Famiglia: al via giovedì 10 settembre gli Stati Generali post Covid-19

Trieste, 7 set – Il rapporto tra famiglia e lavoro,
l’innovazione sociale e il concetto di comunità in senso stretto
sono alcuni tra i temi fondamentali che verranno sviluppati nel
corso dei cinque incontri pubblici degli Stati Generali della
Famiglia, che si terranno nelle prossime settimane. I primi
quattro appuntamenti si svolgeranno in videoconferenza, mentre la
sessione plenaria, prevista per il 16 ottobre, sarà a Udine
nell’auditorium della Regione di via Sabbadini dalle 14 alle 18.

L’evento inizia giovedì 10 settembre con l’incontro
“Famiglia&Lavoro nel XXI secolo: un binomio possibile” dalle 16
alle 18 e prosegue giovedì 17 settembre con “Crescere i figli: un
compito per molti, un compito di tutti” (16-18). Giovedì 24
settembre ci sarà il dibattito “Povertà ed esclusione sociale.
Generare futuro a partire dai giovani” (ancora dalle 16 alle 18)
e, giovedì 1° ottobre l’appuntamento “A misura di famiglia:
previdenza complementare e quoziente familiare”, sempre dalle 16
alle 18.

Come evidenziato dall’assessore regionale alla Famiglia, gli
appuntamenti erano stati inizialmente programmati per febbraio e
sono stati rimandati per l’emergenza Covid-19, la quale ha posto
l’accento sulla necessità di investire in soluzioni di
innovazione sociale per ribaltare l’equivoco che mette in
contrapposizione famiglia e lavoro e finisce con penalizzare le
donne. Analizzando i dati del mercato del lavoro emerge, infatti,
come le due categorie più colpite dall’emergenza siano state
giovani e donne, che già precedentemente erano tra le più
esposte.

Per la Regione l’emergenza sanitaria di questi mesi ha imposto
un’accelerazione rispetto all’esigenza di dare risposta a bisogni
nuovi e impellenti, a partire dalla scuola e dalle modalità con
cui sono state condotte e verranno riprese le lezioni, dato che
la didattica a distanza produce una serie di implicazioni per le
famiglie. L’obiettivo degli incontri è, partendo dall’analisi
dello scenario demografico e mettendo in relazione la dinamica
della natalità con il tasso di occupazione femminile,
approfondire con i portatori di interesse gli strumenti e le
soluzioni più idonee per sostenere la partecipazione femminile
nel mercato del lavoro, per supportare l’adozione di misure di
organizzazione flessibile da parte delle aziende e la creazione
di servizi innovativi tra pubblico, privato e terzo settore.

Nella scorsa manovra finanziaria la Regione ha investito circa 40
milioni di euro per la famiglia, una somma triplicata rispetto
all’ordinario che conferma l’attenzione a questo tema. Accanto
all’aspetto finanziario l’Amministrazione regionale ha scelto di
investire su questo ambito, in un contesto reso ancora più
complicato dal virus, secondo il principio che considera
l’innovazione sociale un tassello centrale del mosaico che unisce
famiglia e lavoro. Esof2020 ha messo a disposizione della ricerca
una vetrina di caratura internazionale e la Regione punta a far
sì che l’innovazione tecnologica sia accompagnata
dall’innovazione sociale attraverso uno sforzo collettivo per
trovare misure, strumenti e formule che promuovano la
conciliazione tra la sfera privata e il percorso professionale,
al fine di erogare nuovi servizi, contrastare il fenomeno del
declino demografico e promuovere il benessere familiare in tutte
le fasi dell’esistenza dei cittadini.

Le azioni della Regione sono infatti state sviluppate anche in
considerazione del declino demografico. Nel 2019 in Friuli
Venezia Giulia il tasso medio di fecondità, ovvero il numero
medio di figli per donna in età fertile (15-49 anni), ha toccato
il suo punto più basso: 1,23 figli per donna. Un valore inferiore
sia al dato nazionale (1,29), sia a quello del Nord Est (1,35),
al quale si aggiunge il progressivo incremento del numero di
uomini che non fanno figli. Il problema ha quindi due aspetti che
vanno studiati e capiti: quello economico e quello culturale.

Ai dati degli scorsi anni si sommano, inoltre, le complicazioni
degli ultimi mesi, che hanno prodotto conseguenze pesanti sia
sotto il profilo sociale sia economico. Con gli Stati Generali
della Famiglia, la Regione si candida quindi a divenire
collettore di proposte e soluzioni da parte di tutti i soggetti
coinvolti.

Per iscrizioni e informazioni all’evento scrivere a
[email protected].
ARC/COM/ma

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