Fedriga: “zone gialle se dati bassi”

Ripartire presto e, se i dati lo consentono, prevedere la possibilità che alcune aree dell’Italia possano tornare a colorarsi di giallo. Durante il colloquio di ieri tra le Regioni e il Governo – ha ribadito oggi il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – “abbiamo chiesto che rispetto ai dati che si presenteranno nei diversi territori si possano prevedere tutte le zone che conoscevamo prima.

Quindi se i dati sono bassi non vedo perché eliminare la zona gialla”. Una “cosa di buon senso dopo un anno di restrizioni”, secondo Fedriga, perché “se si tolgono anche gli obiettivi, la gente perde totalmente la voglia di impegnarsi e di crederci”.
    A chiedere una “data certa” per ripartire è anche la Fipe del Fvg: i locali sono la categoria che “più di tutte ha subito i danni prodotti dall’emergenza sanitaria e conseguentemente economica da pandemia”.
    Per contrastare il virus, prosegue in regione la campagna vaccinale, con la richiesta da parte della Spi Cgil di “accelerare”. “Se l’obiettivo del commissario nazionale è di fare 500mila vaccinazioni al giorno, la quota destinata al Friuli Venezia Giulia ammonterebbe a circa 10mila”, ha spiegato il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, in audizione davanti alla III Commissione del Consiglio regionale. E sullo screening ha aggiunto: “Penso che noi non dobbiamo ridurre il nostro numero di tamponi ma lavorare perché le altre Regioni alzino il loro”.


  Ieri in Friuli Venezia Giulia su un totale di 7.300 test sono state rilevate 447 positività al Covid: 206 da 4.669 tamponi molecolari con una percentuale di positività del 4,41%; 241 da 2.631 test rapidi antigenici (9,16%). I decessi registrati sono 14, ai quali se ne aggiunge uno avvenuto il 6 marzo; i ricoveri nelle terapie intensive calano a 80 (-6) mentre quelli in altri reparti scendono a 671 (-9).
    In merito alle indagini sui dati diffusi sul Covid dalla Regione Sicilia, secondo Fedriga, “è giusto che ci siano gli approfondimenti necessari”. “Penso che noi”, come Regione, “da questo punto di vista, abbiamo sempre detto tutto e anche di più”, ha chiarito.
    Oggi inoltre sono state sequestrati in tutta Italia oltre 60 milioni di mascherine ritenute non conformi e pericolose per la salute, a seguito di un’indagine condotta dalla Guardia di finanza della compagnia di Gorizia.