Costi politica: caso Marsilio-Agnola, M5S “Legge non uguale per tutti”

consiglio regionale«Un ex assessore all’agricoltura, foreste e montagna, che gestiva i contributi e le norme che regolano l’Albergo diffuso e che, come membro della giunta Illy, ha contribuito a formare e ad approvare la legge sull’incompatibilità, poteva non sapere di essere incompatibile? Un consigliere regionale al secondo mandato consecutivo e titolare di una società di servizi contabili che ha dichiarato di dimettersi perché sapeva di essere incompatibile, poteva continuare invece a svolgere il ruolo di presidente di una società che negli anni ha ricevuto centinaia di migliaia di euro di contributi dalla Regione Fvg?». Sono queste le domande che il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai ha posto oggi durante la Giunta delle nomine che ha trattato i casi Marsilio e Agnola.

«Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto la decadenza dalla carica di consigliere regionale dei due politici del Partito democratico, Enzo Marsilio e Enio Agnola. È vero – aggiunge Ussai – che all’ultimo momento hanno rimosso il loro conflitto di interessi, ma lo hanno fatto in grave ritardo non garantendo l’imparzialità e il libero mandato rappresentativo, principi costituzionali fondamentali per chi riveste il ruolo di consigliere regionale».

«Oggi la Giunta delle elezioni, presieduta da Franco Iacop (altro esponente del Pd) in modo pilatesco si è limitata a delegare alla magistratura il compito di valutare le posizioni dal punto di vista penale dei due consiglieri regionali del Pd, chiudendo gli occhi sul conflitto di interesse che in questi anni ha riguardato Marsilio e Agnola. In questo modo l’Aula del Consiglio regionale non potrà approfondire la questione e i due politici potranno continuare “tranquillamente” a svolgere il loro mandato».

«Quello che è certo è che il principio secondo cui “l’ignoranza della legge non scusa nessuno” (“Ignorantia legis non excusat”) vale per tutti i cittadini tranne che per alcuni consiglieri regionali. A questo proposito, come già accaduto per alcune cause di ineleggibilità che ha impegnato il Consiglio a inizio legislatura, a breve – conclude Ussai – faremo una proposta di legge per evitare che, in casi di ambiguità normativa, la casta continui a tutelare esclusivamente se stessa».