Economia: on. Pellegrino, “Il mini idroelettrico ha una produttività ridicola, togliamo i finanziamenti”

seren apellegrino“Il Ministero dello Sviluppo Economico riconosce che gli impianti idroelettrici di piccola taglia, cioè sotto 1 MW, hanno una produttività ridicola, ma gli incentivi sono confermati per i progetti già approvati dalle Regioni. Trincerandosi dietro gli impegni presi in materia di energie rinnovabili a COP 21 di Parigi, il MISE purtroppo non considera che il grave e irreversibile impatto ambientale del mini idroelettrico, autentico assalto ai piccoli bacini montani e ad aree di grande valore naturalistico, va considerato innanzitutto nella prospettiva della elevata resa economica per chi li costruisce. Nessuna banca d’affari è in grado di remunerare con il 34 per cento un investimento: sono costrette a farlo invece le comunità locali che vivono nei territori letteralmente invasi dai progetti di mini idroelettrico, insieme agli ecosistemi danneggiati e sottoposti a stress insostenibili. Dove sta la pubblica utilità?”
Lo dichiara la parlamentare Serena Pellegrino ( Sinistra Italiana) che, insieme a Giuseppe Civati ( Possibile), ha interrogato il MISE in merito al finanziamento degli incentivi per il mini idroelettrico.
“Abbiamo chiesto che questi incentivi siano cancellati, e che siano ridotti quelli per gli impianti fino a 3 MW: è sull’esistenza degli incentivi statali che si fonda la convenienza di questi progetti. Il Ministero ha ricordato di aver incontrato pochi giorni fa i comitati che rappresentano le battaglie locali a tutela dei corsi d’acqua e degli ambienti naturali: cittadini per i quali l’acqua e ambiente sono ricchezza comune, non certo mera risorsa economica e speculativa.”
Prosegue Pellegrino: “Invece di essere tutelati e di aver garantita la corretta gestione dei bacini idrografici e del patrimonio che essi rappresentano, fondamentali elementi di resistenza alla pressione della siccità e del cambiamento climatico, gli abitanti delle nostre montagne, dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia, devono difendersi da un sistema che, nascondendosi dietro il paravento delle rinnovabili, devasta l’ambiente e comunità, premiando pochi investitori senza nemmeno ottenere risultati significativi in termini di produzione elettrica.
“ Abbiamo chiesto esplicitamente – conclude la parlamentare – che gli incentivi previsti per il mini idroelettrico siano trasferiti sul sostegno dei sistemi di coperture fotovoltaiche, sottolineando che la Banca mondiale ha annunciato che nel 2019 toglierà i finanziamenti a petrolio e gas: bene, ma non distogliamo l’attenzione da tutte le altre fonti energetiche che sono fortemente invasive sui fragili ecosistemi legati all’acqua.”