Confcommercio Udine scrive ai sindaci: “Le imprese non lavorano, Tari e Tosap vanno ridotte”

Una lettera a tutti i sindaci della provincia di Udine, e per conoscenza al presidente Massimiliano Fedriga e agli assessori alle Attività produttive Sergio Bini e alle Autonomie locale Pierpaolo Roberti, per chiedere alle amministrazioni locali la riduzione dei tributi Tari, la tassa sui rifiuti, e Tosap, la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche. Il testo è a firma di Giovanni Da Pozzo, che spiega come non si tratterebbe di «una gentile concessione», ma del «dovuto riconoscimento dell’impossibilità oggettiva a rendere il servizio». 

Il presidente provinciale di Confcommercio Udine trasmette l’allarme conseguente alla drammatica situazione venuta a crearsi a seguito delle misure di contenimento anti-contagio adottate dal governo Conte con i vari Dpcm, in conseguenza delle quali si è verificata la pressoché totale stasi del settore terziario. «Come ben saprete – prosegue Da Pozzo rivolto ai sindaci –, vi è la possibilità, non così remota, che tale situazione si protragga per qualche altro mese, posto che lo stato di emergenza è suscettibile di essere prorogato per ulteriori sei, dunque per tutto il 2020». Il presidente provinciale informa quindi le amministrazioni che un tavolo di lavoro in Confcommercio è servito a individuare una serie di misure di sostegno allo scopo di contenere, per quanto possibile, gli effetti negativi derivanti dall’emergenza sanitaria. «Senza la presunzione che ciò possa essere in un qualche modo risolutivo, la nostra proposta si pone nell’ottica di concedere alle nostre aziende un po’ di “respiro” durante il periodo di inattività, considerato l’inevitabile e oggettivo crollo dei ricavi, già registrato a partire dalla metà di febbraio e divenuto totale a seguito della sospensione imposta dai Decreti». Di qui la proposta di prevedere a livello comunale interventi concreti ad abbattere la pressione dei tributi locali, in particolare di Tari e Tosap, tasse legate al servizio e al lavoro di imprese costrette a un forzato stop per un tempo prolungato.