Fanghi di dragaggio. Approfondimento a Palazzo Torriani

Adriano Luci
“Anche i fanghi di dragaggio sono una creatura della burocrazia. Da potenziale risorsa dono diventati così un problema. Non di sostanza, ma di forma”.

Adriano Luci, presidente di Confindustria Udine, ha introdotto così a palazzo Torriani la giornata intera di approfondimento che gli industriali friulani ed il Commissario Delegato per l’emergenza socio-economica ambientale determinatasi nella laguna di Grado e Marano, in collaborazione con la Banca Popolare di Vicenza, hanno dedicato a una tematica tanto sfaccettata e complessa quale quella dei fanghi di dragaggio.

“Dal dragaggio – ha evidenziato Luci – risulta un materiale che non ha nessun inquadramento normativo e vive in un limbo tra la nozione di rifiuto e quella di materia prima. Quasi sempre si tratta di materiale di ottima qualità che storicamente è sempre stato impiegato per usi geotecnici in sistemazione ambientali. A nostro giudizio, nei casi in cui sia accertato – mediante opportune ed approfondite campagne di caratterizzazione – che i fanghi non risultano contaminati e che la loro movimentazione ed il loro reimpiego non causano danni alle matrici ambientali ed alla salute umana, la normativa “deve” consentire di gestirli in maniera rigorosa ma semplice, come negli altri stati europei”.

Il presidente di Confindustria Udine ha ricordato, a tale proposito, il porto di Rotterdam che, a fronte di una volumetria di due milioni di metri cubi dragati ogni anno, consente il reimpiego del sedimento tal quale per manutenzione portuale e consolidamento di banchine oltre che tecniche di asporto ancora non permesse in Italia. “Da imprenditori – ha concluso Luci – è umiliante accompagnare istituzioni o colleghi all’estero per vedere quello che si può fare in campo ambientale e che, purtroppo, non riusciamo a fare da noi per colpa della burocrazia.”.

Conferma il Commissario Delegato per l’emergenza socio-economica ambientale determinatasi nella laguna di Grado e Marano, Gianni Menchini: “E’ un problema normativo che ci trasciniamo da un decennio. Non ci sono segnali chiari sul limite preciso tra rifiuti e sedimenti. L’obiettivo di questa giornata è invece dimostrare che un equilibrio normativo per poter operare ai sensi di legge è possibile, oltre che indispensabile. Dobbiamo infatti ricordarci che, dietro al tema dei sedimenti, c’è tutto un insieme di interessi ambientali e socio-economici – dalla realtà ambientale, vedi la voce inquinamento, a quella produttiva, se si pensa all’interramento dei canali e alla navigabilità degli stessi, fino ad arrivare alla sicurezza della navigazione, quando si parla di attività diportistiche in ordine alla gestione delle marine e delle utenze delle medesime – che vanno risolti non separatamente, ma in un sistema di gestione di lungo periodo coerente e articolato”.

Nella nostra Regione Friuli Venezia Giulia il problema dei fanghi di dragaggio è particolarmente importante e strategico, sia nei due siti inquinati di interesse nazionale (Ezit di Trieste e Laguna di Grado e Marano di cui parleremo oggi) sia per alcune importanti realtà portuali quali ad esempio il porto di Monfalcone. In ogni sito si deve fare un faticoso lavoro di equilibrio tra interessi – spesso contrastanti – di natura ambientale, tecnica, economica e normativa.

A tale riguardo, Menchini ha sottolineato, alla luce della situazione attuale, le difficoltà che sta incontrando nella sua azione da Commissario. “Al momento, non posso lavorare che in una logica puramente emergenziale. Entro fine mese dovremmo chiudere la partita con il recupero delle vasche in località Fearul in Comune di San Giorgio di Nogaro; entro fine ottobre con la cassa di colmata a Grado”.

Numerosi sono stati i relatori intervenuti nel corso della mattinata al convegno di palazzo Torriani coordinato dalla giornalista Ilaria Guidantoni: da Pieter de Boer, Agenzia Pubblica Ministero dell’Ambiente Olandese a Victor Dries, OVAM Agenzia Pubblica Ministero dell’Ambiente delle Fiandre – Belgio; dalle relazioni di Mario Cepile, sindaco di Marano Lagunare a Luciano Guerrieri, presidente Autorità Portuale di Piombino nonchè vice presidente Assoporti fino a Federico Peres, dello Studio B & P Associati – Verona, che ha inquadrato la tematica dal punto di vista normativo e giuridico in Italia riscontrando la complessità della gestione dei fanghi ed auspicando al più presto l’emanazione di una normativa ad hoc. Nel pomeriggio il convegno è proseguito con i contributi di Roberto Casarin, Commissario Delegato Laguna Venezia, di Gianni Menchini, Commissario Delegato della Laguna Grado e Marano, Donatella Giacopetti, Unione Petrolifera Roma, Massimo Gabellini, di I.S.P.R.A. e Andrea Ferrante, Ministero delle Infrastrutture . La giornata sarà coordinata dalla giornalista Ilaria Guidantoni.

Il messaggio dei relatori fatto pervenire alle istituzioni è stato univoco: la gestione dei fanghi necessita di una programmazione politica organica e lungimirante che sia in grado di contemperare tutte le implicazioni in gioco (tecniche, economiche, gestionali, industriali) e di raggiungere l’obiettivo ambientale di una corretta e sostenibile gestione dei fanghi.

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