Crollo del mercato auto in Fvg per la crisi dei microchip, -40% a ottobre

Un calo di immatricolazioni, a ottobre, pari a poco meno di 1.200 vetture rispetto a un anno fa. Anche il Friuli Venezia Giulia paga la carenza mondiale di microchip nel settore automobilistico. Giorgio Sina, capogruppo regionale e provinciale di Udine di Confcommercio Auto moto e ricambi, informa del -40% dello scorso mese, con la diminuzione più pesante in provincia di Trieste (-46%).

Un dato che si inserisce in un anno di almeno parziale ripresa sul 2020 segnato dalla pandemia e dal lockdown più rigido. Nei primi dieci mesi del 2021 le immatricolazioni in Fvg sono state 21.824 (+7,1% sull’anno precedente), con Trieste al +9,7%, Pordenone al +7,6%, Udine al +6,4% e Gorizia al +4,7%.

«A ottobre si è definitivamente confermato il fenomeno della mancanza di semiconduttori – spiega Sina – e ciò ha rappresentato una forte penalizzazione per il nostro settore. Le concessionarie riuscirebbero anche a vendere con una certa continuità, ma di auto non ne vengono consegnate a sufficienza. Gli stock delle aziende sono più che dimezzati: siamo al meno 60% rispetto a una situazione normale».

Concretamente, prosegue Sina, «il cliente è purtroppo costretto ad aspettare da cinque a nove mesi per la maggior parte dei marchi. Le cose vanno un po’ meglio per le vetture coreane, dato che in quel Paese i semiconduttori se li costruiscono da soli. Per quel tipo di modelli l’attesa si riduce per questo a due-tre mesi. Un quadro generale ovviamente sconfortante – conclude il capogruppo Confcommercio –, in un periodo in cui il mercato, paradossalmente, si dimostra abbastanza vivace. Il problema è che più di un cliente, di fronte alla prospettiva di aspettare la consegna per così tanto tempo, cambia idea e non compra. Per alcune delle nostre imprese, di conseguenza, è stato necessario riattivare la cassa integrazione per il personale d’ufficio».