazioni di volontariato Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia Onlus, Arcigay Friuli e Alfi Lune ricordano che tale Progetto in 10 anni di attività ha contribuito alla diffusione di una cultura della prevenzione e del contrasto del bullismo omotransfobico in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche e con il sostegno degli enti locali.

In questi dieci anni più di 12.000 studentesse e studenti hanno avuto modo di affrontare e comprendere il dispositivo che alimenta i pregiudizi e le discriminazioni che colpiscono le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender o percepite come tali. Più di 30 scuole medie, superiori ed enti per l’istruzione e formazione professionale del FVG hanno ritenuto valido il progetto e lo hanno inserito nel piano dell’offerta formativa, rispettando le delibere collegiali previste dalla normativa.

Sono stati svolti inoltre numerosi corsi di formazione per il personale scolastico, incontri con le famiglie, convegni aperti alla cittadinanza; sono stati prodotti e pubblicati materiali informativi sul tema del bullismo omotransfobico e su come prevenirlo.

In questi dieci anni il progetto ha ricevuto il sostegno economico della Regione Autonoma FVG sia attraverso la partecipazione a bandi pubblici che in base alla recente Legge regionale n.45 del 2017. Il Progetto ha fatto parte di una Convenzione tra Regione FVG, Ufficio Scolastico Regionale FVG, Università di Trieste e le tre Associazioni. Anche le Aziende per i Servizi Sanitari della Regione hanno patrocinato il Progetto. A livello nazionale il progetto ha ricevuto importanti riconoscimenti, dalla Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna e dal Sottosegretario di Stato all’Istruzione Marco Rossi Doria. Infine, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una medaglia di bronzo, quale premio di rappresentanza, a questo progetto.

Nell’ambito di questo progetto è stata svolta un’articolata attività di ricerca condotta dall’Università di Trieste i cui risultati sono stati presentati in Congressi nazionali e internazionali e pubblicati su riviste internazionali. Tale progetto ha contribuito inoltre al sostegno di un dottorato di ricerca sul tema del bullismo omofobico presso l’Università di Trieste.

Forti di questa esperienza decennale, sostenuta dalle scuole e riconosciuta dalle Istituzioni a livello regionale e nazionale, respingiamo con determinazione i bassi attacchi mossi al Progetto. Un’esperienza che è cresciuta e maturata seguendo le indicazioni della letteratura scientifica sull’argomento, con l’apporto fondamentale di validi professionisti nel loro ruolo di psicologi e formatori. E non meno importante è stato il contributo dato dalle volontarie e dai volontari LGBT che hanno testimoniato nelle classi, con la loro esperienza e i loro racconti, cosa significhi appartenere ad una minoranza in Italia ancora stigmatizzata e discriminata. Una testimonianza fondamentale per le giovani generazioni che speriamo possano crescere in contesti inclusivi e liberi da pregiudizi, come dovrebbe essere la scuola. Ed infine ricordiamo che il Progetto ha nelle persone della psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Margherita Bottino e del docente prof. Davide Zotti i propri responsabili sul piano rispettivamente scientifico ed educativo.

Non ci faremo fermare da chi vorrebbe ricondurci ad un passato segnato dai pregiudizi, dall’esclusione, dall’invisibilità imposta alle vite delle e degli adolescenti LGBT. Continueremo il nostro impegno con le scuole, con le istituzioni e con le cittadine e i cittadini che ritengono che tutte e tutti a scuola abbiano la stessa libertà di crescere, di studiare, di costruire il proprio futuro senza discriminazioni per orientamento sessuale, identità ed espressione di genere.