Electrolux: Porcia non chiude

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Lo stabilimento di Porcia non chiude, il piano per Susegana può essere migliorato, il taglio dell’orario di lavoro a 6 ore sarà messo in campo solo se la perdita di salario sarà sostenuta da ammortizzatori sociali: Electrolux cambia rotta, ed in una lettera indirizzata a Governo e sindacati preannuncia un “piano B”, la disponibilità a superare i nodi della vertenza che avevano sollevato più preoccupazione. La lettera è arrivata nel tardo pomeriggio ai sindacati. “Annuncia che ci sarà un nuovo piano industriale, con investimenti per Porcia, e miglioramenti al piano per Susegana”, ha spiegato spiega il coordinatore nazionale per il settore elettrodomestici della Uilm, Gianluca Ficco; E “viene chiarito che lo schema di lavoro a 6 ore è da intendersi esclusivamente come modalità di utilizzo di ammortizzatori sociali”. Il gruppo svedese “fa marcia indietro, la lotta dei lavoratori ha pagato. La convinzione di lottare per difendere fabbrica, salari e prospettive industriali ha vinto”, commenta il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: “L’azienda si è evidentemente resa conto che scaricare tutto il peso sui lavoratori era sbagliato. Ora il confronto riparte su basi diverse”. Sono “buone notizie” per il ministro dello Sviluppo Favio Zanonato, un primo risultato per andare ancora avanti: “Adesso – dobbiamo muoverci con maggiore insistenza”; già in giornata il ministro, che dovrebbe incontrare nei prossimi giorni azienda e sindacati, aveva espresso fiducia (“quando si fa una battaglia la si fa convinti di poterla vincere”) e aveva ribadito l’impegno del Governo respingendo le critiche (“mi arrendo alla congiura mediatica di essere partito in ritardo”). “Soddisfazione” anche da Unindustria Pordenone: “È una prima importante risposta che premia gli sforzi di quanti si sono impegnati a produrre proposte concrete, tali da creare le condizioni per una nuova competitività del territorio”. I rumours su un “piano B” sul tavolo dell’azienda sono circolati per tutta la giornata , già ore prima che ai sindacati arrivasse la lettera con una sostanziale conferma. La Rsu di Susegana (Treviso) nel pomeriggio aveva riferito dell’intenzione della direzione del gruppo di convocare a breve, pare entro mercoledì prossimo, un incontro con i vertici sindacali nazionali e il coordinamento delle Rsu; E, sulla base delle prime notizie trapelate ma ancora senza conferma, aveva ipotizzato che in arrivo ci fosse la formalizzazione del superamento del piano ‘A’, quello dei tagli, e la predisposizione di un piano alternativo, indicandone i possibili contenuti: una soluzione alternativa per lo stabilimento di Porcia (Pordenone) senza la chiusura, una soluzione per il contenimento del costo del prodotto senza intaccare il salario. Poi contratti di solidarietà e cassa integrazione, ed uno studio di valutazione per conservare allo stabilimento di Susegana la produzione del frigorifero modello Cairo 3, secondo le prime indicazioni, era destinata all’Ungheria dal 2015

”Una buona notizia che accogliamo con la cautela che è obbligatoria in situazioni simili”. Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. ”La fiducia nella capacità produttiva del nostro territorio – ha proseguito Serracchiani – non è mai venuta meno, e per questo la Regione è stata e continua a essere pronta a fare la sua parte. Non possiamo che essere soddisfatti se questa nostra fiducia viene alla fine condivisa dalla proprieta’ di Electrolux”. Per Serracchiani ”la sfida rimane quella di aumentare la competitivita’ territoriale e su questo la sfida e’ aperta”

“Sono arrivate notizie positive dall’Electrolux”, dice il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato: “Il Gruppo – commenta – comincia a ragionare sul grande sito di Porcia in modo diverso da come sembrava averla inizialmente impostata: l’idea cioè di chiudere il sito e di trasferire la produzione delle lavatrici in Polonia”. “Non dobbiamo, come dire, pensare che una rondine in questo caso fa primavera. Però è una rondine. E’ un qualcosa di positivo da valorizzare e – sottolinea Zanonato – adesso dobbiamo muoverci con maggiore insistenza. La direzione è quella del piano industriale che prevede il rilancio dell’elettrodomestico e che non immagini di utilizzare solo la variabile del costo del lavoro come l’unica leva per rendere il prodotto, la lavatrice in questo caso, competitiva nei mercati internazionali. Il prodotto si rende competitivo se è di qualità, in una fascia alta, se si trovano nuovi mercati perché quello dell’elettrodomestico a livello globale è in crescita”

Electrolux “fa marcia indietro, la lotta dei lavoratori ha pagato. La convinzione di lottare per difendere fabbrica, salari e prospettive industriali ha vinto”, commenta il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “L’azienda – dice – si è evidentemente resa conto che scaricare tutto il peso sui lavoratori era sbagliato. Ora si apre un confronto su basi diverse”