Eliminazione Voucher: da Udine l’appello di Confcommercio “Passo indietro”

lavoro«Un passo indietro per il Paese, in assenza di alternative. E un grave danno per le piccole imprese che si ritrovano in diversi momento dell’anno a dover gestire picchi di lavoro». Carlo Dall’Ava, presidente regionale e provinciale di Udine di Fipe Confcommercio, contesta la decisione di abolire la possibilità di utilizzare prestazioni lavorative retribuite con voucher, impedendo ai cittadini di esprimersi in occasione del referendum promosso dalla Cgil. «Quello dei voucher – afferma Dall’Ava – è uno strumento valido per tante fasce della popolazione colpite dalla crisi economica. Uno strumento che non offre scorciatoie nei confronti del fisco, ma opportunità, a partire dagli studenti. Cancellarlo, anziché implementarlo, è un’operazione miope che va nella direzione opposta rispetto a chi si lamenta del calo dell’occupazione giovanile. Di fronte a queste decisioni altalenanti in economia, il governo pare più preoccupato dei suoi problemi interni che non delle necessità del Paese e del mondo del lavoro. Il timore di affrontare il referendum, unico strumento di democrazia rimasto ai cittadini, è un atto di debolezza».

Sulla stessa linea il presidente regionale di Confcommercio Fvg Alberto Marchiori: «Non solo siamo contrari alle soluzioni al vaglio del governo, che vanno da una limitazione al lavoro accessorio fino alla soluzione finale dell’abrogazione, ma sfidiamo la Cgil al referendum. Le Pmi hanno utilizzato i voucher prevalentemente per fronteggiare temporanei e non prevedibili picchi di lavoro. Dal nostro osservatorio sulle imprese aderenti a Confcommercio regionale, possiamo rilevare che le aziende che li hanno utilizzati hanno retribuito un numero di ore sostanzialmente in linea con quanto rilevato a livello nazionale, vale a dire meno dell’1% del totale. L’intervento di abolizione dell’uso dei voucher, destinato a colpire singoli episodi di abuso, rischia di colpire duramente le piccole imprese commerciali che subiranno la concorrenza delle strutture aziendali di medie e grandi dimensioni, più in grado di organizzare le risorse umane disponibili per seguire l’andamento del mercato».