FEFF16: Pang Ho-cheung, a Hong Kong manca la libertà

Pang Ho-cheung
Pang Ho-cheung

‘A Hong Kong, 17 anni dopo la riunificazione con la Cina, non sentiamo la mancanza del governo britannico. Ci manca, invece, la libertà di stampa e di parola, che per noi oggi è la cosa più importante”. Lo ha detto il regista hongkonghese Pang Ho-cheung, autore del film “Aberdeen”, applaudito ieri sera al festival del cinema popolare asiatico, in corso fino al 3 maggio nel capoluogo friulano. Pang Ho-Cheung, per la settima volta ospite del Far East, accompagnato dalla produttrice Subi Liang, ha detto di essere affascinato da Udine. ”Vorrei girare un film in questa città – ha affermato – anche se prima devo trovare una storia che la colleghi a Hong-Kong”. Ospite del festival oggi anche il regista giapponese Fujita Yosuke che con il produttore Adam Torel ha presentato “Fuku-chan of FukuFuku Flats”, coprodotto e distribuito in Italia da “Tucker Film”, casa di produzione del Fvg di cui fa parte anche il Cec, organizzatore del festival. Domani terza giornata di proiezioni con l’atteso ”super action” indonesiano ”The Raid 2: Berandal”, secondo capitolo del film di culto firmato da Gareth Evans, che approda a Udine direttamente dal Sundance Film Festival. In arrivo anche ”Dynamite Fishing”, film drammatico-politico del filippino Chito Roo, e il documentario ”Boundless”, girato sui set di Johnnie To. Come nel 2011 dopo la tragedia di Fukushima, il Far East sostiene un progetto umanitario, ”Eskwela Haiyan”, lanciato in questo caso dalla produttrice Joanna Vasquez Arong e mirato ad aiutare le giovani vittime del tifone Yolanda, che nel novembre dello scorso anno causò nelle Filippine oltre 6.000 morti. Attraverso le borse firmate dalla designer Emma Farrarons, il festival raccoglierà fondi per promuovere il ritorno a scuola degli studenti filippini nelle aree colpite