Callari: urgente investire solo in sistemi sicurezza europei

“Già qualche tempo fa Bill Gates ci mise in guardia, affermando che oltre ai virus pandemici anche quelli digitali possono mettere a grave rischio l’intero pianeta. In quell’occasione sottolineò che per ogni euro che un Paese investe in tecnologia, un altro deve essere speso nella cybersicurezza. L’intero valore della nostra società infatti sta transitando sul digitale. Se vogliamo proteggere questo immenso patrimonio, continuando a essere uno Stato libero e democratico, non possiamo più affidarci a sistemi di sicurezza prodotti fuori dall’Europa”.

Questo il richiamo che l’assessore ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, ha voluto lanciare oggi nel corso dell’incontro in modalità telematica con il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Maria Stella Gelmini, il sottosegretario Franco Gabrielli e il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale Roberto Baldoni, dedicato proprio a queste tematiche e al ruolo delle Regioni italiane.

“È recentissima la notizia che l’Unione europea ha deciso di bloccare l’antivirus russo Kaspersky, ritenuto pericoloso – ha aggiunto Callari -. Non possiamo scordare però che nel 2018 il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il Cloud Act, una legge che consente all’intelligence Usa di accedere ai dati di chiunque utilizzi i provider di servizi di telecomunicazione a stelle e strisce. Questi esempi ci fanno capire che dobbiamo implementare al massimo i nostri sistemi di cybersicurezza, utilizzando tutte le risorse a nostra disposizione”.

Nel corso dell’incontro è stato ricordato che all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti 600 milioni di euro per l’implementazione degli apparati tecnologici di sicurezza del nostro Paese. Di questi circa il 10 per cento delle risorse a disposizione è destinato alle Regioni.

Tra i temi al centro della riunione l’esigenza di potenziare le infrastrutture digitali, la necessità di investire in formazione per far crescere urgentemente una forza lavoro specializzata in questi settori e quella di favorire una cultura diffusa sull’importanza della cybersicurezza a partire dai comportamenti individuali.

“Al di là delle risorse del Pnrr e degli altri fondi europei che potranno arrivare, come Amministrazione regionale nell’ultima legge di Stabilità abbiamo già inserito 2 milioni di euro all’anno, per il triennio 2022-2024, per potenziare la cybersecurity di tutti gli enti locali del Friuli Venezia Giulia – ha rimarcato Callari -. Vogliamo creare infatti un nuovo servizio Ict in grado di difendere le amministrazioni pubbliche dai numerosi e pericolosi attacchi informatici”.

“Si tratta di un progetto dell’Università di Udine e di Insiel finalizzato – ha concluso l’assessore – ad accrescere il livello di sicurezza digitale, monitorando 24 ore al giorno i nostri sistemi informatici”.