Covid: Riccardi-Rosolen, scuola non è prima causa contagio dei ragazzi

Per il 51,1% famiglia e amici, frequenza aule solo al 10,7%

Palmanova (Ud), 13 ott – Dal 1° settembre al 12 ottobre 2020 i
casi totali positivi al Covid in Friuli Venezia Giulia sono stati
1.803 e di questi 276 sono stati quelli nella fascia d’età 0-18
anni (15,3%). Per questa fascia d’età l’esposizione è avvenuta
per il 51,1% in famiglia e frequentando amici e solo nel 10,7%
dei casi a scuola (per il 7,1% a seguito di viaggi e per 31,1%
per cause altre o non note).

Gli istituti coinvolti da casi Covid in Friuli Venezia Giulia
sono ad oggi 74 (28 nel territorio pordenonese, 24 in quello
udinese, 11 a Trieste e altrettanti in area goriziana) per il 43%
alla secondaria di II grado, per il 31% alla primaria, per il 12%
alla secondaria di I grado, per il 10% alla scuola dell’infanzia
e per il 4% al nido.

Per classi d’età, da 0-5 anni sono stati individuati 48 casi
positivi su 5.247 (0,9%); da 6-10 anni 63 casi su 4.211 ragazzi
testati (1,5%); da 11-18 anni sono stati 165 i positivi su 5.259
testati (3,1%).

I dati raccolti ed elaborati dalla task force Covid-19 sono stati
resi noti dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, e dall’assessore all’Istruzione, Alessia Rosolen, nel
corso del tavolo di lavoro con funzioni di supporto alle
decisioni delle istituzioni scolastiche per l’anno 2020/21.

“I dati fanno capire che in Friuli Venezia Giulia – hanno
commentato Riccardi e Rosolen – il lavoro per far ripartire le
scuole sta dando risultati positivi: è il frutto di una
collaborazione sulla quale la Regione e le Aziende sanitarie
continueranno a lavorare con l’Ufficio scolastico a beneficio di
famiglie, studenti, insegnanti, personale scolastico per superare
gli inevitabili problemi e disagio in questo periodo di
emergenza”.

Nel confronto con la dirigente generale dell’Ufficio scolastico
regionale per il Friuli Venezia Giulia, Daniela Beltrame, a cui
hanno preso parte i rappresentanti sindacali, è stato rinnovato
l’impegno a ottimizzare ulteriormente le procedure di
sorveglianza sanitaria a scuola, “tenendo presente – hanno
precisato Riccardi e Rosolen – che la Regione si affianca a
decisioni che provengono dallo Stato, dando il proprio contributo
e ferme restando le competenze di ognuno”.

Riccardi e Rosolen hanno posto come priorità quella di accorciare
la catena di relazione per prevenire i contagi e, a tal
proposito, è stato reso noto che nell’arco di una settimana sarà
in arrivo una dotazione di 40mila test rapidi.

“Come per l’iniziale dotazione di 5mila test, che abbiamo dal
principio disposto venissero messi a disposizione solo per le
scuole, anche l’ulteriore dotazione si concentrerà in modo
esclusivo a favore del settore scolastico. Il secondo dato
importante – hanno aggiunto Riccardi e Rosolen – sarà il nuovo
protocollo in cui la Regione preciserà modalità e competenze
all’interno del percorso in caso di eventuale caso positivo:
pensiamo ci possano essere percorsi meno complicati rispetto alla
procedura prevista finora dallo Stato. Domani il governatore
Fedriga valuterà e probabilmente firmerà il documento, che è
stato condiviso con tutti gli attori del percorso, compresi i
pediatri di libera scelta”.
ARC/EP/ma

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