Dario Argento ospite a Trieste. 5 novembre

zombi
Dopo il bagno di folla che ha accompagnato la serata di premiazione di Rutger Hauer (ospite d’onore di questa edizione e Premio alla Carriera Urania d’Argento), la penultima giornata di Trieste Science+Fiction Festival si presenta entusiasmante, quanto a ospiti e a titoli.

Domani, sabato 5 novembre, arriveranno a Trieste Dario Argento e Luigi Cozzi, per due appuntamenti che si preannunciano imperdibili.

Dario Argento presenterà, infatti, il restauro in 4K di Zombi (Dawn of the Dead) di George Romero, nella versione montata e curata all’epoca dal maestro del brivido italiano per il mercato europeo e con le musiche dei Goblin. Presentato in anteprima al più recente Festival di Venezia, Zombi è considerato un capolavoro mai dimenticato. Firmato da George Romero nel 1978, torna in tutto il suo splendore grazie a questa versione ad altissima definizione. “Il film è lo stesso, gli attori sono gli stessi, l’ambientazione è identica. Ma il film si vede molto meglio”. Parola di Dario Argento, che di quest’opera diventata subito cult del genere fu non solo produttore e distributore della versione europea, ma contribuì anche alla realizzazione in tutte le sue parti (sceneggiatura, colonna sonora, montaggio). “Mi ricordo l’anteprima italiana del film a Torino. Fu un grande successo. La sala era piena…ricordo le grida del pubblico, sembrava un concerto rock… fu bellissimo!”.

Gli zombie sono i protagonisti indiscussi – assieme ai replicanti – di questa edizione, perché – spiega il regista di Profondo rosso- “c’è una certa spietatezza di vita, una certa disumanità, che rende gli zombie molto più attuali di quanto si pensi. Le paure di oggi sono diverse, sono paure del terrorismo o paure delle violenze sulle strade. Ma le paure più profonde sono rimaste sempre le stesse. Sono quelle che vengono da dentro, dalle nostre profondità, dal nostro subconscio.”

Il secondo capitolo, dopo La notte dei morti viventi (1968), della celebre quadrilogia di George A. Romero non tratta più il fenomeno del razzismo, ma si concentra piuttosto sulla società dei consumi, di cui fa una critica impietosa. Pellicola attualissima, Zombi racconta la storia di quattro sopravvissuti, che decidono di barricarsi dentro un centro commerciale, dove però gli zombie, per coazione a ripetere, continuano ad affluire… “Ma perché ritornano in un grande magazzino?” – chiede una delle protagoniste al suo fidanzato. E lui le risponde: “Deve essere puro istinto, il ricordo di quello che erano abituati a fare. Era un posto importante quando erano vivi”. Capolavoro assoluto, incapace di invecchiare.

E a Trieste torna anche Luigi Cozzi con la versione definitiva del suo Blood on Méliès Moon, di cui aveva mostrato in anteprima proprio al Trieste Science+Fiction Festival 2015 il work-in-progress. La storia ci dice che in Francia, nel 1890, l’inventore Louis Le Prince, dopo aver brevettato una macchina per filmare le immagini in movimento e proiettarle su uno schermo, è scomparso in circostanze misteriose: da allora di lui e di quella sua invenzione non si è saputo più nulla. Che cos’è successo a quel Louis Le Prince? Fino a oggi questo mistero (assolutamente autentico) è rimasto irrisolto.

Tra i titoli in Concorso, il più atteso di domani sarà Monolith di Ivan Silvestrini, thriller sci-fi italo-americano tratto dalla grafic novel di Roberto Recchioni (ospite della kermesse assieme al regista), curatore di Dylan Dog per Bonelli Editore, Mauro Uzzeo e LRNZ, in cui il Monolith del titolo è il SUV più sicuro del mondo, costruito per proteggere i propri cari da qualsiasi minaccia.
In corsa per l’Asteroide in questa edizione del TS+FF, Monolith è un caso produttivo particolare: progetto integrato fra cinema e fumetto, girato negli USA con un cast americano, ma con un cuore produttivo e creativo totalmente italiano. Attesissima anteprima di questa edizione.

Torneranno anche i corti in Concorso, che gareggiano per aggiudicarsi il Méliès d’Argent, e c’è grande attesa per le anteprime di The Rift di Dejan Ze?evi?, primo film di fantascienza serbo, prodotto da Milan Todorovic, in cui un satellite precipita sulla Terra portando con sé qualcosa da un altro mondo (regista e produttore sono ospiti della kermesse); dell’anglo-iraniano Under the Shadow di Babak Anvari, che riflette sulla condizione della donna nel dopo rivoluzione a Teheran attraverso l’archetipo della casa posseduta e la mitologia dei djinn; e dell’exploitation americano Southbound, cinque racconti ad incastro tra incubi e segreti in una lunga notte su una strada desolata.

La penultima Notte sarà come di consueto “degli Ultracorpi”, appuntamento irrinunciabile di Trieste S+F Festival, che porta in Italia l’esclusivo spettacolo DJ YODA GOES TO THE SCI-FI MOVIES, lo spettacolo audio/video ideato dal pluripremiato dj britannico Duncan Beiny, alias DJ Yoda, in collaborazione con il British Film Institute realizzato per l’evento Sonic Cinema.

Immaginate di intraprendere un viaggio nella fantascienza fatto di taglia e incolla, scratch e mix con “uno dei migliori DJ che dovete vedere prima di morire” (Q Magazine). DJ Yoda porta in esclusiva in Italia uno spettacolo esplosivo di sci-fi, cultura pop e musica hip-hop, tutto mixato dal vivo: da Robocop a Ritorno al futuro, da Star Wars a E.T., da Tron ad Alien.

DJ Yoda è un DJ e produttore hip-hop vincitore di molti premi e nome di punta di molti festival e club in tutto il mondo. DJ atipico, i suoi interessi lo spingono alla ricerca di modi nuovi e unici per portare i giradischi fuori dai club ed essere coinvolto in collaborazioni su misura da Banksy a Mark Ronson, da Dr Dre a Dame Evelyn Glennie, dalla BBC al British Film Institute. DJ Yoda ha lavorato con compositori classici e neuroscienziati; fanfare e registi, sempre con uno stile innovativo e ironico.
Rispettato a livello internazionale per la sua tecnica sopraffina, è stato la prima scelta di Dr Dre per il suo spettacolo Beats 1 per Apple Music nel 2015. DJ Yoda, inoltre, ha fatto parte del ristretto gruppo di artisti che si è esibito al Dismaland Bemusement Park di Banksy.

DJ Yoda sperimenta da anni nuove forme di intrattenimento audio-video, che uniscono il suono dei club all’immagine cinematografica, con la tecnica del cut’n’paste applicata non solo ai campioni hip-hop ma anche al montaggio di sequenze di film. Pioniere dell’arte di sonorizzare ex novo le colonne sonore dei film classici, nel 2014 è stato incaricato di creare lo spettacolo “DJ Yoda goes to the Sci-Fi Movies” come parte della manifestazione Sonic Cinema del British Film Institute. BBC Radio 6 Music gli ha fornito la piattaforma per creare il primo mix radiofonico audio-visivo al mondo, come parte del BBC Music Day. Radio 4, infine, ha invitato Yoda a ripensare l’intero palinsesto dell’emittente, con remix di The Archers, The Shipping Forecast e John Humphries in una delle sue avventure più stimolanti e surreali. Il suo mixtape dedicato alla serie cult Stranger Things è uno dei più popolari dell’anno con quasi 300.000 ascoltatori sulla piattaforma Soundcloud

Le sedi principale del Trieste Science+Fiction Festival sono la Sala Tripcovich, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il Teatro Miela e il Magazzino delle Idee. L’adiacente palazzo della Casa del Cinema, sede delle principali associazioni di cultura cinematografica cittadine, sara? il quartier generale del festival.

Il manifesto ufficiale del Trieste Science+Fiction Festival è stato realizzato da Davide Toffolo, uno degli autori più rappresentativi della scena fumettistica italiana. Tra i suoi romanzi a fumetti, sono da ricordare: “Carnera”, “Pasolini”, “Il Re Bianco”, “Très!” e “Graphic Novel Is Dead”. È co-fondatore e voce della band Tre Allegri Ragazzi Morti, un progetto in cortocircuito multimediale tra musica e fumetto.

Trieste Science+Fiction Festival è organizzato dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground con la collaborazione e il sostegno di: MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste, Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, Fondazione CRTrieste, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, ARPA – LaREA.