Conferenza stampa di fine anno del Presidente Mario Draghi

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto la conferenza stampa di fine anno organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare.

INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE DRAGHI

Buongiorno a tutti,

vorrei prima di tutto ringraziare voi giornalisti per tutto ciò che fate per la democrazia e per la libertà. Vorrei anche ringraziare, in particolare, la stampa parlamentare per il lavoro svolto quest’anno. Le conferenze stampa sono state un’occasione molto importante per rispondere alle vostre osservazioni, alle vostre critiche e alle vostre perplessità. E poi anche e soprattutto per provare a raccontare l’azione di governo a voi e anche a tutti i cittadini. Spero abbiate trovato queste conferenze stampa utili quanto le ho trovate io. 

Oggi farò solo una breve introduzione per lasciare quanto più spazio possibile alle vostre domande.

L’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia. Domani si terrà una Cabina di regia per decidere il da farsi sulla base del quadro epidemiologico. E qui vorrei dare il primo messaggio di questa introduzione: i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. 

Tenete presente che dei decessi tre quarti sono non vaccinati. Dall’inizio della campagna vaccinale il nostro Paese ha somministrato oltre 106 milioni di dosi. Il 13 febbraio l’Italia era l’ultimo tra i grandi Paesi europei per quanto riguarda la somministrazione di prime dosi. Oggi l’80% circa della popolazione ha ricevuto almeno una dose, una proporzione più alta di Gran Bretagna Francia e Germania. Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi. Invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e a fare la terza dose. Oggi questa è la priorità.

L’evidenza scientifica ci dice che il vaccino funziona molto bene, anche contro le nuove varianti. La campagna di vaccinazione è stata essenziale per rilanciare l’economia. 
La crescita a fine anno si assesterà come ho detto oltre il 6%, dopo un calo pari quasi al 9% lo scorso anno. E’ ripartita anche l’occupazione: nel terzo trimestre di quest’anno ci sono stati 500mila occupati. in più, 308mila disoccupati in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. E’ vero che molta di questa occupazione non è a tempo permanente, ma è a contratti a tempo determinato. Però l’aumento c’è stato. 

La ripresa ci ha permesso anche di avere un miglioramento nei conti pubblici. Prevediamo che il rapporto tra debito pubblico e Pil cominci a scendere già da quest’anno. Il governo resta pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento. E questo è il secondo messaggio che voglio darvi in questa introduzione. La sfida principale resta quella di far aumentare il tasso di crescita di lungo periodo e risolvere le debolezze strutturali della nostra economia, a partire dalle diseguaglianze geografiche di genere e generazionale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è centrale per questa strategia. Oggi posso dirvi che abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi e che in questo momento è in discussione, alla Commissione, la firma di quello che si chiama ‘accordo operativo’, che è il passo successivo al raggiungimento dei 51 obiettivi. Si apre poi il periodo di 1-2 mesi, il periodo di interlocuzione con la Commissione, prima di accordare la tranche dei prestiti previsti. Quindi abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi che avevamo concordato con la Commissione e questo è il terzo messaggio: l’Italia, le regioni, i comuni il governo si muovono con determinazione e con forza. Il processo è lungo e complesso ma, allo stesso tempo, c’è da essere soddisfatti per ciò che è stato fatto quest’anno e soprattutto non c’è ragione di temere che non si possa fare bene anche in futuro. 

Tra le varie iniziative che abbiamo intrapreso, c’è la strategia italiana dello Spazio. Voglio dire due parole su questa iniziativa, che in totale impegna quattro miliardi e mezzo di euro. L’Italia lancerà la maggiore costellazione europea di satelliti per l’osservazione della Terra, in orbita bassa, importante per la protezione ambientale e climatica e anche per sviluppare servizi innovativi per le imprese. Il nome della costellazione sarà proposto dalle giovani ed ai giovani italiani, con un concorso a inizio 2022, e lo faremo scegliere ai nostri astronauti guidati da Samantha Cristoforetti che volerà di nuovo nello spazio, sempre l’anno prossimo.