Fast: i giovani e le scienze, il Malignani di Udine finalista

Malignani_la superboa oceanica BOpHIS

Hanno partecipato quindici volte e per ben quattordici hanno superato tutte le selezioni nazionali e vinto il concorso FAST: I GIOVANI E LE SCIENZE, distinguendosi alla finale europea e ai mondiali. Ancora una volta gli studenti dell’Istituto Arturo Malignani di Udine sono finalisti al concorso, giunto alla ventisettesima edizione, che dall’ 11 al 13 aprile si terrà a Milano e selezionerà i giovani scienziati che rappresenteranno l’Italia all’European Union Contest for Young Scientists. L’iniziativa, voluta da Commissione, Consiglio e Parlamento europei e riservata agli studenti che frequentano le scuole secondarie di 2° grado o il 1° anno di università, ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca, promuovere lo spirito di collaborazione in Europa e selezionare studenti eccellenti.

L’ ISIS Malignani di Udine partecipa al concorso indetto quest’anno dalla Federazione delle associazioni Scientifiche e Tecniche con due progetti che prendono il via dal territorio e ad esso sono legati perché partono dall’osservazione e dallo studio di due importanti risorse regionali, il nostro mare e la diffusione degli alberi di ciliegio.

Il primo è una boa oceanografica – BOpHIS – per il monitoraggio dello stato di salute del mare e della biodiversità, i cui costi e prestazioni sono decisamente più competitivi di quelle presenti attualmente sul mercato. Il progetto consiste di una parte elettronica-informatica che contempla l’uso di particolari sensori e una parte biologica che rileva in tempo reale la variazione del pH delle acque mediante bioindicatori.

Il secondo è un’innovazione nel campo delle scienze ambientali che identifica un nuovo metodo per migliorare la qualità delle piante da frutto. Un’innovazione che influisce sulla concentrazione degli zuccheri grazie al fatto che i giovani scienziati hanno scoperto, utilizzando un tracciante fluorescente, come essi si muovono nella pianta. La produttività ne verrebbe influenzata grazie al tipo di potatura e alla disposizione di particolari teli riflettenti disposti sui fusti delle piante.

Tutti questi risultati sono stati ottenuti grazie alla collaborazione dell’OGS di Trieste, dott.ssa Paola Del Negro e dell’Università di Udine, dipartimento di Scienze Ambientali, dott.ssa Giannina Vizzotto.

Auguri ai giovani scienziati di BOpHIS Thomas Alt, Alessandro Roccaforte, Sofia Srebotuyak e auguri a Matteo Cividino, Lorenzo Marano, Fabio Bronzin che hanno messo a punto il metodo per la misurazione degli zuccheri nel Prunus Avium, seguiti e motivati dai docenti Eliana Ginevra, Santino Bandiziol, Giuseppe Motisi e Alessandro Tonutto.