CENTRO RICERCHE SISMOLOGICHE: SERRACCHIANI, IMPORTANZA PREVENZIONE

Udine 19 apr – “Per quanto un terremoto non sia prevedibile, è
tuttavia possibile fare prevenzione costruendo edifici
antisismici, dando informazioni alla popolazione nel momento
della calamità e sui comportamenti da adottare. Questa è una
delle attività svolte dall’Istituto che qualificano questo nostro
territorio che è stato un modello di ricostruzione ma vogliamo
che sia anche un modello per comprendere il più possibile il
fenomeno sismico”.

Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia, Debora Serracchiani, in occasione dell’inaugurazione
della nuova sede del Centro di ricerche sismologiche (Crs) ,
cuore operativo della rete di monitoraggio sismico del Friuli
Venezia Giulia dell’Istituto nazionale di oceanografia e di
geofisica sperimentale (Ogs). Il Centro è una delle quattro
sezioni dell’Ogs ed è stato istituito formalmente nel 1989 per
svolgere ricerche sulla sismicità e sulla sismogenesi dell’Italia
nord-orientale e sviluppare e gestire la connessa rete di
rilevamento sismico anche per fini di protezione civile.

Nella sede di Udine inaugurata oggi – che comprende nuovi
uffici, laboratori, sala sismica – secondo la presidente, si
possono continuare a svolgere molteplici attività che riguardano
la fase preventiva “perché è vero che un terremoto non è
prevedibile ma l’attività di prevenzione aiuta a mitigarne gli
effetti negativi” e ha sottolineato l’importanza degli incontri
con le scuole voluti dall’Istituto così come sono stati descritti
dalla presidente dell’Ogs, Maria Cristina Pedicchio che ha
rimarcato la necessità di diffondere una cultura della
prevenzione.

“Vorremo con la Protezione Civile accompagnare i cittadini – ha
detto Pedicchio – verso una cultura più informata della gestione
del rischio ed il nostro ente si dedica anche a questo. In
occasione dell’anniversario del terremoto del 1976, Ogs ha,
infatti, proposto alle scuole laboratori didattici e un ciclo di
visite al Centro di ricerche sismologiche”.

Nel periodo febbraio – maggio sono state 600 le visite prenotate
che hanno coinvolto i giovani per visitare la struttura e
svolgere attività didattica nei laboratori.

“Un’inaugurazione che cade in occasione dei 40 anni dal sisma del
1976 – ha riferito Serracchiani – in una terra che è fra quelle
che hanno messo in campo un modello fra i più qualificati di
ricostruzione e di reazione alle emergenza che non dobbiamo dare
per scontato perché dietro a questo sistema c’è un grande impegno
di uomini e donne fatto di preparazione, formazione,
aggiornamento”.

Nell’evidenziare la massima attenzione della Regione al Crs, la
presidente ha voluto sottolineare come la struttura inaugurata
oggi sia ricca di ottimi contenuti.

Pedicchio ha evidenziato, inoltre, l’assenza di confini del
sisma: “il terremoto non conosce confini e non ha nazionalità,
per questo la collaborazione a livello internazionale per noi ha
un enorme valore. Stiamo infatti collaborando in tal senso con
Austria, Slovenia e Croazia per consolidare le reti di
monitoraggio già esistenti”.

Ad illustrate la struttura è stato, invece, Marco Mucciarelli,
direttore del Crs.
ARC/LP/ppd

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