Esodo: intesa con Unione Istriani per museo Crp Padriciano (Ts)

Trieste, 1 mar – Un atto che dà continuità e sviluppo a un
progetto unico in Italia e contemporaneamente sblocca importanti
finanziamenti per circa 1 milione di euro che erano in attesa di
poter essere utilizzati per i lavori di restauro, con l’impegno
di far entrare il Museo dell’esodo di Padriciano (Trieste) nel
circuito regionale del Friuli Venezia Giulia, come il sito di
Porzus.

Questo il concetto espresso in maniera condivisa oggi a Trieste
dal presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, e
dai massimi vertici dell’Amministrazione regionale in occasione
della sottoscrizione del protocollo d’intesa per la conservazione
e la valorizzazione del Museo di carattere nazionale Centro
raccolta profughi (Crp) di Padriciano (Ts).

Ripercorrendo l’iter che ha portato alla firma dell’accordo
siglato da Regione e Unione degli Istriani, è stato ricordato che
a partire dal 2011 l’allora Provincia di Trieste aveva concesso
in uso per nove anni all’associazione presieduta da Lacota uno
degli edifici del Campo, ovvero quello che tra gli anni Cinquanta
e Settanta era stato scuola, cinema e salone, con l’obiettivo di
favorire la continuazione dell’attività museale parallelamente al
restauro del bene, grazie al contributo ministeriale stanziato
proprio a favore dell’Unione degli istriani.

A seguito della riforma delle Autonomie locali messa in atto
dalla Regione e la conseguente abolizione della Provincia di
Trieste, l’immobile ed alcuni altri edifici complementari del
comprensorio sono stati trasferiti all’Amministrazione regionale
e, in un secondo momento, alla disponibilità dell’Ente regionale
per il patrimonio culturale (Erpac).

Come è stato sottolineato durante la cerimonia, l’Unione degli
Istriani gestisce il bene allestendo un’esposizione permanente a
testimonianza storica di tutto ciò che ha significato per gli
esuli istriani e dalmati l’esperienza nel Crp, attraverso le
ricostruzioni offerte da diverso materiale didattico ed
espositivo, foto d’epoca, documenti originali, pannelli
esplicativi, planimetrie, nonché dalle masserizie provenienti dai
magazzini del Porto vecchio di Trieste.

Come ha rimarcato Lacota, fin dai primi incontri
l’Amministrazione regionale in questa legislatura ha compreso
l’importanza del sito di Padriciano in quanto unica testimonianza
storica e culturale di un campo profughi in Italia.

Da parte sua la Regione ha ribadito l’importanza di trasmettere
alle nuove generazioni il ricordo di quanto accadde. Una memoria
che non deve essere mai messa da parte, facendo materialmente
vedere quello che ha significato la vita quotidiana per i gli
esuli che sono passati dal Centro di Padriciano: un luogo di
sofferenza, come è stato definito, da proteggere e conservare.
ARC/GG/fc

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