Covid, Ricciardi: “Attenti a come si viaggia, treno più sicuro di aereo” 

 

“Attenti a come si viaggia. La cosa migliore è farlo con i mezzi personali, altrimenti” il viaggio “in aereo è un po’ più pericoloso rispetto al treno, perché dipende da come le compagnie gestiscono la distanza fisica, al check-in, in coda e all’interno dell’aereo” stesso. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute e docente di Igiene all’Università Cattolica, intervenendo al webinar ‘Andare in vacanze in maniera consapevole e responsabile’, promosso da Canova Club.  

Fra le regole per un’estate sicura ai tempi di Covid-19 Ricciardi ricorda inoltre “il distanziamento, dunque, evitare abbracci, baci, strette di mano e assembramenti, soprattutto in ambienti chiusi, perché all’aperto con queste temperature” la permanenza del virus è ostacolata. “Al chiuso – continua Ricciardi – se non si può mantenere il distanziamento, occorre indossare la mascherina. Poi è importante il lavaggio regolare delle mani, e l’igiene degli ambienti di vita e di lavoro”. 

“Non facciamo come gli altri Paesi che hanno allentato la guardia, come ad esempio la Spagna” sottolinea. L’esperto guarda alla situazione internazionale e non ha dubbi: “Alcuni Paesi – dice – hanno aperto troppo presto”. “La Spagna ha fatto scelte eclatanti”, l’effetto è che “hanno rimesso in circolazione il virus in maniera rilevante”. Scelte eclatanti, continua Ricciardi, “si sono viste in Spagna, ma anche in Francia in parte, in Israele, in alcuni Paesi balcanici ed in Est Europa”. 

“Oggi non siamo in una fase post Covid, non siamo in attesa di una seconda ondata. E’ un’ondata unica e siamo in pieno Covid anche a livello europeo”. “Siamo stati bravi”, ma non è finita, è il messaggio. “Questo è un virus insidioso che si è evoluto per trasmettersi. E in Italia ci troviamo in una situazione non chiara nella sua evoluzione”. E’ importante, spiega l’esperto non perdere di vista la situazione sul fronte sanitario. “La differenza più eclatante fra noi e per esempio gli Usa”, dice Ricciardi, “è che non avendo loro un sistema di coordinamento pubblico e non avendo optato per una politica unica a livello federale, scontano problemi di sanità pubblica enormi, hanno morti e milioni di infetti e conseguenze gravissime sull’economia. Secondo la Federal Reserve in pochi mesi hanno ridotto del 30% loro Pil”. Questo mostra che “non ci può essere soluzione ai problemi economici senza una soluzione ai problemi sanitari”. 

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