ECONOMIA: LEAN EXPERIENCE DI S. VITO, MANIFATTURA 4.0 È REALTÀ

S. Vito al T., 23 mag – La nuova rivoluzione industriale che
caratterizza il mondo dell’impresa, dove l’aspetto
dell’immaterialità ne è l’elemento caratterizzante, a San Vito al
Tagliamento è una realtà. La Lean experience factory (Lef) – che
mette in rete macchine e impresa – ne è la dimostrazione
concreta, con quote di lavoro manuale che viene sostituito da
alta conoscenza. È questo uno dei passaggi fondamentali che hanno
caratterizzato quest’oggi la cerimonia di inaugurazione della
Lef, alla presenza del presidente nazionale uscente di
Confindustria Giorgio Squinzi, di quello di Unindustria Pordenone
Michelangelo Agrusti e del vicepresidente della Regione e
assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello. Nella
giornata odierna è stato inoltre siglato un accordo per il
trasferimento dell’esperienza Lean anche agli studi
professionali, attraverso il quotidiano “Il Sole 24 ore”.

La realtà Lef è sorta nel 2011 grazie ad un investimento compiuto
in partnership tra Unindustria Pordenone e la società di
consulenza internazionale McKinsey&company. Questa realtà intende
trasmettere, in modo innovativo, le conoscenze teoriche e
pratiche sui migliori strumenti tecnici e organizzativi di Lean
Management (gestione snella) per la competitività sia della
produzione manifatturiera (Lean Production) sia del comparto
office (Lean Office). La “produzione snella” è una metodologia di
gestione che considera uno spreco tutte le risorse non utilizzate
per altri obiettivi che non siano la creazione di valore per il
cliente.

Per il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello la Lean
experience factory rappresenta una delle punte di diamante del
mondo produttivo regionale, dove l’eccellenza del sapere e della
produzione si incontrano dando vita ad azioni concrete nel campo
della manifattura 4.0. Quello sperimentato a S. Vito al
Tagliamento è quindi un modello che si integra appieno con l’idea
che la Regione ha della creazione del valore, in un settore
trainante dell’economia regionale qual è quello del
manifatturiero. Esperienze come la Lef diventano quindi un punto
di riferimento internazionale per quelle smart industries che
vogliono competere a livello globale.

Il substrato in cui si innesta la Lef in Friuli Venezia Giulia è
la presenza di un ricco panorama di enti di ricerca, università e
poli scientifici, che consentono ad esperienze così
all’avanguardia di poter attecchire con successo. Se da un lato,
quindi, ci sono le basi per dare vita a realtà di eccellenza, per
la Regione il passo successivo da compiere è quello di tipo
reputazionale. L’intento è quello di far conoscere ancora meglio
il ricco patrimonio di cui dispone il Friuli Venezia Giulia e di
cui la Lef ne è una dimostrazione pratica.
ARC/AL/ppd

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