Dal 18 maggio la riapertura sarà diversa Regione per Regione

Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia in merito alle “fughe in avanti delle Regioni” che aggirano il proseguimento del lockdown ha mandato un avvertimento chiaro: “Chi sbaglia si assumerà la responsabilità dell’aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio”.
Dal prossimo 18 maggio il governo medita, a quanto dice il Ministro Boccia di procedere per “differenziazioni” a seconda della curva epidemiologica che ci sarà nei vari territori, Regioni comprese. 

“Dobbiamo avere un po’ di pazienza in più, sapendo che stiamo mettendo in sicurezza il Paese. Poi ci sarà un momento, dopo il 18 maggio, in cui conteranno le differenze territoriali”

“L’ipotesi è ragionevole ed è tra le idee che stiamo analizzando dopo il primo passo delle restrizioni condivise. Ma non dobbiamo mai dimenticare che aver fatto il 10 marzo scelte uniformi per tutto il territorio nazionale ha salvato il Centro-Sud. Ricordo che in quei giorni molti volevano chiudere solo il Nord”. Nulla, comunque, è ancora deciso: “Usate il condizionale, tutto dipenderà dall’andamento dei contagi, Questo perché, chi sta elaborando il piano per le ripartenze differenziate, dal 4 maggio (data in cui in cui torneranno al lavoro 4,5 milioni di persone) analizzerà giorno per giorno l’evoluzione dei contagi in ciascuna Regione, per tirare le somme a ridosso del 18 maggio, giorno in cui scadrà il Dpcm varato domenica scorsa.”

Il Ministro Boccia a Radio Popolare “Chiederemo alle Regioni, che stanno facendo sforzi straordinari, un report quotidiano sui contagi, sul livello dell’R0, dei posti letto nelle terapie intensive e subintensive che non vanno ridotti. In base a questi dati si potrà decidere se allentare qualche stretta. Il Covid non è stato sconfitto. Faccio un appello a tutte le Regioni lavoriamo come sempre gomito a gomito ma non fate partire la gara a chi apre prima perchè sarebbe irresponsabile: il Paese sta ripartendo, ma in sicurezza. Non è il momento di allentare la tensione e di dividersi per tre giorni prima o dopo di apertura. Stiamo ripartendo ma in sicurezza.”

A confermare un’ipotesi di questo tipo è anche Vittorio Colao, guida della task force creata dal governo per la fase 2: “Ripartiremo a ondate, pronti a chiudere piccole aree se il male riparte, con regole diverse a seconda delle regioni e mettere alla prova il sistema”

A quel punto, se la situazione lo consentirà, potrebbe venir deciso l’allentamento differenziato delle misure su base regionale, anche per non penalizzare ulteriormente settori, come la ristorazione, i bar, gli estetisti e i parrucchieri, che altrimenti dovrebbero aspettare almeno fino al primo giugno se si seguisse il piano di chiusura nazionale appena varato.