Dopo l’etilometro i controlli antidroga sull’autostrada

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Diventano sempre più stringenti i controlli sulle condizioni fisiche di chi guida. Dopo l’etilometro (che controlla la concentrazione di alcol nel sangue), infatti, è la volta del ” Cozart Dds” (Drug Detecnion System), ovvero una sorta di droga test.
Si tratta di un apparecchio portatile, in grado, attraverso l’analisi di un campione di saliva, di verificare in pochi minuti (anziché in ore o giorni, come avviene con le metodologie di laboratorio convenzionali) se il conducente di un veicolo ha assunto sostanze stupefacenti, dalla cocaina alle anfetamine, dagli oppiacei alle benzodiazepine, fino ai cannabinoidi.
Versione più sofisticata rispetto a quella precedente (RapiScan), il Dds è più veloce sia nella raccolta del campione salivare sia nella rapidità di analisi:  in soli 5 minuti riesce a rilevare la presenza di un massimo di 5 droghe; in 90 secondi ne rileva 2, con la possibilità di conservare in forma integra parte del campione testato che potrà così essere utilizzato per future analisi di conferma o contradditorio. L’utilizzo del fluido orale rappresenta un metodo di campionatura semplice e indolore, ma soprattutto non invasivo, inoltre l’adulterazione del campione è improbabile perchè la raccolta può essere osservata direttamente.
Sei di questi strumenti (40 mila euro l’investimento complessivo), sono stati acquistati da Autovie Venete e forniti alle pattuglie della Polstrada in servizio sulla rete autostradale gestita dalla Concessionaria. Gli agenti, dopo i corsi di formazione per l’utilizzo dei kit diagnostici, potranno adottarlo nei controlli.
“La disponibilità di strumenti sempre più sofisticati ed efficaci – spiega Andrea Nutta, comandante della sottosezione della Polstrada di Palmanova,dove si è svolto il primo corso di formazione per una ventina di agenti provenienti da tutte le sezioni operative sulla rete autostradale – accentua la forza delle azioni di prevenzione. Gli automobilisti, infatti, sanno che possiamo effettuare controlli accurati e rapidi e questo rappresenta un buon deterrente”.
Altrettanto importante, in materia di controlli, il software studiato per analizzare il cronotachigrafo digitale dei mezzi pesanti che Autovie Venete ha di recente consegnato alle pattuglie in servizio sulla rete “un applicativo che permette di verificare il rispetto delle ore di guida e di riposo – spiega Nutta – e di monitorare le attività del mezzo su strada nell’arco dei ventotto giorni precedenti al controllo. Un aiuto prezioso per determinare l’esatta dinamica degli incidenti stradali, soprattutto quando i mezzi coinvolti sono numerosi”.
Imminente, infine, anche l’entrata in servizio di una vettura “civetta”, un’auto molto potente (200 cavalli) e non riconoscibile come mezzo delle forze dell’ordine. La vettura sarà dotata del sistema “Provida” che consente la visualizzazione di immagini riprese tramite una sofisticata telecamera e la loro registrazione su nastro per successive analisi e lettura targhe. Attraverso un algoritmo basato sulla misurazione di tempo e distanza, il sistema fornisce la velocità di un veicolo, rilevata dalla pattuglia che lo segue.

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